GAETA – Ma sono state vere e sincere le accuse di “latitanza” sul futuro del porto commerciale di Gaeta mosse nell’audizione monotematica del consiglio comunale del 25 luglio scorso da parte dell’ex sindaco Massimo Magliozzi nei confronti del presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro settentrionale Pino Musolino?
Questo interrogativo comincia a prendere largo negli ambienti politici cittadini, almeno in quelli poco distratti dall’estate e dalla stagione balneare, in rapporto all’ultimissimo rigo di un comunicato stampa diramato dall’ex Autorità portuale del Lazio. Faceva un’esauriente sintesi della seduta del comitato di gestione che c’è stata venerdì 28 luglio, tre giorni dopo la vivace relazione del presidente Musolino nel consiglio comunale di Gaeta.
Se il manager veneziano nell’aula consiliare di piazza XIX Maggio era stato incalzato su una delle incompiute dell’ente di Molo Vespucci – la precaria, fatiscente ed incompleta realizzazione (o presunta tale) del mercato del pesce nell’area degli ex cantieri navali Canaga- tre giorni più tardi il board dell’Asdp adottava, di fatto, la soluzione a tutti i (suoi) problemi. Il comitato di gestione aveva approvato “l’atto suppletivo con il cambio di destinazione d’uso della concessione rilasciata alla società Giuma s.r.l. per occupare un manufatto di difficile rimozione, per la lavorazione e vendita di prodotti ittici in località ‘Calegna’”.
Altro non veniva aggiunto ma quanto comunicato è bastato per sottolineare che davanti alle limitazioni gestionali ci pensa il privato. Uno di questi è la società “Giuma srl”, altro non è che l’apprezzata attività imprenditoriale controllata da Damiano Magliozzi, il fratello dell’ex sindaco e capogruppo di maggioranza Massimo. Il “capitano” della politica gaetana, insieme all’ex presidente del consiglio comunale Pina Rosato, aveva fatto esplodere i fuochi pirotecnici in aula accusando Musolino di “strabismo” e di “guidare il porto delle nebbie”.
Il più duro e velenoso era stato proprio l’ex sindaco che, acuendo i problemi per soffre di udite, aveva chiamato in causa il presidente Musolino per la mancata presentazione di progetti di ampliamento del porto da finanziare con i fondi del Pnrr, per la mancata delocalizzazione dei cantieri navali, per l’umiliazione che ha dovuto subire il porto quale attracco delle navi da crociera e per il mancato accordo con l’Eni che, finalizzato a bonificare l’area dell’ex raffineria, dovrebbe essere a realizzare un retro porto”.
C’è un legame tra le “urlate” del consigliere Magliozzi di martedì 25 luglio e una delle decisioni assunte dal comitato di gestione dell’Autorità portuale venerdì 28? Non lo si saprà mai ma l’audizione di Musolino è servita tantissimo al comune di Gaeta a cui l’ex Autorità portuale con un colpo di bacchetta magica ha ovviato ad un suo pasticciaccio tecnico-amministrativo.
Il comitato di gestione di venerdì, nonostante le poco rassicuranti garanzie dell’assessore finanziere ai Lavori Simone Petruccelli, ha sanato una situazione che stava diventando pericolossima sul piano amministrativo, penale e contabile. E’ stata rinnovata al comune la concessione quadriennale per la realizzazione di un parcheggio in piazza Risorgimento, alle spalle dell’Annunziata, nel quartiere di Gaeta S.Erasmo.
Il comune aveva chiesto di avere l’area con una destinazione che tutti sapevano essere fallace e inverosimile, per realizzarvi presunti campetti sportivi quando quelli storici del tennis da tempo sono stati delocalizzati (la gestione è pendente davanti il Tar) in via degli Eucalipti. Per allocarvi i fantomatici campetti sportivi – il Movimento Cinque Stelle ha presentato un esposto alla Procura – il comune ha avviato una procedura tecnico amministrativa che sapeva (in partenza) essere sbagliata in quanto nell’area sono destinati stalli a pagamento per la sosta. Il comune ha chiesto all’ex Autorità portuale di avere piazza Risorgimento per realizzarvi i “campetti sportivi” e nel frattempo aveva autorizzato, per un breve lasso temporale, la gestione della sosta a pagamento.
E’ stato possibile e lecito? Per l’assessore Petruccelli sì, ma ora grazie all’audizione del presidente Musolino e alle “urlate” (pilotate a tavolino?) dell’ex sindaco Magliozzi.
Parigi val bene una messa.
O almeno.