GAETA – Ma le casse del comune di Gaeta sono veramente vuote? Sono talmente vuote che il comune non ha la disponibilità di poco più di 230mila euro per realizzare un muro di contenimento in un terreno che ora intende dare in concessione per i prossimi 50 anni all’interno del parco urbano di Monte Orlando? Questo interrogativo, condito dall’immancabile giallo, sarà rilanciato dai consiglieri comunali di centro sinistra nel consiglio comunale in programma giovedì mattina. Nel loro mirino è finita la proposta di delibera che ha un argomento tecnicamente fastidioso quanto l’orticaria in primavera: proposta di valorizzazione di immobili comunali-Determinazione a procedura ai sensi dell’articolo 58 della legge numero 133 del 2008.
L’argomento, in effetti, è interessante: è la conferma della concessione di un terreno del comune, particelle 30 e 32 del foglio catastale 35, alla fondazione “Nicola del Roscio” per continuare a svolgersi un orto botanico nel cuore del parco di Monte Orlando a Gaeta. Sin qui tutto nella norma. Il comune ha motivato di rinnovare la concessione in quanto il soggetto richiedente ha deciso di realizzare a sue spese, per un importo di 230mila euro, un muro di contenimento.
Questa istanza compare nella seconda bozza di deliberazione inviata ai consiglieri comunali di Gaeta. Nella prima, di cui abbiamo una copia, il comune di Gaeta forse per la prima volta faceva outing: accettava la richiesta della fondazione di realizzare a suo spese un muro alto quattro mesi “vista la ristrettezza finanziaria dell’ente”. Questa dicitura inspiegabilmente è stata eliminata nella seconda bozza di deliberazione che, in agenda nel consiglio di giovedì, ha catturato le attenzioni dei consiglieri comunali Emiliano Scinicariello, Sabina Mitrano e Silvio D’Amante e, tra gli altri, all’esterno del consiglio degli ex Franco De Angelis (Demos) e Giuseppe Matarazzo. Il comune di Gaeta è alle prese o no con “ristrettezze finanziarie” di cui non è precisata l’entità.
Del resto la delibera conferma la volontà del comune di affidare la concessione di questo terreno di 5000 metri quadrati alla fondazione “Del Roscio” ma con una novità importante. Se la prima locazione di nove anni (a decorrere dal 18 settembre 2014) aveva una durata di 9 anni (rinnovabili di 6) per un canone annuo di soli 3000 euro , il generoso comune di Gaeta ha deciso ora di estendere la durata della concessione a ….50 anni per il fatto che la fondazione dovrà realizzare un muro di 230mila che il comune non può sostenere per le sue ammesse e poi cancellate “ristrettezze economiche”.
La delibera in discussione ed in approvazione giovedì, in effetti, è ‘figlia’ di una precisa e chiara lettera che il legale della fondazione, l’avvocato Mirko Di Biase, a nome del presidente di Nicola De Roscio e dei signori Fabio Carlesimo e Alberto Di Fabio, aveva inviato al comune lo scorso 30 maggio ricordando come “l’iniziativa della locazione del bene comunale fosse mossa dall’intenzione reciproca delle parti di dare vita ad un progetto strutturato di recupero dei beni in questione, implementando il giardino botanico già in essere da parte della Fondazione Del Roscio su terreni confinanti con quelli comunali”.
La fondazione faceva sapere di aver “sempre e regolarmente ottemperato agli obblighi contrattualmente previsti, avendo posto in essere diverse opere di miglioria del fondo, canalizzazione delle acque, riducendo notevolmente il fenomeno di dissesto idrogeologico che è diffuso in tutta la zona”. L’iniziativa della realizzazione e gestione del parco botanico, poi, si è rilevata in questi anni di locazione del terreno del comune di Gaeta “di particolare interesse per il territorio, essendo riuscita ad attrarre moltissime persone alla scoperta della particolare specificità ambientale e naturalistica dell’orto, il quale custodisce ormai centinaia di specie e varietà botaniche provenienti da tutto il mondo”. E poi particolare l’iniziativa promossa e gestita dalla stessa fondazione “ricopre un’alta valenza di carattere sociale, mirata al coinvolgimento delle scolaresche, sia locali che non, al coinvolgimento di tutte le fasce di età dei cittadini gaetani e di molti cittadini delle zone limitrofe”.
Capitolo-muro. Il comune di Gaeta non è esente da anni da responsabilità per la sua mancata realizzazione. Un suo tratto “da anni” è franato, riversandosi all’interno della limitrofa proprietà privata confinante (proprietà Angiolillo, eh sì quella dello storico fondatore e direttore del quotidiano “Il Tempo” Renato) mettendo a rischio frana anche il resto del terreno sovrastante e quello laterale in uso alla Fondazione. Ciò ha fatto scaturire diverse istanze legali trasmesse al Comune di Gaeta e quando è stata intervenuta l’avvocatura “ha dichiarato che la questione non era di natura gestionale ma di competenza dell’Organo Politico”. Con la delibera numero 173 del 16 settembre 2020 la Giunta Comunale aveva approvato il progetto esecutivo che, redatto dagli Uffici competenti, necessitava di un impegno di 230mila euro “senza considerare i recenti aumenti dei costi di costruzione”
Da qui la richiesta dell’avvocato Di Biase, accolta dall’amministrazione Leccese, di proporre un progetto di valorizzazione di questo terreno, per la durata di anni cinquanta, finalizzato al mantenimento ed allo sviluppo del progetto “Orto botanico e sito ornitologico, per studio delle specie stanziali e migratorie, per visite guidate e attività didattiche di studio e ricerca scientifica” da denominare “Orto Botanico di Gaeta – Nicola Del Roscio” e, in cambio, di “accollarsi le spese (che ora non sono quantificate) per la ricostruzione e messa in sicurezza del muro di contenimento del terreno comunale, (secondo il progetto approvato dal Comune e secondo le normative vigenti) sollevando il Comune da oneri economici e dalle responsabilità eventualmente derivanti dal procedimento di mediazione distinto con il n. 129/2022”.
Il muro sarà realizzato dal privato, dunque, che, “a fronte dell’onere economico per la sistemazione del muro anzidetto, della gestione dell’orto botanico, della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni comunali e della promozione del sito/progetto naturalistico”, chiede “il riconoscimento di un diritto di passaggio sulla stradina di accesso ai fondi comunali da cui si accede da Via Maria Ausiliatrice, anche al fine di poter raggiungere le particelle private. Il riconoscimento di un diritto di passaggio sul terreno comunale non inficia alcun interesse pubblico sul bene, il quale, inserito nell’elenco degli immobili non strumentali all’esercizio dell’Ente.”
Svelato il contenuto della deliberazione in agenda nel consiglio , il più duro sui social è stato l’ex consigliere comunale di Demos Franco De Angelis. Ha deciso di ricorre al sarcasmo polemizzando apertamente con il sindaco Cristian Leccese: ”Quando iniziano i saldi 2023? Nella città degli Avantitutta i saldi ci sono tutto l’anno ma Agosto è il mese dove puoi fare i migliori affari . Però guai a chiamarli saldi il capo degli Avantitutta- dal momento che il comune di Gaeta è in “ristrettezza Economica” – non dice saldi ma valorizzazione”.
Sono gusti lessicali, che suscitano comunque reazioni da più punti. “ La frana di un muro di confine ha dato il via a quella che possiamo definire l’ennesima regalia a privati” – esordisce Simone Avico del Movimento cinque stelle di Gaeta.
“Nel 2020 – racconta Avico – un progetto dell’Ing. Antonio Cardillo, di cui nessuno mette in dubbio la professionalità, ha stabilito che vi fosse bisogno di un muro in cemento armato al modico costo di 230.000euro. Perché, innanzitutto, progettare un muro in cemento armato se quello che sembrerebbe essere caduto è in pietra come tutti i terrazzamenti circostanti che resistono da decine di anni? Troviamo poi del tutto singolare che colui che già in passato è stato definito dal Cons. regionale Mitrano un benefattore per la città in questa occasione, per un muro adiacente con la sua proprietà abbia, quantomeno inizialmente, preteso che se ne prendesse interamente carico il comune, al netto che spetti o meno a questo”.
“A tal proposito sarebbe interessante sapere se può esserci una connessione tra il crollo del muro e le radici degli alberi impiantate in questi anni poiché in tal caso la messa in sicurezza e i relativi costi sicuramente spetterebbero a chi ha avuto la disponibilità dell’area in questi anni. Il nuovo accordo, difatti, prevedrà che a fronte delle spese di ricostruzione del muro la Fondazione Nicola Del Roscio beneficerà dell’area per la durata di 50 anni e senza versare alcun canone. Se le cause fossero quelle sopra menzionate la Fondazione dovrebbe eseguire a prescindere la ricostruzione del muro. Un baratto che definire frutto di incapacità è persino riduttivo” – aggiunge ancora.
E conclude: “Continuano senza sosta i saldi a Gaeta: l’ennesimo regalo a privati da parte dell’amministrazione che getta la maschera e dimostra, al netto di ipocriti spot che da domani preferiremmo non vedere più, che nessuno fino ad oggi ha operato senza ottenere qualcosa in cambio. I consiglieri comunali che voteranno questo scempio, per di più, sono a conoscenza del fatto che su questo terreno persistono dei contenziosi con gli ex proprietari che, peraltro, il comune di Gaeta ha impugnato agli atti a Cassino neanche due anni fa?”.