ITRI – “Questo comunicato fa seguito al video realizzato dal Sindaco di Itri Giovanni Agresti in cui attacca deliberatamente il gruppo consiliare di FdI. Un video a tratti delirante da parte del primo cittadino di Itri in cui la realtà dei fatti viene completamente capovolta per il proprio tornaconto personale” – inizia così una replica a firma del gruppo itrano di Fratelli d’Italia che prolunga il dibattito in piedi ormai da lunedì, quando lo svolgimento del Consiglio comunale – con relativa approvazione del documento di bilancio – è stato arena di una “spaccatura” tra il sindaco Giovanni Agresti e, per l’appunto, il gruppo di Fratelli d’Italia.
“Ci vuole davvero una gran faccia tosta a raccontare che FdI ha cercato di imporre l’ordine del giorno del Consiglio Comunale, visto che lo stesso era stato concordato in riunione di maggioranza e in data 12 luglio era stato inviato nell’ordine prestabilito al sindaco a mezzo pec dal Presidente del Consiglio. A dimostrazione della mala fede del sindaco, in consiglio, dopo aver invertito l’ordine del giorno in commissione capigruppo, i punti pronti ormai da 8 mesi e attesi dalla cittadinanza non sono stati più discussi perché, guarda un po’, sono stati rinviati dopo l’approvazione del bilancio (Piano antenne; rigenerazione urbana, modifiche regolamento dehors, accordo di programma PNRR)” – scrivono.
E poi, nella nota, si legge l’affondo: “L’assenza in consiglio del gruppo FdI era solo un modo per far uscire allo scoperto l’intrallazzo che il sindaco stava tramando alle spalle dei cittadini. La storia andava ormai avanti da mesi: minacciare i componenti della maggioranza con il ricatto della revoca delle deleghe. Agresti ha però tirato troppo la corda ed ha confuso il senso di responsabilità dimostrato dal partito nei confronti del paese con la sudditanza di chi subisce incondizionatamente i suoi continui deliri di onnipotenza per paura di perdere la poltrona. I consiglieri Di Mascolo e Mancini, con grande stupore di molti, hanno dimostrato chi sono ed hanno dato una grande lezione di integrità morale a tutti, dimostrando di non essere in vendita. FdI non ha mai pensato di mandare a casa il Sindaco, sappiamo contare”.
Ed ancora: “FdI ha scelto di mandare un messaggio forte: la maggioranza si rispetta, non si minaccia. Agresti può raccontare tutte le favole che vuole, può anche esaltarsi mentre le racconta lasciando intravedere a tutti le sue “umane frustrazioni”, ma il paese è fermo ed il malcontento della cittadinanza è talmente elevato che soltanto la cecità della sua arroganza non riesce a vederlo. E facciamo chiarezza anche su un altro aspetto”.
“Il gruppo di FdI è stato eletto come quello più forte, in termini di consenso, della lista Ripartiamo. I candidati eletti in quota FdI, con tanto di tessera politica, sono stati: Palazzo Elena, Ruggieri Antonio, Di Mascolo Simone. Poi se volete vi raccontiamo il percorso di A. Ruggieri e di come sia approdato ad altri lidi. Il consigliere Alessia Mancini è entrata in FdI solo da qualche mese e la sua entrata ha anche salvato la poltrona all’Assessore della Lega, peccato lo abbia già dimenticato (non è l’unico a dimenticare). Il Presidente del Consiglio Salvatore Ciccone non appartiene al gruppo FdI, quindi non comprendiamo la confusione del primo cittadino. Dunque FdI è stato primo partito alle amministrative, alle politiche ed infine alle regionali, portando a casa un vero e proprio plebiscito. I dati sono sotto gli occhi di tutti” – scrivono ancora.
“Sembra, a nostro modesto avviso – spiegano ancora nella medesima nota – che il Sindaco non abbia tollerato proprio questo plebiscito delle regionali nei confronti della Palazzo (forse perchè aveva puntato sul cavallo sbagliato!?!) ed abbia iniziato a dar sfogo alle sue frustrazioni. Prendiamo atto della revoca delle deleghe ai nostri consiglieri Di Mascolo e Mancini e facciamo notare alla cittadinanza che Agresti non ha avuto neanche gli attributi per guardarli negli occhi (evidentemente la coscienza non glielo ha permesso). Prendiamo atto che al di là delle chiacchiere i fatti del consiglio comunale del 24 luglio hanno finalmente fatto chiarezza: l’opposizione, salvo qualcuno, è a libro paga del Sindaco. Tutti pronti ad entrare in maggioranza (c’è anche chi non è mai uscito). Prendiamo atto del totale fallimento di questo Sindaco che ha un solo pensiero e i cittadini sanno bene di cosa parliamo”.
“Siamo sereni e consapevoli, convinti di essere nel giusto. Con orgoglio – si legge ancora – possiamo affermare che il 70% dei progetti realizzati fino ad oggi portano la firma di un grande partito, il nostro. Avremo modo di rinfrescare la memoria ad Agresti e a tutti coloro che soffrono di amnesia, c’è tempo. In conclusione è stato evidente a tutti che l’accordo sotterraneo con alcuni esponenti della minoranza era preordinato ad ostracizzare l’Assessore regionale Elena Palazzo, la quale, insieme ai consiglieri Di Mascolo e Mancini, resta un presidio di legalità all’interno dell’assise comunale di Itri, fatevene una ragione. FdI ha a cuore solo il bene del paese e continuerà a lavorare per la sua comunità”.
E concludono: “Il Sindaco si assuma la responsabilità e racconti alla cittadinanza le vere motivazioni della rottura che ha fortemente voluto e cercato. Una rottura costruita “scientificamente” insieme ai suoi mediocri adepti, pronti a vendere la propria dignità pur di conservare una poltrona. Ricordiamo a tutti però che le maggioranze vengono stabilite dagli elettori e non dal Sindaco, dunque non si arroghi poteri che non ha”.