ROCCAGORGA – Il ricorso alla Pec, la posta elettronica certificata, può essere valida per Roberto Mancini per dire addio alla panchina della nazionale italiana di calcio ma non per un consigliere comunale che ha deciso – anche se per sopraggiunte incombenze di naturale personale e professionale – di non mantenere più fede al mandato elettorale. A decretarlo è stato il Vice prefetto di Latina Francesco Del Pozzone che ha posto un disco rosso all’ex sindaco di Roccagorga, Nancy Piccaro, di lasciare il consiglio comunale in cui era stata eletta alle amministrative del 14 e 15 maggio scorsi in qualità di candidata alla carica di primo cittadino.
L’ex sindaco aveva provato a lasciare il massimo consesso civico del centro lepino in due circostanze, il 21 ed il 26 luglio prima con una semplice Pec e poi integrandola con la firma digitale. Ad esprimerle le riserve sulla procedura eseguita è stato il segretario generale del comune di Roccagorga Alessandro Izzi in una lettera inviata alla Prefettura di Latina, al Ministero degli interni e, per conoscenza, al neo sindaco Carla Amici e al neo presidente d’aula Giulia Marelli. Le perplessità sollevate dall’avvocato Izzi sono state condivise dal dipartimento “Affari interni e territoriali” del Viminale e dal Vice prefetto Del Pozzone.
Sono stati chiari: la specifica disciplina contenuta nel testo unico degli enti locali è categoria quando stabilisce come le dimissioni dalla carica di consigliere comunale non possono essere presentata con la posta elettronica certificata e tantomeno con la firma digitale. La Prefettura di Latina ha definito privo di efficacia il doppio tentativo dell’ex sindaco Piccaro di lasciare il consiglio comunale di Roccagorga. L’interessata avrebbe potuto e dovuto farlo presentandosi personalmente all’ufficio protocollo del comune o attraverso una specifica delega. Se l’avesse fatto la sua firma sarebbe stata autentica sia all’atto delle dimissioni che a quello della delega. A Roberto Mancini è stato tutto più facile con un banale click.