FORMIA – Quella che sta per iniziare potrebbe risultare una settimana importante sulla già discussa gestione del personale da parte dell’amministrazione comunale di Formia. Il 19 luglio il Tar – sezione di Latina- si pronuncerà nel merito del ricorso presentato dall’ex Comandante della Polizia Locale Rosanna Picano che, se accolto, contestando la legittimità di due provvedimenti della Giunta Taddeo potrebbe demolire con un solo colpo di spugna uno degli architrave basilari dell’operato della Giunta Taddeo in tema di personale: la riorganizzazione degli uffici e dei servizi.
Questo provvedimento ha ridimensionato la Polizia Locale che, finito nel cono d’ombra dell’avvocatura comunale e di altri settori, ha provocato l’esilio”, la “cacciata” dell’ex comandante Picano, ora alla stessa della sola ripartizione “Affari generali”. La dottoressa Picano, a differenza di altri dirigenti più elastici ed obbedienti rispetto al potere politico, ha deciso di sedersi lungo la riva del fiume della magistratura amministrativa e…di attendere. L’attesa termina mercoledì quando chiederà con i suoi legali di essere reintegrata nel ruolo per il quale ha vinto un regolare concorso pubblico.
Ad intervenire sulla complessa e negativa gestione del personale del comune di Formia da parte della Giunta di centro destra è un ex amministratore che, prima in consiglio (ai tempi nella seconda metà degli anni ottanta della lista di sinistra di opposizione “Alternativa per Formia” quando il comune era retto prima da una Giunta monocolore Dc e poi da quella pentapartitica) e poi nelle prime Giunte di centro sinistra di Sandro Bartolomeo, svolgeva l’incarico proprio di assessore al personale, un incarico, quest’ultimo, che l’attuale sindaco Taddeo ha voluto conservare con l’interim.
Che D’Angelis conoscesse la macchina tecnico-burocratica meglio delle sue tasche l’aveva capito il quattro volte sindaco Bartolomeo chiamandolo alla testa della sua segreteria particolare per svolgere, insieme all’apprezzato Luigi De Santis, il ruolo di cerniera tra la politica e l’aspetto apicale del comune.
Tra i fondatori del progetto civico che consentì alla professoressa Paola Villa di vincere nel 2018 le elezioni amministrative, D’Angelis si accontentò dell’incarico di coordinatore politico dopo aver accarezzato l’idea di coordinare la stanza dei bottoni del primo sindaco donna di Formia.
Paola Villa fece altre scelte – Armando Russo e Mario Taglialatela – che non portarono fortuna alla professoressa di scienze naturali che rimase in sella soltanto due anni e mezzo. D’Angelis ha accettato di rilasciare questa intervista per commentare la decisione di “cacciare” l’ex segretario generale Alessandro Izzi e l’ex comandante Picano ma anche la querelle imbarazzante “viene-non viene” del neo dirigente del settore Lavori Pubblici e Ambiente Viscogliosi (scelto dopo una selezione fiduciaria del sindaco Taddeo) e, ancor prima, la scelta del suo predecessore Giovanni Falco di rinunciare all’incarico e le fughe a gambe elevate dello stesso dirigente ai Lavori Pubblici Giuseppe Caramanica, di quello all’urbanistica Bonaventura Pianese e dell’avvocatura comunale Domenico Di Russo (e con lui della funzionaria Sabina Agresti)
D’Angelis, da dove cominciamo?
“Mi sembra che questa maggioranza non abbia alcuna idea su come affrontare il problema del personale all’interno del Comune di Formia. Aveva esordito con una decisione strampalata sull’applicazione del principio di rotazione dei dirigenti. Avendo davanti il loro quadro numerico, io avrei perseguito due strade alternative, della cautela, della prudenza e, forse, anche della responsabilità”.
Se ha sbagliato, dove e quando colloca il primo errore del sindaco Taddeo?
“Forse i primi errori li ha commessi per rispondere alla richiesta di una parte del proprio elettorato, ma chissà, forse anche alle disposizioni, più o meno esplicite, impartite da qualche prestigioso condottiero di livello regionale e nazionale della coalizione di centro destra”.
Perché parla di un sindaco di Formia eterodiretto? Ma è sicuro di quello che dice?
“Hanno messo in atto un funambolico meccanismo decisionale basato sull’urgente necessità di dar luogo alla rotazione dei dirigenti. L’hanno fatto senza fare i conti con i numeri e con le collocazioni degli allora dirigenti in servizio. Hanno prodotto alla fine, obiettivo unico che questa maggioranza era interessata a raggiungere pur senza mai assumersi la responsabilità di affermarlo, solo la rimozione della comandante dirigente del Corpo di Polizia Municipale con conseguente, anche essa non esplicita ma fattuale, cancellazione del corpo di Polizia Municipale dal disegno delle strutture apicali dell’ente”.
Quindi la dottoressa Picano è stata punita sull’altare di decisioni politiche?
“Di questo non so risponderle compiutamente. Di certo, l’accentuata sensazione di confusione che si vive in città in materia di viabilità, al di là degli sforzi compiuti dalle donne e dagli uomini impegnati nel servizio di Polizia Locale la dice lunga sugli esiti concreti di quella decisione, che comunque a breve vedrà anche un esito giudiziario della vicenda”.
Non pensa che, esiliando la dottoressa Picano, la situazione della guida dei vari settori del comune sia sfuggita al sindaco Taddeo in qualità di delegato al personale?
“Hanno redistribuito responsabilità e competenze tra gli altri dirigenti finendo con il sovraccaricarli di pratiche da seguire, determine da adottare, controlli da effettuare, scadenze terribili da rispettare e carte che sormontano scrivanie dirigenziali forse senza essere neanche lette da dirigenti che di fatto non hanno neanche il tempo di capire cosa fare prioritariamente ogni giorno. E intanto le carte aumentano”.
Senta D’Angelis , come commenta questo legame che si è instaurato tra due comuni a guida Forza Italia quali sono Formia ed Arpino per la gestione del personale apicale. Da Arpino arriva Viscogliosi e Formia gli dà in prestito un funzionario dell’ufficio del Pnrr. Ma è la gestione, mi scusi, di due enti locali o del calcio mercato estivo?
“Per i settori tecnici stanno perseguendo una linea di protocolli e convenzioni con altri comuni di cui non si discute la legittimità, ma della quale si può ampiamente criticare la scelta almeno per due ordini di motivi”.
Il primo?
“Accettare di avere negli uffici tecnici del nostro Comune personale, a vari livelli, part time ed in condivisione con altri enti vuol dire aver dichiarato, da parte di questa amministrazione, che Formia è una cittadina di secondo livello rispetto alle altre a noi vicine e a quelle di identica dimensione della nostra provincia”,
Il secondo?
“La gestione del personale, soprattutto dirigenziale, in condivisione con altri Comuni, non risolve ma aggrava i problemi della nostra città in quei settori assolutamente strategici. Prova ne sono le ripetute defezioni di dirigenti contrattualizzati in condivisione con altri enti alle quali abbiamo assistito in questi due anni di amministrazione di destra, e le montagne di pratiche che restano tristemente inevase. Per parafrasare un noto motto cittadino ( I sindaci vanno e vengono, ma San Giovanni è eterno), potremmo dire che con questa amministrazione i dirigenti tecnici vanno e vengono ma i problemi restano eterni”.
D’Angelis, allora non è vero che lei si è allontanato dalla politica dopo la delusione che le ha provocato l’ex sindaco Villa. Lei è informatissimo, altro che…
“Da quel che sento, la questione dirigenziale è solo la punta dell’iceberg. Gli uffici e i servizi versano in condizioni di assoluta precarietà organizzativa ed operativa. Molti hanno chiesto e stanno chiedendo di andare via”.
La colpa è soltanto di quest’amministrazione comunale?
“Molti l’hanno fatto, continuando, per la verità, un clichè che aveva cominciato a delinearsi già con la precedente amministrazione. Abbiamo visto applicare la politica di mobilità che poi è servita a molti dipendenti di altri comuni di venire a partecipare alle selezioni del Comune di Formia, prendersi il livello e poi tornarsene, dopo pochissimi mesi, nei Comuni di provenienza con un livello di qualifica in più e più alto”.
Ma che dice? Il comune si è fatto usare? Non pensa che – se fosse vero – sarebbe un fatto grave , di assoluta cecità istituzionale?
“Purtroppo è così. Il comune di Formia si è rivelato essere un tram che porta dal livello più basso a quello, più alto. Raggiunto lo scopo, le persone sono scese dal tram, sono tornate a casa loro con la stelletta in più sul bavero dell’abito, e gli uffici sono rimasti sguarniti”.
Non pensa che sia stato tutto studiato a tavolino con assoluta scientificità politico-elettorale quando questa amministrazione dice che voler dar luogo ad un massiccio utilizzo della esternalizzazione dei servizi?
“Come spesso capita in questi casi, ai dipendenti rimasti nel Comune di Formia toccherà fare da addestratori e preparatori degli incaricati esterni per poi vedere le società in cui questi ultimi operano, portarsi a casa laute somme. Invece da anni e anni, purtroppo, nel Comune di Formia, non si procede a progressioni orizzontali e verticali, non si liquidano progetti di recupero evasione, non si fa trapelare la benché minima volontà di avviare nuove procedure di valorizzazione delle risorse interne”.
D’Angelis, mi perdoni: la gestione del personale di un comune importante, come quello di Formia, non è mai stata facile?
“Io ne sono la dimostrazione vivente. Ho pagato sulla mia pelle quanto si è sempre profetizzato e, cioè, che chi si fosse cimentato con il personale, avrebbe avuto la propria carriera politica a forte probabilità di stroncatura. Nel mio caso poi, se ci si aggiunge che ebbi a cimentarmi anche con le problematiche della viabilità interna, potrei dire che ottenni l’en plein per essere messo ai margini della vita amministrativa cittadina”
Lei va apprezzato perché è una persona intellettualmente onesta e risponde con sarcasmo e ironia. Ha voluto indossare i panni del Don Chiosiotte che ha perso la sua battaglia contro i mulini al vento?
“Ci sono prassi consolidate che è difficile eradicare. I consiglieri comunali, ieri ma forse come ancora oggi, adoravano accompagnare i loro elettori negli uffici e stravolgere loro per primi ogni tentativo di far operare gli uffici secondo criteri di buone pratiche .I carichi di lavoro non erano e continuano a non essere equamente distribuiti. Chi è sovraccaricato quasi mai gode di riconoscimenti che invece viaggiano per altri poco chiari criteri di assegnazione.”
Che fa, prima loda il personale del comune di Formia e poi censura la sua condotta?
“La pratica di imboscarsi o inventarsi attività che non esistono per evitare quelle che invece devono essere svolte, è ancora presente. Purtroppo nessuno aveva ed ha, proprio per timore degli intoppi agli sviluppi delle proprie carriere politiche, voglia di metterci mano”.
E la politica, maggioranza e minoranza, continua a comportarsi come lo struzzo?
“Il paradosso, in tutto questo, è che di come sia ridotta la macchina amministrativa non frega niente a nessuno e tanto meno ai cittadini che non hanno ancora capito di avere un apparato funzionale e capace di rispondere ai suoi legittimi interessi”.
Ed il sindaco Taddeo?
“Il sindaco premia, presenzia, festeggia e lo fa tranquillamente ben consapevole che in città e nel paese tira una profonda aria di disinteresse, disimpegno, disillusione e sfiducia, che consente a chi amministra di poter trascurare ogni fatica per affrontare questi temi”.
Tranne alcuni sporadici interventi anche le opposizioni stentano – a suo dire- Non starebbero brillando.
“Le tematiche del personale sono lontane dai loro interventi pubblici. Non sappiamo cosa facciano nelle commissioni, ma pubblicamente ho visto qualche raro documento di Guardare Oltre e del Movimento cinque stelle. Dal Partito Democratico non ho sentito nulla di pubblico sul tema”.
Perché questo?
“Le opposizioni viaggiano, purtroppo, felicemente divise. Forse perché impegnate di nuovo a coltivare di gran lena l’orticello della propria superiorità morale e della bellezza dello stare solo insieme ai propri portatori di statua”.
Anche dai sindacati di categoria buio pesto?
“I sindacati delle varie funzioni pubbliche non so se fanno riunioni o assemblee del personale, e che cosa son capaci di mettere in campo. Non si sa quali i temi delle eventuali contrattazioni decentrate e neanche si sa se riunioni di tali organismi si tengano e con quale periodicità. Quello che si coglie è solo un gran fumo che nessuno ha voglia di impegnarsi a far diradare. Anzi c’è chi quel fumo alimenta, proprio come in certe notti di calma durante i fuochi d’artificio per le feste patronali”
Il Comune di Formia come un felice porto delle nebbie che sta benissimo a molti?
“Dispiace dirlo ma è proprio così – Nessuno vede niente, eppure tutti tornano a casa felici e sorridenti”.
Una qualità che solo Formia può garantire. Ancora.