GAETA – Non è piaciuta alla fondazione “Nicola Del Roscio” la legittima polemica politica che ha anticipato l’approvazione nel consiglio comunale di Gaeta (con i soli voti della maggioranza Leccese) della proposta di delibera che di fatto ha dato mandato agli uffici competenti di rilasciare alla stessa fondazione una concessione cinquantennale per l’utilizzo di un terreno di proprietà comunale, di 5000 metri quadrati, nel parco urbano di Monte Orlando a condizione che la stessa fondazione realizzi a sue spese (per importo di 230mila euro) nello stesso terreno – destinato ad orto botanico euro– un muro di contenimento.
A proporre questo tipo di accordo all’amministrazione comunale di Gaeta era stato l’avvocato itrano Mirko Di Biase che il 30 maggio aveva inviato una lettera a nome del presidente di Nicola De Roscio e dei signori Fabio Carlesimo e Alberto Di Fabio, per ricordare come “l’iniziativa della locazione del bene comunale fosse mossa dall’intenzione reciproca delle parti di dare vita ad un progetto strutturato di recupero dei beni in questione, implementando il giardino botanico già in essere da parte della Fondazione Del Roscio su terreni confinanti con quelli comunali”.
A polemizzare con la Giunta Leccese era stato l’ex consigliere e ora dirigente provinciale di Demos, Franco De Angelis, che aveva ricorso all’arma dell’ironia scrivendo testualmente questo commento: ”Quando iniziano i saldi 2023.? Nella città degli Avantitutta i saldi ci sono tutto l’anno ma agosto è il mese dove puoi fare i migliori affari. Però guai a chiamarli saldi. Il capo degli Avantitutta, dal momento che il comune di Gaeta è in “ristrettezza economica” non dice saldi ma “valorizzazione”.
La replica dell’avvocato Di Biase ora sicuramente alimenterà altre polemiche nel momento in cui anche il consigliere comunale di opposizione, l’ex sindaco Silvio D’Amante, lamenti da parte del comune di Gaeta “almeno da 10 anni” l’avvio di una manifestazione pubblica di interesse “per rendere la vicenda meno privatistica rispetto a quanto è purtroppo diventata”.
Per il legale la fondazione “Nicola Del Roscio” “non intende ricevere alcuna regalia, atteso che, a fronte delle somme necessarie al rifacimento del muro, rispetto al quale il Comune di Gaeta è inottemperante da diversi anni (ed è protagonista di un contenzioso di natura civilistica contro il precedente proprietario, l’ingegnere Ludovici, dell’area che ha contestato nel 2002 all’allora amministrazione di Silvio D’Amante l’abbattimento di alcuni presunti manufatti edilizi abusivi, ndr) riceverebbe solo un diritto di passaggio e si impegnerebbe a rendere il sito fruibile da tutti, con una spesa di gran lunga maggiore rispetto ai benefici che riceverebbe”.
In ordine ai saldi, alle agevolazioni che la fondazione avrebbe beneficiato da parte del comune di Gaeta a più riprese l’avvocato Di Biase sottolinea, invece, come la stessa fondazione “Nicola Del Roscio” da anni “si sia fatta promotrice di diverse donazioni, tra le quali si ricordano tra le ultime le messa a disposizione della palme impiantate su gran parte do Corso Italia, su Via dell’Annunziata, su Via Lungomare Caboto, oltre alle elargizioni in denaro per il recupero della porta Domenica ed a quelle in favore del presidio ospedaliero del Bambino Gesù, presente all’interno dell’ospedale Di Liegro.
La fondazione, fortunatamente, non ha bisogno di regalie e saldi da parte di alcuno, ma la situazione venutasi a creare, ha reso necessaria una riflessione, la quale conduce verso la direzione di non fare più donazioni in favore della comunità Gaetana e di dirigere le proprie risorse verso enti e associazioni”. Insomma la fondazione potrebbe diventare concessionaria per mezzo secolo di un terreno di 5000 metri ricadente nell’area di rispetto del Parco Riviera d’Ulisse e annuncia polemicamente che non voler svolgere più alcuna azione filantropica nei confronti della comunità gaetana specificando di non voler essere tirata in ballo da polemiche di natura polemica.
Intanto il sindaco di Gaeta Cristian Leccese ha chiarito, dopo il voto giovedì della sola maggioranza a questa proposta di valorizzazione del terreno gestito dal 2014 dalla fondazione “Del Roscio” grazie ad un contratto d’affitto della durata di nove anni (con un canone annuo di poco più di 3000 mila euro), che la delibera approvata non è un affidamento diretto alla stessa fondazione ma costituisce la genesi di un prossimo bando di interesse pubblico (ai sensi dell’articolo 58 della legge 133/2008) per la gestione dell’area di Monte Orlando dove ora ci sono palme e piante di alto fusto ma un tempo era adibito alla coltivazione di zucchine, insalata e peperoni.
Questa vicenda si presta a non poche perplessità. Perchè la fondazione Del Roscio chiede ora la disponibilità del terreno di 5000 metri per i prossimi 50 anni rinunciando ad esercitare la prelazione contenuta nel contratto di locazione sottoscritto il 14 settembre 2014 (con l’allora dirigente del settore urbanistica Roberto Guratti) in base al quale avrebbe potuto beneficiare di una proroga di ulteriore sei anni se avesse fatto una specifica richiesta un anno prima della scadenza naturale del contratto di affitto? Ma la Giunta Mitrano nel 2014 avrebbe potuto concedere in affitto questo terreno quando il suo precedente proprietario, la società “Salcri”, aveva annunciato un nuovo contenzioso contro la decisione di 12 anni prima della Giunta D’Amante di acquisirlo al patrimonio immobiliare dopo le ruspe inviate dall’allora assessore all’urbanistica Salvatore Mola? Perché nella manifestazione di interesse dell’avvocato Di Biase è specificata l’altezza (quattro metri) ma non la lunghezza del muro di contenimento da ricostruire? Quando il muro cadde tre anni fa, la giunta gaetana, in sede di bonaria mediazione con l’affittuario, si tutelò preventivamente, utilizzando la diligenza del buon padre di famiglia, nominando un tecnico (un agronomo) per individuare le eventuali cause che provocarono l’evento crollo?