ITRI – Sono stati sindaco e vice sindaco del Comune di Itri sino a qualche mese, sino all’elezione prima e alla nomina poi di Elena Palazzo rispettivamente a consigliere e assessore regionale all’ambiente. Ora volano gli stracci tra l’esponente di Fratelli d’Italia ed il sindaco Giovanni Agresti ed il pomo della discordia è rappresentato dalle proteste inscenate e rilanciate in questi giorni dal comitato civico “Giovenco-Campiglioni” che ha denunciato i ritardi, le omissioni ma anche il rimpallo delle responsabilità per la messa in sicurezza e risanamento ambientale della zona interessata dalla devastante alluvione verificatasi nella notte tra il 3 ed il 4 novembre 2021.
Il sindaco Agresti dice di avere la coscienza a posto in ordine alle accuse mossegli dalla sua ex vice e ora assessora regionale ambientale (ma anche dei dirigenti locali, a livello politico e consiliare, di Fdi) circa la mancata consegna del comune di Itri alla Regione della documentazione amministrativa necessaria per accedere ai 167mila euro riconosciuti al comune di Itri come rimborso per le spese sostenute dopo la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Per il sindaco Agresti questa versione non è veritiera in quanto lo scorso marzo, un mese dopo il voto regionale, il neo governatore della Regione Francesco Rocca fu il destinatario di una lettera aperta – analoga ad un’altra inviata in precedenza al suo predecessore Nicola Zingaretti – in cui la Regione veniva invitata a liquidare al comune aurunco i fondi erogati per far fronte agli interventi d’urgenza.
Il sindaco Agresti sostiene che l’appena eletta consigliera regionale fosse a conoscenza di questa presa posizione del comune che – ricorda il primo cittadino – aveva ottemperato a tutti gli obblighi procedurali e l’aveva fatto l’allora vice sindaco Palazzo guidando il comune come sindaco facente funzione a causa di una malattia che aveva colpito lo stesso Agresti. Quest’ultimo ha rivelato come il Comune di Itri avesse rintracciato nelle pieghe del suo avanzo di amministrazione 400 mila euro per mettere in sicurezza la località Campiglioni e soprattutto come la Regione fosse stata invitata a reperire ulteriore risorse per far cessare l’allerta idrogeologica in questa zona del paese.
Per il sindaco Agresti il neo assessore Palazzo non può ignorare di non sapere. La polemica tra Palazzo e Agresti a distanza continua dunque e comincia ad infastidire Forza Italia che, unitamente all’ormai ex consigliere comunali di opposizione Giuseppe De Santis (ha lasciato ufficialmente il Pd), è procinto ad entrare nella Giunta municipale di Itri dopo la “cacciata” degli esponenti di Fdi.
I dirigenti ed il gruppo consiliare di Forza Italia hanno subito manifestato delle riserve sulla professione di fede esternata al sindaco Agresti dal presidente del consiglio comunale Salvatore Ciccone secondo la quale Fdi “vuole continuare a rimanere in maggioranza”. I fatti amministrativi nella giornata di giovedì hanno detto il contrario con la richiesta del gruppo consiliare di Fdi di ottenere, attraverso una Pec certificata, un incontro “per conoscere le reali motivazioni che sono dietro la mancata consegna da parte del nostro ente dei documenti necessari e richiesti dalla Regione Lazio per poter procedere con la liquidazione di oltre 167 mila euro riconosciuti al Comune come rimborso per le spese sostenute dopo che fu dichiarato lo stato di calamità naturale.
Il Sindaco ha fatto sapere che il comune ha provveduto ad inviare alla Regione il carteggio amministrativo necessario per sblocccare il 167 mila euro stanziati subito dopo l’alluvione. Fdi, replicando, ha offerto un’altra e diversa versione:” Tante volte il nostro gruppo consiliare si è rivolto al Sindaco affiche fossero presentate le carte utili a sbloccare il finanziamento, azione che diventa necessaria ed urgente in considerazione del fatto che la Protezione Civile Regionale ha già comunicato al nostro ente che in caso di ulteriore mancato adempimento il Comune perderà in maniera definitiva il rimborso per le somme urgenze. Questo sarebbe uno schiaffo ingiustificabile indirizzato ai cittadini che ormai da due anni convivono con il disagio e con il timore di dover abbandonare le proprie abitazioni in caso di allerta meteo, cercando alloggio a proprie spese. Non è accettabile che per motivazioni personali ingiustificate si generi un conflitto tra enti messo in scena nel tentativo di colpire rappresentanti politici che oggi ricoprono un ruolo di caratura regionale sulla pelle dei cittadini e del paese”.
Fratelli d’Italia sostiene come la liquidazione poteva diventare una realtà se il comune avesse provveduto ad esaudire le richieste della Regione:”Proprio grazie alla presenza in giunta di un’esponente del territorio come Elena Palazzo che aveva vissuto quei drammatici momenti in veste di vicesindaco e sindaco facente funzione, la Regione è ora pronta alla liquidazione, dopo che la giunta Zingaretti a guida PD aveva lasciato la Regione senza aver approvato il bilancio, lasciando il capitolo spese destinato alle somme urgenze vuoto al momento dell’insediamento della nuova giunta”.
A concludere con un pizzico di veleno è il sindaco Agresti: “Fratelli d”Italia e la sua assessora regionale stanno cercando di criminalizzare in maniera poco elegante il mio operato non riuscendo a dare risposte a quei cittadini che vivono un’insopportabile situazione di precarietà dopo due anni. Tutto qui”.