VENTOTENE – Il ricorso è mirato: chiederà al Tar del Lazio di sciogliere il consiglio comunale di Ventotene per gravi irregolarità e inadempienze che hanno caratterizzato l’approvazione , avvenuta il 25 ed il 18 maggio dalla sola maggioranza consiliare, del bilancio di previsione 2023 ed il rendiconto dell’esercizio finanziario 2022.
La presentazione del ricorso redatto per conto dei consiglieri comunale di opposizione Gerardo Santomauro, Pasquale Bernardo e Domenico Malingieri dall’avvocato Alessandro Longo – la cui calendarizzazione è prevista nei prossimi giorni o, tutt’al più – subito dopo la ripresa feriale ha echeggiato giovedì mattina nel corso del consiglio comunale di Ventotene che ha licenziato la salvaguardia degli equilibri di bilancio 2023 tra feroci polemiche proprio del gruppo di minoranza di Buona Onda” che, non avendo trovato copia in cartellina del bilancio di previsione impugnato al Tar, hanno fatto leva sul durissimo ed imbarazzante parere del revisore dei conti del comune di Ventotene.
Il commercialista romano coerentemente Carlo Di Cicco il 27 luglio aveva rinnovato le sue perplessità manifestate già in sede di rilascio di parere in occasione del bilancio di previsione 2023 e, pertanto, ha deciso di “non poter esprimere un giudizio sulla proposta di deliberazione del Consiglio Comunale di cui in premessa”. La maggioranza ha deciso di tirare dritto nonostante la richiesta delle minoranze a fermarsi e le pesanti censure del revisore dei conti dopo che il responsabile del servizio finanziario dell’ente il 19 giugno scors avesse chiesto ai singoli dirigenti di “segnalare tutte le situazioni che possano pregiudicare l’equilibrio di bilancio; l’eventuale presenza di debiti fuori bilancio; verificare tutte le voci di entrata e di spesa sulla base dell’andamento della gestione, di evidenziare la necessità delle conseguenti variazioni e di verificare l’andamento dei lavori pubblici finanziati ai fini dell’adozione delle necessarie variazioni”.
Questo monitoraggio è stato correttamente svolto al termine del quale il dottor Di Cicco ha deciso – ed è una novità assoluta – di non pronunciarsi. La situazione finanziaria del comune di Ventotene non è catastrofica ma ci sono diverse situazioni di preoccupazione. Nel corso del mese di luglio 2023 sono emersi debiti fuori bilancio (per euro 13.676,00) “derivanti da sentenze esecutive dei quali si sarebbe dovuto aver contezza già in sede di bilancio di previsione”.
Secondo il dotttor Di Cicco “non può ancora ritenersi definitiva la chiusura (senza oneri per il Comune) dei rapporti con la partecipata al 100% Stella Maris S.r.l., per la quale non è mai stato effettuato alcun accantonamento a fondo perdite partecipate e che, successivamente all’approvazione del bilancio di previsione 2023- 2025, l’Organo di revisione ha appreso essere stata posta in liquidazione giudiziale”. E poi “non risulta disponibile (come già evidenziato in sede di parere al bilancio di previsione) un dettaglio analitico delle singole previsioni di entrata, completo di supporto documentale, che consenta la verifica puntuale dell’attendibilità e della congruità delle stesse”.
Il comune di Ventotene, inoltre, vanta una pessima capacità di ottenere quanto dovuto dai suoi contribuenti: “Risulta confermata la necessità di migliorare la capacità di riscossione, quella dei residui attivi risulta, alla data del 20 luglio, pari solo al 2,79% dei residui al 31 dicembre 2022” – aveva aggiunto il revisore dei conti del secondo comune isolano. Ora – i guai non arrivano mai da soli – si è aggiunto il ricorso presentato al Tar dall’avvocato Longo contro la legittimità del bilancio di previsione 2023 e del rendiconto dell’esercizio finanziario 2022.
Il dottor Di Cicco sia nell’immediata vigilia dell’approvazione del conto consuntivo che del bilancio di Previsione 2023( mercoledì 24 maggio) aveva invitato il comune di Ventotene a trasmettergli le risultanze “delle attività richieste per consentire di valutare un pronto riscontro delle azioni correttive poste in essere”. Queste non sono mai arrivate e la maggioranza che sostiene il sindaco Carmine Caputo giovedì 25 maggio con soli sette voti favorevoli dei consiglieri decise di licenziare il bilancio previsionale. Il revisore dei conti Di Cicco, accusato di aver formalizzato le sue legittime riserve nell’immediatezza dei consigli comunali convocati, aveva lamentato l’assenza di “un’analisi dettagliata delle cause in essere, completa dei pareri dei legali, tale da consentire una ponderata valutazione, anche con riferimento alle spese legali da sostenere, della congruità del fondo contenzioso”. Ma anche l’assenza “di un accantonamento a fondo perdite partecipate benchè verosimilmente ne deriveranno dalla liquidazione della partecipata al 100% Stella Maris S.r.l” ribadendo l’urgenza di approvare i bilanci chiusi al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2022 e a liquidarla “anche al fine di determinare con certezza i presumibilmente onerosi esiti attualmente latenti”
Nella sua durissima requisitoria il dottor Di Cicco aveva auspicato, inoltre, il potenziamento della struttura amministrativo-finanziaria del comune di Ventotene in quanto i diversi avvicendamenti susseguitisi “non hanno certamente agevolato la continuità dell’attività amministrativa (nonché, conseguentemente, l’operato dell’Organo di revisione). In questo contesto non è risultato disponibile – e lo rimarca l’avvocato Longo – un dettaglio analitico delle singole previsioni di entrata, completo di supporto documentale, che consentisse la verifica puntuale dell’attendibilità e della congruità delle stesse”. Da qui la raccomandazione a “prestare la massima e continua attenzione all’effettivo realizzarsi delle previsioni, dandone riscontro all’Organo di revisione, al fine di evitare il verificarsi di squilibri”.
Un’altra ragione per la quale era stato chiesto di impugnare al Tar il bilancio di previsione è la seguente: “Gli indicatori relativi al 2022 evidenziano percentuali sia di accertato che di riscosso rispetto alle previsioni che devono essere assolutamente migliorate, Va garantito un immediato potenziamento dell’azione di recupero dell’evasione tributaria e, in tale contesto, si evidenzia la necessità di attivarsi senza indugio (si è in attesa di un riscontro da parte dell’Agente della Riscossione) anche per il recupero integrale delle somme oggetto di accertamento (non applicandosi infatti, per i tributi locali, la riscossione frazionata in caso di pendenza di giudizio). Per quanto riguarda i “rilevanti fondi PNRR previsti in bilancio il dottor Di Cicco aveva raccomandato anche “l’adozione di soluzioni organizzative idonee per assicurare la correttezza della gestione, del monitoraggio e della rendicontazione degli stessi”….e la “necessità di predisporre i cronoprogrammi delle Opere pubbliche.
Questi ed altri rilevi il revisore dei conti del comune di Ventotene li aveva formalizzati – come detto – alla vigilia dell’approvazione del conto consuntivo 2022 quando aveva chiesto di definire la situazione patrimoniale della disciolta società municipalizzata “Stella Maris S.r.l” e di effettuare una ricognizione dei procedimenti legali in essere, completa dei pareri dei legali, tale da consentire una ponderata valutazione, anche con riferimento alle spese legali da sostenere, della congruità del fondo contenzioso”.
Il 12 dicembre 2022 era stata revocata una precedente determinazione con la quale si avviava il procedimento di recupero della somma di euro 252.968 quale danno erariale (come da Sentenza della Corte dei Conti – sezione giurisdizionale Regione Lazio – n.62/2019) a carico di un dipendente poi deceduto: “Non risulta, al riguardo, una previa verifica dell’assenza di indebito arricchimento da parte degli eredi né essere stato trasmesso al pubblico ministero entro il 31 marzo 2023 il prospetto informativo sull’andamento della riscossione delle sentenze di condanna della Corte dei conti. Poi risultano coperte con somme iscritte tra le partite di giro le spese (per circa 80mila euro) per la realizzazione dei lavori in danno di messa in sicurezza dell’edificio in via Granili numero 8 che, nella documentazione a supporto, sono indicate essere a carico dei proprietari. I servizi per conto di terzi e le partite di giro comprendono (salvo limitatissime eccezioni) – aveva rin carato la dose Di Cicco, ora ripresa nel ricorso depositato al Tar – solo le transazioni poste in essere per conto di altri soggetti in assenza di qualsiasi discrezionalità ed autonomia decisionale da parte dell’ente, quali quelle effettuate come sostituto di imposta”.
Da qui la richiesta la richiesta, dopo non aver espresso alcun parere, a soprassedere l’approvazione del rendiconto ravvisando invece la necessità di “rendere davvero incisiva l’azione di recupero dell’evasione tributaria; di mantenere un attento monitoraggio della spesa corrente; di costituire il fondo per il salario accessorio e sottoscrivere l’accordo decentrato integrativo; di completare la predisposizione dei cronoprogrammi di spesa, anche con riferimento alle più stringenti previsioni previste dalla normativa in materia di Pnrr e , infine, di recuperare le somme non incassate (70mila euro) derivanti dall’affidamento in gestione a terzi, nel secondo semestre 2022, del servizio di ormeggio e assistenza alle imbarcazioni da diporto all’interno dello specchio acqueo in concessione al Comune di Ventotene in località Porto Nuovo per le quali non è stata escussa la fidejussione di euro 80mila. Su questo affidamento in gestione, peraltro, sono state segnalate dall’ex Responsabile del Servizio Finanziario alcune irregolarità procedurali. Il legale cui è stata affidata la pratica ha rappresentato che è stato avviato un procedimento con invito a negoziazione assistita…”
E se ci pensasse ora il Tar del Lazio…?