FORMIA – L’estate sta finendo e c’è molta attesa per le nomine dei commissari straordinari dei Parchi regionali dei Monti Aurunci, della Riviera di Ulisse e di Monti Ausoni. Gli incarichi direttivi sono scaduti già dal messe di giugno ma, a differenza di quanto avvenuto per i vertici di altri cinque parchi, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha voluto prendersi una pausa di riflessione ulteriore prima di prendere una decisione. Lo si può capire guardando all’estensione territoriale del parco degli Aurunci, la terza a livello regionale, ed ai problemi che si sono accumulati in questi anni. Dagli incendi all’assetto idrogeologico, fino alla gestione della crescente antropizzazione del parco, riconducibile oltre alla storica presenza della pastorizia, alle abitazioni private, ed al crescente turismo montano.
L’escursionismo, su queste pendenze carsiche dolci e ricche di interesse storico – naturalistico, si somma all’offerta gastronomica ed all’ospitalità di rifugi ed ostelli. La promozione, nell’epoca dei social, è nata spontanea, basta girare sui profili Facebook ed Instagram dedicati. Il nuovo commissario dovrà quindi ripensare necessariamente all’organizzazione del personale e dei guardaparco, totalmente assenti in alcune aree, come il versante formiano del monte Redentore dove è presente il sentiero più frequentato, dal rifugio di Pornito alla statua del Cristo Redentore, messo in sicurezza solo pochi mesi fa dopo le frane e gli incendi.
La presenza dei guardaparco si rende necessaria proprio per controllare come l’antropizzazione stia modificando il territorio. La manutenzione effettuata sul tratto terminale di via Redentore (attacco sentiero di Monte Revole fino alla Valliera), ha reso infatti più facile l’accesso, alla parte superiore dei costoni montuosi ed incoraggiato la presenza di molti amanti delle scampagnate della domenica. Risultato? L’accumularsi di sacchi dell’immondizia e rifiuti di ogni genere, come documentato qui di seguito. In località Campone sono stati istallati 4 bidoni dell’immondizia ma spesso il quantitativo depositato è talmente tanto che viene depositato all’esterno, mentre nell’area pic – nic della Valliera non ci sono contenitori. Forse se, come avviene in altri parchi, soprattutto per le aree di maggior pregio, si invitassero i turisti a rimuovere i propri rifiuti anziché abbandonarli, vi sarebbe un minore dispendio di risorse ed una gestione più efficace sia per il comune di Formia che per l’ente parco. Certo sarebbe meglio di assistere ad istallazioni post – moderne, come la bottiglia della birra dondolante appesa per una corda ad un albero o il fusto arrugginito portato da casa.
Rimane poi da capire se tra le attività consentite all’interno di un parco ci sia anche l’uso di seghe dentate, seghe elettriche e falcetti per procurarsi legna da ardere. Ed ulteriormente da capire è la compatibilità con il territorio del parco, almeno nelle zone sommitali, di mezzi da motocross e Quad, quando, a pochi chilometri di distanza, in Abruzzo, è regolamentato persino l’accesso degli escursionisti a piedi nelle aree più delicate. Un plauso in questo senso va fatto al sindaco Salvatore Vento, l’unico, a quanto risulta, ad avere emesso limitazioni per questo tipo di mezzi, nel territorio del parco di pertinenza del comune di Spigno Saturnia.
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