GAETA – “Se per il porto commerciale di Gaeta non sono state presentate proposte di finanziamento nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza è perché le richieste sono state chiuse 44 giorni dopo il mio insediamento avvenuto il 16 dicembre 2020. Le responsabilità non sono attribuibili al sottoscritto ma penso che il comune debba effettuare un doveroso mea culpa”. Dotato – si sa – di un’invidiabile capacità dialettica, il presidente dell’Autorità sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino ha messo tutti in riga al termine di una chilometrica e attesa deposizione nel consiglio comunale di Gaeta.
Qualsiasi altro presidente sarebbe finito in diversi trappoloni che gli sono stati posti ma il manager veneziano, prima vicino al Pd e all’ex Ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio e ora al suo successore leghista Matteo Salvini, è stato capace di mettere all’angolo chi lo contestava dai banchi della maggioranza di centrodestra tra l’imbarazzo del sindaco Cristian Leccese e del presidente del consiglio Davide Speringo. Accompagnato dai dirigenti Marini e Matteucci (nessuno, però, della sede gaetana dell’Asdp), Musolino avrebbe meritato innanzitutto una diversa sistemazione logistica nell’aula consiliare. Abitualmente un ospite viene fatto accomodare vicino alla presidenza e alla segretaria comunale. E invece Musolino, facendo tutto da solo, si è sistemato al tavolo della Giunta per guidare le slide su un vicino video, vietato allo scarso pubblico. Una scelta, obbligata, che ha ‘costretto’ il presidente Musolino a girarsi quasi sempre al resto dell’aula…nonostante un problema ad un piede dopo una caduta domestica verificatasi domenica scorsa.
E Musolino si è detto subito orgoglioso di aver contributo a realizzare un porto estremamente competitivo che, avendo una banchina di oltre 900 metri ed un escavo di 11 metri (“che non ha neppure il porto, più importante, di Venezia”), “potrà fare la differenza in rapporto agli altri scali più vicini”). La prima doglianza manifestata ha riguardato il comune di Gaeta e dunque il doppio mandato di Cosimino Mitrano: “Nel corso degli anni la pianificazione è stata molto strana. Stiamo cercando di omogeneizzarla eliminando forme di ambiguità a cominciare dal completamento della banchina di riva”.
Musolino crede molto nella valenza di un innovativo strumenti urbanistico che sta per cominciare a camminare sulle sue gambe. Fa riferimento al modificato articolo 5 della legge 84/1994, quella che ha istituito le 16 autorità portuali in Italia. Ha come acronimico “Dpss”, documento di programmazione strategica di sistema portuale” che “permetterà all’Adsp e al comune di Gaeta di sapere quali saranno le aree di competenza”.
Chiamato in causa anche da interrogazioni regionali (proposte dal capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Di Vasta che ancora una volta non era tra i banchi della maggioranza Leccese in consiglio comunale) circa il tentativo di smantellare la sede di Gaeta dell’ex Autorità portuale, Musolino ha replicato a muso duro in questi termini: “Non ho pensato di chiudere o ridimensionare la nostra sede. Non ho fatto altro che trasferire, secondo quanto prevede la normativa, quei funzionari indagati dalla Dia. Ora siamo in attesa di avere approvato – ha detto Musolino nell’intervista video allegata – dal Ministero delle Infrastrutture il piano triennale del fabbisogno del personale e sono convinto che i rinforzi promessi arriveranno”.
I fuochi pirotecnici, come da programma, sono stati esplosi in consiglio comunale quando è intervenuto l’ex sindaco Massimo Magliozzi. L’intervento, scomposto, avrebbe richiesto più di un’interruzione ma il presidente d’aula Speringo ha fatto fare quando l’ex primo cittadino di Forza Italia ha chiamato in causa il numero uno di Molo Vespucci per la mancata presentazione di progetti di ampliamento del porto da finanziare con i fondi del Pnrr, per la mancata delocalizzazione dei cantieri navali, per l’umiliazione che ha dovuto subire il porto quale attracco delle navi da crociera e per il mancato accordo con l’Eni che, finalizzato a bonificare l’area dell’ex raffineria, dovrebbe essere a realizzare un retro porto”.
Altrettanto velenoso, anche se verbalmente più soft, è stato l’intervento dell’ex presidente d’aula e ora capogruppo di Gaeta Democratica Pina Rosato. “Lei dirige il porto nelle nebbie” – si è rivolto a Pino Musolino – con eccessivo strabismo. La cantieristica, nonostante il Piano Frattasi adottato dal comune, attende una dovuta e meritoria riqualificazione, il mercato del pesce è alle prese con ritardi per una struttura nata decisamente male”.
Una presa di posizione che è piaciuta a Pino Musolino è stata quella di un autorevole consigliere comunale di maggioranza, Luca Gallinaro. Sottolineando come il presidente abbia avviato un’importante azione di risanamento, il medico gastroeneterologo ha censurato la filosofia pensiero che ha avuto l’ex sindaco Mitrano sul porto di Gaeta: “Mi piacerebbe che l’ex Autorità portuale si occupasse meno di marciapiedi e di rotonde e più di portualità. Se arrivassero le idee sono il primo a prenderle in considerazione. Altro che”.
E’ stato un concetto ribadito anche dai consiglieri di minoranza Sabina Mitrano e Silvio D’Amante: “Un porto per crescere ha bisogno di una visione ed il comune nel corso di questi anni non l’ha avuta. Possono arrivare i container ma chi affronta o meglio prevede e risolve problemi al loro trasferimento nelle località di destinazione? Fanno bene poi, alcuni consiglieri comunali nella vicina Formia a lamentarsi” con un chiaro riferimento all’ex sindaco Paola Villa.
Per Musolino quello di Gaeta non potrà mai diventare come il porto di Rotterdam ma, grazie all’apporto e all’audacia degli imprenditori del settore, potrà assumere un punto di riferimento per la portualità lungo la fascia tirrenica. Musolino è stato chiaro: anche il comune di Gaeta dovrebbe avere un’idea sulla propria portualità e non limitarsi a sottolineare – come ha fatto il sindaco Cristian Leccese nell’intervista video allegata – che “questi momenti di confronto non tarderanno a sortire gli effetti sperati”.
Dopo un’audizione di quasi tre ore, la scena più bella è stata quella del rompete le righe: l’ex candidato a sindaco Sabina Mitrano, dopo un consulto con la consigliera comunale Gianna Conte, ha chiamato un vigile urbano per consegnare all’ex sindaco Silvio D’Amante un omaggio floreale. Il motivo? Ha festeggiato nel consiglio comunale di Gaeta parte della giornata del 50° anniversario di matrimonio. Auguri!
VIDEO Interviste Pino Musolino, presidente Autorità sistema portale Mar Tirreno centro settentrionale, Cristian Leccese, sindaco di Gaeta
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