PONZA – Una discarica abusiva in uno degli angoli più suggestivi ma anche tutelati dell’isola. L’hanno scoperta gli agenti della sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gaeta e quelli della Tenenza di Ponza nel corso di un potenziato monitoraggio del territorio con particolare attenzione alle zone sottoposte a vincolo paesaggistico.
In località Cala Dell’Acqua è stato rinvenuto, anche grazie all’ausilio di un drone dall’alto, di un terreno che, esteso su una superfice di 1300 metri quadrati, era diventato un ricettacolo dei più disparati rifiuti, naturalmente abusivo ed incontrollato.
L’area, come detto sottoposta ad un severo vincolo paesaggistico ambientale, era stata trasformata in una discarica di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi), provenienti per lo più da relitti di imbarcazioni e natanti da diporto in legno e vetroresina, da motori e parti di motore (non bonificati), frigoriferi e materiali contenenti policlorobifenili (materiale altamente inquinante).
Gli uomini del Capitano Gabriele Cusato sequestravano l’area perché considerata una bomba ambientale innescata e inviavano una prima informativa contro ignoti alla Procura della Repubblica di Cassino a carico di ignoti con l’ipotesi di reati di abbandono incontrollato di rifiuti.
Come avviene in queste circostanze il comune di Ponza e, nello specifico, il sindaco Franco Ambrosino, veniva nominato custode giudiziario dell’area sequestrata con il gravoso onere economico di dover ripristinare lo stato dei luoghi in uno degli angoli più suggestivi e, ora deteriorato, della principale isola pontina.
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