FONDI – La pace è il grido di milioni di uomini e donne spesso soffocato dai rumori delle armi. La guerra in Ucraina e tanti altri conflitti nel mondo significano sempre distruzione, morte e caos, e scatenano le forze peggiori. Andrea Riccardi, lo storico fondatore della comunità Sant’Egidio, nella ultima fatica letteraria, riflette molto e a ragione sulla necessità di creare una cultura della pace e un movimento spirituale e sociale che metta la pace al centro dell’interesse e della politica. ”Il Grido della Pace” è il nome del suo libro presentato lunedì sera nell’affollato e partecipato Chiostro di San Domenico a Fondi.
L’occasione è servita per promuovere un confronto sul conflitto in Ucraina, sugli altri teatri di guerra nel mondo e sul ruolo strategico della diplomazia italiana per il raggiungimento di una pace che sia giusta e duratura. Il professor Riccardi ha ricordato cosa scriveva Anna Frank, nascosta ad Amsterdam, nel suo famosissimo diario durante l’occupazione nazista della sua Olanda: “C’è negli uomini un impulso alla distruzione, alla strage, all’assassinio, alla furia, e fino a quando tutta l’umanità, senza eccezioni, non avrà subito una metamorfosi, la guerra imperverserà…”.
Per il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, insomma, “si può divenire artigiani di pace: dipende da ciascuno di noi. È una scelta che è all’inizio della costruzione della pace. Sapere, informarsi, seguire gli eventi, essere solidali con chi soffre per la guerra, ricordare nella preghiera vuol dire non voltarsi dall’altra parte. Un’opinione pubblica viva può influire e cambiare le vicende nazionali e le politiche internazionali. Può frenare, prevenire la guerra e aprire vie per la pace”.
E non ha tradito le attese la partecipazione a questo happening elettorale del vice premier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani che, accolto dal parlamentare europeo di Forza Italia Salvatore De Meo, ha confermato come non sarà messo in discussione l’impegno italiano, militare e soprattutto militare, per tentare di porre fine alla “violenta ed ingiustificata aggressione della Federazione Russa di una nazionale sovrana qual è l’Ucraina”.
Inseguito ed incalzato da numerosi cronisti presenti, il titolare della Farnesina a Fondi si è pronunciato anche sulle polemiche sollevate dal libro del generale Vannacci: “Io credo che in Italia tutti abbiano diritto di esprimere le proprie idee. Bisogna però essere prudenti quando si occupano incarichi di grande responsabilità perché le opinioni legittime, personali, rischiano di diventare opinioni dell’istituzione che si rappresenta. Da qui è nata una incomprensibile polemica sulle Forze armate che vanno tutelate, difese, protette e rispettate per il lavoro che svolgono ogni giorno in Italia e all’estero per tutelare l’interesse nazionale”.
All’iniziativa hanno partecipato anche il Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, l’Arcivescovo dii Gaeta, Monsignor Luigi Vari, il direttore del Tg2 Antonio Prezosi ed il Presidente della Pontificia Accademia per la vita, Mons. Vincenzo Paglia, secondo il quale “si può divenire artigiani di pace: dipende da ciascuno di noi. È una scelta che è all’inizio della costruzione della pace. Sapere, informarsi, seguire gli eventi, essere solidali con chi soffre per la guerra, ricordare nella preghiera vuol dire non voltarsi dall’altra parte. Un’opinione pubblica viva può influire e cambiare le vicende nazionali e le politiche internazionali. Può frenare, prevenire la guerra e aprire vie per la pace”.
“Iniziative come quella di lunedì sera – ha commentato il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – ci ricordano l’importanza di anteporre valori quali l’umanità e la fratellanza a interessi materiali come il potere o la ricchezza. Poter parlare di questi temi con figure di alto spessore politico e spirituale rappresenta una grandissima opportunità culturale per la nostra città e per tutti coloro che vorranno assistere all’evento. Ringrazio sentitamente la Comunità di Sant’Egidio, realtà nata nel 1968 allo scopo di aiutare i bisognosi di tutto il mondo che da moltissimi anni ha intessuto uno stretto rapporto di collaborazione anche con la Città di Fondi e il Mercato ortofrutticolo per quel che riguarda iniziative umanitarie e culturali. Regolarmente, infatti, carichi di viveri e altri generi di prima necessità sono inviati da Fondi ai senza fissa dimora di Roma, ai quali vengono distribuiti dalla Comunità di Sant’Egidio”
. “È con grande gioia – hanno concluso il presidente e l’amministratore delegato del Mof di Fondi, Bernardino Quattrociocchi ed Enzo Addessi – che, anche questa estate, abbiamo con convinzione partecipato all’organizzazione dell’appuntamento culturale estivo con la Comunità di Sant’Egidio. La nostra stretta collaborazione con Sant’Egidio si estende lungo tutto l’anno, con un impegno tangibile nel contrasto alla povertà nella città di Roma e nella Regione Lazio. I nostri operatori, pronti in ogni momento, donano generosamente prodotti ortofrutticoli che, attraverso le mense della Comunità, garantiscono un pasto alle persone più svantaggiate”.
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