Castelforte / Rifiuti, il “Centro servizi ambientali” elevato a trattamento meccanico biologico

CASTELFORTE – “Al datato e sistematico strumento, apparentemente comodo, della calunnia stiamo rispondendo nelle sedi opportune e reagiamo con il lavoro quotidiano per migliorare e qualificare il servizio come prescrivono ben precise disposizioni regionali e alcune sentenze della magistratura amministrativa”. E’ il motivo d’ordine che si è concesso lo stato maggiore del Centro servizi ambientali dopo l’ingannevole interpretazione data alla determina numero “G11211” del 16 agosto del responsabile della direzione regionale ambiente, il dottor Vito Consoli che, dall’oggetto apparentemente contorto, “Csa srl. – Impianto polifunzionale per il trattamento e lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, localizzato nel Comune di Castelforte (LT) in località Viaro – Autorizzazione Integrata Ambientale di cui alla Determinazione G08506 del 26/7/2016 e ss.mm.ii. Riesame con modifiche dell’AIA ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs. n. 152/2006 – Pratica n. 14-2022″ – eleva a Tmb (trattamento meccanico biologico) l’impianto della famiglia Ambroselli – Giuliano che sinora ha correttamente operato come semplice trattamento meccanico.

Il quadro normativo in materia dei rifiuti è sempre in evoluzione e i vertici aziendali del Csa dopo le 152 pagine che caratterizzano la determina del dirigente della direzione ambiente della Regione Vito Consoli hanno, nonostante il periodo feriale, di anticipare i tempi e di iniziare i lavori finalizzati alla realizzazione delle biocelle che, attraverso il fenomeno chimico della biostabilizzazione, è finalizzato ad abbattere completamente la parte organica dei rifiuti indifferenziati. Si tratta di un importantissimo impianto tecnologicamente all’avanguardia che, previsto all’inizio per la metà del 2024, sarà completato a gennaio grazie ad un investimento di due milioni di euro atteso da ani di essere concretizzato da tempo per l’efficientamento tecnologico dell’impianto di via Viaro e per qualificare ulteriormente il ciclo dei rifiuti.

“Ci rendiamo conto che la determina numero “G11211” – hanno fatto sapere gli storici legali del Csa di Castelforte , gli avvocati Luigi Imperato e Gianluca Sasso – è un indigesto boccone amaro per quelle realtà societarie, pubbliche e private, che, nonostante precise disposizioni amministrative e normative, legittima più che mai l’operato industriale del Csa. I ‘desiderata’ monopolistici di qualcuno fanno a pugni con le direttive della Regione secondo le quali il Centro servizi ambientali di Castelforte grazie alle sue strutture ultra-autorizzate poteva, può e, più che mai, potrà garantire un supersicuro trattamento dei rifiuti sino a chiudere il loro ciclo”.

Come anticipato nei giorni scorsi la determina del dottor Vito Consoli sarà allegata ora al ricorso presentato dal Csa al Tar del Lazio – se ne occuperà nell’udienza del 13 settembre – che dovrà rispondere praticamente ad un pesantissimo quesito dal triplice valore amministrativo, penale e contabile: è stato corretta la decisione del neo amministratore unico della “Futuro Rifiuti zero” Raffaele Rizzo con la determina numero 87/2023 di conferire, a sorpresa, l’incarico di conferire sino al 31 dicembre prossimo i rifiuti indifferenziati “ERR 20.03.01” – quelli prodotti dai comuni di Formia e Ventotene – alla Saf di Colfelice revocando, di fatto, il mandato al Centro servizi ambientali di Castelforte?

Per gli avvocati Imperato e Sasso con la determina del 16 agosto la direzione ambiente della regione Lazio ha chiarito “una volta per tutte come l’attribuzione del trattamento meccanico biologico al Csa qualifica ulteriormente la struttura e autorizza tutti i comuni, piccoli e grandi, a conferire direttamente i propri rifiuti indifferenziati consentendo agli stessi enti locali di abbattere costi necessari che rimuovere la frazione organica presente sempre in maniera variabile all’interno dei rifiuti indifferenziati. Chi sta utilizzando lo strumento della calunnia per infangare il nome e l’immagine del Csa con considerazioni diffamatorie e strumentali dovrà quanto prima tener conto”.

La società “Futuro Rifiuti zero” aveva già deciso già diversamente e, nonostante le disposizioni amministrative e giuridiche di Regione e del Tar – aveva disposto l’invio altrove, presso l’impianto della Saf di Colfelice – dei rifiuti indifferenziati dei comuni (Codice EER 200301) di Formia e Ventotene. Ora si è aggiunto un secondo contenzioso – quello comunicato il 19 luglio con cui la “Frz” ha comunicato di sospendere il trasferimento nella struttura di via Viaro dei rifiuti ingombranti (codice EER 200307) dai comuni di Formia e Ventotene per trasferirli presso la ditta Sabellico di Ceprano. L’amministratore del Csa Enrico Giuliano ha preso carta e penna ed in una richiesta di accesso agli atti ha scritto all’amministratore Rizzo e, per conoscenza, ai sindaci di Formia e Ventotene, Gianluca Taddeo e Carmine Caputo, di chiedere di conoscere la sospensione di questo secondo conferimento.

“La scelta, non accompagnata da alcun provvedimento e comunicazione esplicita, si appalesa allo stato arbitraria ed incomprensibile – esordisce Giuliano – L’amministratore Rizzo soltanto il 23 gennaio scorso aveva espressamente richiesto alla scrivente di rinnovare l’offerta economica per l’anno 2023 per continuare a conferire tale categoria di rifiuti presso il nostro impianto. A tale richiesta era stato dato un pronto riscontro tre giorni più tardi, il 26 gennaio scorso, a cui è seguito da parte Vostra (di Raffaele Rizzo) il regolare conferimento dei rifiuti sino al 10 luglio 2023”.

La richiesta di accesso agli atti intende valutare il contenuto della relazione economica prodotta dagli uffici della Frz per motivare quest’altra transumanza dei rifiuti del Golfo in Ciociaria: “Poiché gli ingombranti sono rifiuti riconducibili alla categoria degli urbani, in ossequio al principio di prossimità previsto dal Codice dell’Ambiente, gli stessi devono essere conferiti presso lo stabilimento dello scrivente”. Da qui la richiesta di Giuliano all’amministratore Rizzo, interrogato se siano “state prese in considerazione offerte economiche di altri soggetti e, se ciò fosse avvenuto, di poter accedere alla documentazione concernente tale offerta alternativa”.

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