FORMIA – Accertare sino in fondo la veridicità di quanto denunciato. Cautela ma anche “massimo impegno investigativo” per ricostruire quanto avvenuto: sono gli imperativi d’obbligo che si è imposto il commissariato di Polizia di Formia dopo la denuncia querela presentata domenica dai genitori di una bambina di soli 7 anni che, residente del quartiere San Pietro, non molto lontano dall’istituto comprensivo “Pasquale Mattej” in via Palazzo Condotto. Gli agenti del Vice Questore Aurelio Metelli stanno inserendo tutti i puzzle a disposizione per ricomporre un mosaico di cui si sanno pochi e sommari elementi.
La bambina – la vicenda ci sarebbe stata nella tarda mattinata di domenica – camminava da sola sul marciapiedi non molto lontano dalla scuola che frequenta quando sarebbe stata avvicinata dai tre ai quattro giovani di colore, che avrebbero tentato di importunarla, di metterle le mani addosso. Le indagini del commissariato di Polizia non sono facili perché a tentare di inquinare i pozzi – come avviene in queste delicatissime circostanze – sono sempre i social e diversi genitori iscritti ad una chat scolastica su whattsapp.
Hanno veicolato una serie di vocali, ora al centro delle verifiche degli inquirenti, secondo i quali la bambina di 7 anni sarebbe stata avvicinata dalle tre alle quattro persone che, giunte a bordo di un’utilitaria di color grigia, sarebbero stati sul punto di sequestrare la piccola. Naturalmente la Polizia ha deciso correttamente di non confermare questa incredibile – sarebbe clamorosa se fosse veritiera – ricostruzione semplicemente “stiamo accertando quello che ci hanno riferito sarebbe successo”- hanno fatto sapere gli inquirenti del commissariato.
Se è arrivata la conferma della presentazione di una querela contro ignoti, gli agenti di Polizia stanno cercando di fare chiarezza anche sulle fasi , drammatiche, con cui la bambina è riuscita a mettersi in salvo. Ha fatto tutto da sola riuscendo a svincolarsi dai presunti aggressori e sequestratori o un ruolo importante l’ha svolto una vicina che, osservando la scena dal balcone della sua abitazione, è riuscita a far allontanare il terzetto (o il quartetto) mentre la bambina riusciva a mettersi in salvo, piangendo, presso un nonno che ha un’attività commerciale nel quartiere?
La Polizia confida di fare chiarezza esaminando il contenuto del sistema di video sorveglianza della zona e di alcune attività commerciali. La vicenda, al vaglio degli inquirenti, ha creato un allarmismo nella realtà di San Pietro dopo che alcuni genitori in versione “Sherlock Holmes” avevano addirittura ipotizzato il movente del tentativo di aggressione. Gli stessi genitori che invitavano i colleghi ad accompagnare i figli in qualsiasi ora del giorno “per non lasciarli soli”. E se è più che corretta questa considerazione pedagogica, perché quella bambina di 7 anni in un’assolata mattina di una vuota domenica di agosto passeggiava da sola in via Palazzo Condotto?
La Polizia è al lavoro…