LATINA – Si è svolta nel pomeriggio di ieri la prima riunione del tavolo tecnico-istituzionale richiesto dal sindaco di Latina Matilde Celentano sul sistema di depurazione e sulla qualità delle acque di balneazione, alla luce degli episodi di torbidità registrati nel corso dell’estate. Le istituzioni e gli enti coinvolti hanno confermato, alla luce dei dati già diffusi dall’ArpaLazio, che il livello di balneazione su tutto il litorale pontino non è stato compromesso dal colore anomalo delle acque, riconducibile ad elementi e fenomeni naturali, e che le uniche criticità sono emerse alle foci dei corsi d’acqua già interdetti alla balneazione.
Alla riunione, presieduta dal sindaco Celentano, hanno preso parte il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli, gli assessori comunali Gianluca Di Cocco e Franco Addonizio, rispettivamente con deleghe alla Marina e all’Ambiente. I due enti erano rappresentati anche da Sandro Esposito, tecnico del settore Ambiente della Provincia, e Paolo Centra, dirigente comunale del servizio Ambiente. Presenti per Acqualatina il presidente Michele Lauriola, l’amministratore delegato Marco Lombardi, il direttore tecnico operativo Ennio Cima, il responsabile della depurazione Stefano Fabietti, per l’Egato 4 il direttore Umberto Bernola, per il Consorzio di Bonifica Lazio Sud Ovest il vicepresidente Angelo Perfili e il direttore tecnico Luca Gabriele, per la Capitaneria di Porto di Terracina il primo luogotenente Eugenio Ferrara e per ArpaLazio Marco Le Foche, dirigente del dipartimento Ambiente, Laura Aguzzi, responsabile dell’unità risorse idriche di Latina, Giorgio Caponi e Laura Rapaccini, rispettivamente dirigente e tecnico dell’unità di controllo di Latina.
Il sindaco Celentano e gli assessori Di Cocco e Addonizio, ad inizio dei lavori, hanno sottolineato come il mare “marrone” dell’estate 2023 abbia avuto “un impatto negativo sull’economia del territorio con continue disdette di soggiorni e presenze sulla Marina di Latina”. Un problema emerso in diverse città rivierasche, con lamentele e critiche rivolte ai sindaci e centinaia di segnalazioni di “mare inquinato” che i bagnanti hanno inviato agli enti e in particolare all’Arpa e alla Capitaneria di porto. Il sindaco e gli assessori comunali hanno anche richiesto di valutare la possibilità di intercettare fondi, da richiedere congiuntamente tra enti, per interventi lungo i canali.
Nel corso della riunione, che si è tenuta presso l’aula consiliare del Comune di Latina, gli intervenuti hanno, infatti, approfondito la tematica dei corsi d’acqua, in particolare del fiume Astura e dei canali delle Acque Medie e delle Acque Alte all’interno dei quali confluiscono scarichi anche provenienti da agglomerati urbani e industriali presenti nei comuni limitrofi. Da qui è emersa la necessità sollevata in particolare dal Consorzio di Bonifica di coinvolgere nel confronto istituzionale anche la Regione Lazio, in qualità di ente titolare dei corsi d’acqua, e dei Consorzi industriali.
L’Egato4 ha evidenziato come la qualità delle acque di balneazione non può prescindere da un lavoro costante e congiunto per la rilevazione degli scarichi abusivi che sfuggono a qualsiasi controllo e rischiano di invalidare il buon lavoro fatto in tema di depurazione del territorio. Ed è per questa ragione che ha sollecitato la necessità di uno scambio di dati tra i Comuni e la società Acqualatina, gestore del servizio idrico integrato, utile al recupero della dispersione delle utenze. Uno scambio di dati che può favorire sia la regolarizzazione degli allacci fognari sia la lotta all’evasione tributaria da parte delle municipalità.
Per quanto riguarda il tema degli impianti di depurazione delle acque reflue, gestiti dalla società Acqualatina, è stato evidenziato come gli stessi siano costantemente sottoposti a sistema di autocontrollo con il proprio laboratorio di analisi certificato e al monitoraggio dell’ArpaLazio. Si tratta di depuratori tutti regolarmente autorizzati e che non presentano criticità strutturali, come sottolineato anche dai rappresentanti dell’ArpaLazio che hanno confermato come tutti i controlli effettuati sui depuratori non hanno rilevato criticità significative.
In chiusura sono stati menzionati i Contratti di fiume e i Contratti di Costa come strumento valido per poter dare concretezza alla giusta collaborazione e coinvolgimento dei diversi enti necessario al raggiungimento dell’obiettivo comune dell’innalzamento della qualità delle acque nel territorio a 360 gradi.
“E’ stato un tavolo di confronto molto propositivo – ha affermato il sindaco Matilde Celentano – all’interno del quale abbiamo condiviso un metodo di lavoro da adottare sempre, come istituzioni, sia nei casi emergenziali che nella normalità. Ci siamo impegnati congiuntamente a favorire la comunicazione di informazioni corrette su temi così delicati che attengono alla salute pubblica, all’ambiente e alla risorsa mare. Il fenomeno della colorazione anomala dell’acqua marina sul litorale pontino ha avuto un’eco importante su media e social, tale da compromettere l’immagine di questo territorio che vede nel turismo una fonte strategica dell’economia locale. E appunto ci siamo impegnati sinergicamente per migliorare la comunicazione tra enti anche per consentire la diffusione di una corretta informazione alla popolazione”.