GAETA – Scene degne di un mattatoio. I Carabinieri della Tenenza di Gaeta non hanno voluto credere ai loro occhi quando sono giunti negli uffici e laboratori del distretto socio sanitario Latina 5 all’interno del sempre più vuoto ospedale “Monsignor Di Liegro” di Gaeta. Il loro intervento era stato sollecitato dai medici componenti della commissione medico legale “Patenti speciali” dell’Asl.
Un uomo di 41 anni di Fondi, con datati problemi di dipendenza dall’alcool, era stato sottoposto ad una visita con la quale aveva chiesto di ottenere di nuovo la patente di guida che gli era stata sospesa dalla Prefettura dopo un controllo dei Carabinieri. L’inferno si è scatenato quando la commissione dell’Asl comunicava al 41enne che, a differenza di altri pazienti, la sua istanza non poteva essere accolta. Il motivo? Sarebbero stati necessari ulteriori approfondimenti in considerazione di una sua eventuale dipendenza da sostanze stupefacenti.
Alla frase “le dobbiamo fare l’esame del capello” il 41enne di Fondi sfogava la sua rabbia e con suo atto autolesionistico si feriva alle mani e ai polsi contro una porta ed un armadio. A quel punto il sangue diventava l’arma privilegiata dell’uomo che tentava di aggredire i medici in servizio danneggiando alcune suppellettili del distretto socio sanitario.
A riportare la calma, dopo un parapiglia, erano i Carabinieri della tenenza di Gaeta e della Compagnia di Formia che, diretti dal Tenente Franco Franchi e del Maggiore Michele Pascale, bloccavano e denunciavano il 41enne con le accuse di minacce, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
I componenti della commissione “patenti sociali” del distretto socio sanitario segnalavano il grave episodio all’Uoc “Rischio clinico” dell’Asl rimarcando due considerazioni: l’assenza di misure di sicurezza nella gestione di pazienti dediti all’uso di droghe e sostanze stupefacenti e l’avvio da parte di uno di loro di una terapia anti virale necessaria nei prossimi due mesi per scongiurare infezioni di diversa natura.
Nessuna esclusa.
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