LATINA – La lunga disputa legale che coinvolge il Comune di Latina e gli ex proprietari del campeggio Sole Azzurro, situato a Via Capraia, ha recentemente registrato uno sviluppo significativo. La controversia, nata in seguito a un procedimento penale che si è concluso con il proscioglimento degli imputati da reati edilizi per prescrizione, ma ha portato comunque alla confisca del campeggio per una lottizzazione abusiva, è giunta di recente davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (TAR).
La vicenda si era fatta particolarmente intricata quando, lo scorso anno, sembrava che la Corte d’Appello di Roma avesse emesso una sentenza definitiva confermando la confisca del campeggio. Questa decisione era stata anche ratificata dalla Suprema Corte di Cassazione. Tuttavia, il Comune di Latina aveva proceduto all’acquisizione dell’intera struttura, incluso l’area di sosta antistante, un’azione che aveva innescato un ricorso presso il TAR. Quest’ultimo ricorso contestava una serie di vizi di forma che mettevano in dubbio la validità dell’acquisizione.
Nonostante il ricorso pendente, il Comune aveva emesso un’ordinanza di sgombero lo scorso anno, che era stata temporaneamente sospesa. Durante l’estate in corso, la cooperativa responsabile del campeggio aveva continuato la sua attività, ma il Comune aveva revocato la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) e recentemente aveva emesso una nuova ordinanza di sgombero. Quest’ultima ordinanza era stata contestata dai ricorrenti, che avevano presentato ulteriori argomenti al TAR nel corso delle valutazioni in corso.
L’attenzione si è concentrata su un punto critico in particolare, ovvero il termine perentorio di cinque giorni fissato dal dirigente comunale per l’esecuzione dello sgombero. Inoltre, con questa ordinanza, il Comune chiedeva alla cooperativa che gestisce il campeggio di pagare una somma considerevole di 102.948,60 euro come indennità per l’occupazione della struttura dal momento della confisca fino ad oggi. Queste richieste erano al centro di una disputa legale in corso, dato che l’acquisizione dell’area rimaneva soggetta a contestazioni legali.
Nel recente sviluppo della vicenda, il presidente del TAR ha accolto i motivi aggiunti presentati dai ricorrenti, concedendo la sospensiva dell’ordinanza di sgombero. Questa decisione sottolinea l’importanza di un esame accurato e ponderato di tutti gli aspetti di questa complessa controversia legale.
L’area in questione, che copre una superficie di tredicimila metri quadrati, ospita 102 piazzole, la maggior parte delle quali sono cementate, oltre a vialetti e varie strutture in muratura, insieme a un parcheggio adiacente di 2.500 metri quadrati.