VENTOTENE – Il comune di Ventotene intervenga perché non è più concepibile che l’attività del commissariato di governo per il recupero urbanistico e funzionale del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano sia ferma dallo scorso inverno. Alle perplessità di un consistente gruppo di operatori economici e di imprenditori turistici della seconda isola pontina si sono aggiunte ora anche quelle Partito Democratico, forza politica che aveva espresso il penultimo commissario straordinario di governo, l’ex parlamentare europea Silvia Costa, nominato per coordinare i giganteschi investimenti previsti dal governo Renzi per un importo di 70milioni di euro.
A chiedere al sindaco di Ventotene Carmine Caputo di avviare un’immediata interazione istituzionale con il governo nazionale di Giorgia Meloni è il coordinatore isolano del Pd Andrea Bonsignori, preoccupato che le vicende giudiziarie dell’ex generale della Guardia di Finanza Giovanni Maria Macioce – per lui e per altri tre imputati il capo della procura di Cassino Luciano D’Emmanuele ha chiesto la citazione diretta a giudizio con l’ipotesi di reato di false dichiarazioni in atto pubblico relativamente all’acquisto e frazionamento di una grotta tufacea poi trasformata in un villino a due piani – possano bloccare le fasi di recupero della storica struttura penitenziaria.
Per il segretario Dem Bonsignori: “non c’è bisogno di sottolineare quanto i cittadini di Ventotene sperino nei benefici conseguenti a questa importante operazione, che dovrebbe elevare e stabilizzare la vocazione dell’isola a simbolo storico-culturale dell’Unione Europea. Dagli inizi del 2023 non si è ancora insediato il nuovo commissario governativo – l’indicazione del consiglio dei Ministri (su richiesta del neo Ministro per i Beni Culturali Gennaro San Giuliano) non è stata mai più ratificata in un decreto del Prresidente della Repubblica Sergio Mattarella – che dovrebbe soprintendere a tutta questa operazione”.
“La cosa ci preoccupa molto – ha precisato il coordinatore Dem di Ventotene Bonsignori – Rimandare ancora potrebbe provocare dei problemi irrecuperabili a questo importante progetto, con grave danno economico, sociale e culturale per la nostra comunità. Investire bene tutto il valore finanziario predisposto dovrebbe significare avere dei ritorni economici in termini di gestione dei servizi ed occupazionali; provocare un aumento del numero dei residenti con evidenti ricadute positive di carattere sociale; aumentare ed elevare di molto l’offerta culturale dell’isola”.
Da qui la richiesta di “un’azione forte da parte dell’amministrazione comunale” (ci sarà?) tesa ad una definizione, ormai improcrastinabile, dell’insediamento del commissario di governo. La figura del commissario è fondamentale per la guida e la gestione del progetto – ha concluso Bonsignori rivolgendosi al sindaco Caputo – Le saremmo grati se vorrà risponderci comunicandoci cosa l’amministrazione comunale ha fatto, o sta facendo, o intende fare, per la risoluzione celere di questa problematica, magari sollecitando il governo a procedere”.
Anche al superamento della nomina del generale Macioce?
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