FORMIA- Primo giorno di lavoro – lunedì – come previsto per il neo dirigente deche la l settore “urbanistica e gestione del territorioo” dl comune di Formia. Il tempo di accettare, firmandolo, il decreto 17 del sindaco Gianluca Taddeo che l’architetto Pietro D’Angelo, originario di Cesa d’Aversa, ha assunto la guida di un settore che proprio un mese ha aveva conosciuto, della consiliatura, il suo primo e vero assessore.
L’incarico conferito all’apprezzato architetto aversano è la conclusione, dopo 11 mesi e mezzo, del l’iter del concorso pubblico a tempo pieno ed indeterminato che la Giunta aveva indetto il 15 settembre 2022 . Le fasi della prova non sono state celeri e tempestive basti pensare che dall’ammissione dei candidati al concorso – era il 5 dicembre scorso – sono dovuti trascorrere sette mesi per la nomina della commissione di valutazione e l’inizio, il 20 giugno scorso, della stessa prova concorsuale svolta, almeno per quanto riguardi gli scritti, presso l’aula magna del centro di preparazione “Bruno Zauli” di Formia.
Insomma la Giunta Taddeo, a differenza di quella di Gaeta che ha patito le inaspettate dimissioni dell’ingegner Giovanni Falco (inizialmente avrebbe dovuto guidare dal 1 marzo 2022 la ripartizione Lavori Pubblici del comune Formia con un incarico fiduciario ma, alla vigilia della presa servizio, si dimise misteriosamente), non ha più alibi ora per far decollare, grazie alla guida politica dell’avvocato amministrativista romano Marcello Anastasio Pugliese, la sua principale ripartizione in termina di gestione e – come detto – di pianificazione del territorio e di risposte alle categorie professionali corrispondenti, quelle degli ingegneri, degli architetti e dei geometri.
In effetti al termine del concorso diretto dalla segretaria comunale Marina Saccoccia – come dichiarato e testimoniato all’unanimità da partecipanti – ha vinto il candidato migliore, un top player giunto a Formia dopo aver vinto un’analoga prova concorsuale al comune di Cerveteri, in provincia di Roma, e aver dominato quella indetta dal comune di Terracina. L’architetto Pietro D’Angelo, che in provincia di Caserta ha guidato i settori tecnici di diversi ed importanti comuni, non ha avuto avversari che potessero metterlo in difficoltà: ha ottenuto complessivamente 48,17 punti, un punteggio ipotecato al termine di quella scritta quando aveva creato un solco, 26,17 punti, rispetto ai nove candidati partecipanti. La sua bravura D’Angelo l’ha manifestata nello scritto quando nell’orale i 22,00 punti sono stati sufficienti per tenere a distanza di sicurezza (47,34 punti) Paolo Rossi.
Dipendente di ruolo del comune di Latina, Rossi al momento svolge un incarico fiduciario (ex articolo 110 del decreto legislativo 267/2000) presso la ripartizione tecnica dell’amministrazione provinciale di Latina ed è probabile che il secondo posto al termine del concorso del comune di Formia (24,84 allo scritto e 22,50 all’orale) possa bastare con la mobilità per diventare dirigente a tutti gli effetti presso la Provincia di Latina. Vedremo. Un possibile outsider sarebbe potuto essere il terzo piazzato dopo gli scritti con 23,50 punti. E invece l’ingegner Pietro D’Orazio (guida con apprezzabili risultati da alcuni anni in maniera consorziata la ripartizione tecnica di ben tre comuni pontini, quelli di Sperlonga, Campodimele e Lenola) nella prova orale ha ottenuto 22,00 punti e con 43,50 punti ha confermato di frequentare il gradino più basso di questo simbolico podio.
Quarta al termine di questo concorso per la guida della sezione urbanistica del comune si è piazzata Annalisa Lala con 45,17 punti ma la sua prestazione va sottolineata perché con 24,00 punti è stata la più brava almeno nel corso dell’orale. Ha pagato dazio per il 21,17 dello scritto, lo stesso punteggio ottenuto (sempre al termine della prova scritta) dal quinto piazzato, Diego Salvatore Maria Savarese, con 44,42 punti.
Gli altri piazzati: sesto Ivano Petrillo con 44, 42punti (22,67 allo scritto e 21,75 all’orale), settima la gaetana Eleonora Daga con 44,34 punti(22, 34 e 22,00), ottavo Giuseppe D’Alessio con 44,00 punti (21,50 e 22,50) e nono Pio Tacconi con 43,09 punti (21,34 e 21,75) La prova orale si era concretizzata con la formulazione di sole quattro domande che, sottoposte ai candidati in forma anonima, hanno riguardato le materie della prova scritta, la normativa in materia di procedimento amministrativo, anti corruzione, trasparenza e accesso agli atti, le norme in materia di patrimonio, espropri, demanio marittimo, sicurezza sui luoghi di lavoro e nei cantieri e, infine, la gestione delle risorse umane, la disciplina del lavoro pubblico e diritto penale
Si erano rivelati assai severi i componenti della commissione di concorso per la guida del settore urbanistico del comune di Formia al termine della prova scritta svolta – come detto – il 20 giugno scorso presso l’aula magna del centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli”. La segretaria comunale Marina Saccoccia, l’ex segretario generale del comune di Frosinone Angelo Scimè e l’architetto di Latina Giampiero De Simone non erano stati affatto teneri nei confronti dei 29 candidati che, a fronte dei 71 che avevano presentato domanda, avevano preso parte alla prova che aveva e ha l’obiettivo di sostituire il dirigente dimissionario Bonaventura Pianese, tornato a tempo pieno presso il comune madre Fondi dopo i non esaltanti rapporti con il sindaco di Formia Gianluca Taddeo.
Ben 19 degli aspiranti dirigenti del nevralgico settore tecnico del comune erano stati dichiarati “non idonei” ad affrontare la prova orale. Se i bocciati al termine della prima prova scritta erano stati 17, quelli “non idonei” dopo il secondo test erano stati 10 cui si è aggiunto un undicesimo che ha deciso di andare vita durante lo svolgimento dello stesso. Naturalmente come in tutte le migliori competizioni che si rispettano ci sono state esclusioni illustre, la più importante della quale aveva riguardato proprio il candidato dato per favorito per la vittoria finale del concorso. E invece il dimissionarioo dirigente del settore Opere Pubbliche del comune di Gaeta , Giovanni Falco, nominato dal sindaco Cristian Leccese con un incarico fiduciario secondo quanto prevede il primo comma dell’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000, era stato dichiarato “non inidoneo” sia al termine della prima che della seconda prova scritta.