Quello degli infortuni, troppe volte anche mortali, sul lavoro continua ad essere un vero e proprio flagello a livello nazionale. L’osservatorio Vega continua nella sua analisi, suddividendo l’Italia in zone connotate da un diverso colore in base alla gravità. Il Lazio si colloca in zona gialla, con 33 decessi nei primi sei mesi del 2023.
A livello provinciale, nel Lazio la provincia messa peggio è quella di Latina, che nella classifica in base all’incidenza degli infortuni mortali si piazza al sedicesimo posto. Le vittime nel pontino sono state sei nella prima metà dell’anno, con una incidenza pari al 28,6, che sta a significare l’indice di infortuni mortali ogni milione di occupati. Va meglio in provincia di Frosinone. La Ciociaria infatti si piazza al 58esimo posto, con due casi totali nei primi sei mesi dell’anno. L’incidenza, rapportandola con i circa 170 mila occupati, è di 11,7 casi ogni milione di occupati.
“Dopo sei mesi, ciò che ancora desta preoccupazione è l’incidenza di mortalità specie tra i giovanissimi lavoratori. Per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, infatti, il rischio di morire sul lavoro è quasi doppio rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni“.
Questo quanto fanno sapere dall’osservatorio Vega, una riflessione a cui si unisce anche quella relativa alle vittime straniere: sono 60 su 346. E il rischio di morte sul lavoro si dimostra essere sempre superiore rispetto agli italiani. Gli stranieri, infatti, registrano 25,3 morti ogni milione di occupati, contro i 13,8 italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.
(In copertina, immagine di repertorio)