FORMIA – “Hanno provato a farmi fuori come avversario politico perché sono rimasta l’unica in questa città a parlare di camorra, di Acqualatina, di scarichi fognari abusivi e di mancato rispetto della legalità. Non ci sono riusciti e spero che almeno arrivino, ma dubito che questo possa avvenire, le scuse di chi ha firmato quella denuncia contro di me, l’attuale presidente del consiglio comunale, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo. Un’eventuale azione di risarcimento danni? Lo verificherà insieme agli altri ex indagati e se avvieremo una richiesta di rivalsa mi farebbe destinare quei fondi alle scuole e all’ospedale Dono Svizzero di Formia”.
Ricorrendo sempre al tono baritonale della sua voce, capace di incuriosire i passanti e gli automobilisti in transito della deserta (di sabato mattina) via della Conca, l’ex sindaco di Formia Paola Villa è tornata a parlare nel suo storico point elettorale di famiglia nel rione di Mola. La battagliera consigliera del Movimento Cinque Stelle – ma al tavolo dov’era seduto il fedelissimo avvocato Christian Lombardi campeggiava soltanto la bandiera del suo movimento “Un’altra città” che le ha consentito cinque anni di diventare il primo ed unico sindaco donna di Formia – ha tenuto una conferenza stampa in cui i pochi cronisti presenti hanno lasciato spazio ad una dozzina di simpatizzanti presenti per commentare le motivazioni della sentenza con cui il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce, al termine di una lunga camera di consiglio, aveva, al termine dell’udienza preliminare, disposto il non luogo a procedere, con la formula del fatto non sussiste, nei confronti della professoressa di scienze naturali, del suo ex capo di gabinetto Mario Taglialatela e dell’attuale dirigente del settore bilancio del comune di Formia Daniele Rossi.
L’ex sindaco, difesa dagli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, ha voluto spiegare cosa ha rappresentato per lei quello che ha definito un incubo (“ma la nomina di Mario la rifarei senza tentennamenti”) iniziato il 24 luglio 2020, giorno in cui decise nominare in qualità di suo capogabinetto l’ex candidato a sindaco ed ex segretario e direttore generale dei comuni di Formia e Latina Mario Taglialatela. Trascorse poco tempo che quella scelta finì sotto la lente d’ingrandimento dell’allora consigliere comunale di opposizione e ora presidente del consiglio comunale di Formia e consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Cardillo Cupo che, presentando in Procura una querela il sindaco di Formia, criticò quell’iniziativa in quanto Taglialatela essendo in pensione dal 2010, non poteva assumere incarichi dirigenziale.
Paola Villa durante la sua conferenza stampa ha tenuto sempre in mano le cinque pagine in cui il Gup Di Croce ha spiegato, motivandolo, la decisione di non disporre il processo per l’ex sindaco, Rossi e lo stesso avvocato Taglialatela. E ha letto passaggi dell’interrogatorio che volle rendere l’alto dirigente, scelto dall’allora sindaco dopo le rinunce dell’ex assessore e consigliere comunale di centro sinistra Francesco Carta e del manager Giuseppe Rinaldi a seguito delle dimissioni del primo di gabinetto nominato dalla Villa, Armando Russo. Il Gup Di Croce è stato convinto da Taglialatela nella misura aveva spiegato che al comune di Formia non svolgeva incarichi dirigenziali ma “aiutavo il sindaco come consigliere per l’attività giornaliera, guardavo la corrispondenza, ricevevo anche tutti gli scocciatori che giornalmente andavano dal sindaco perché lei aveva tante altre cose da fare”. Paola Villa ha anche sottolineato la parte delle motivazioni del suo proscioglimento quando il Gup Di Croce ridimensiona platealmente il castello accusatorio della Procura di Cassino e del sostituto procuratore Alfredo Mattei sostenendo la legittimità della nomina di Taglialatela che, conforme alla normativa vigente e suffragata da diverse sentenze della Corte di Cassazione, è costata soltanto 8000 euro facendo risparmiare al comune “ben 40mila euro”.
Se il Gup Di Croce si è molto soffermato molto sul risparmio procurato al comune di Formia con la nomina di Taglialatela, l’avvocato Cardillo ha sempre pensato il contrario: la sua scelta era sullo sfondi di un accordo politico elettorale circa un sostegno garantito dall’ex segretario generale alla sfida della professoressa di scienze naturali nel vittorioso ballottaggio del 24 giugno 2018 ai danni dell’avvocato… Cardillo Cupo.
Naturalmente nella conferenza stampa non poteva essere trascurato l’atto di citazione numero 84 dell’8 febbraio scorso (la camera di consiglio c’era stata il 13 ottobre 2022) che aveva condannato due dei tre indagati. Se il dirigente Rossi aveva scelto una sorta di rito abbreviato optando per una sanzione di poco meno di 300 euro, Mario Taglialatela e Paola Villa erano stati condannati al pagamento rispettivamente di 4240,158 euro e di 2120,079 euro, comprensivi di rivalutazione monetaria e interessi legali, che non risultò altro che l’importo totale delle indennità che percepì Taglialatela dal 24 luglio al 28 dicembre 2021 giorno in cui la consiliatura terminò anticipatamente.
L’ex sindaco sapeva che i cronisti che le avrebbero questa differente diversità di veduta tra la magistratira penale e quella contabile e ha preferito ricordare quanto ha scritto il Gup Di Croce secondo il quale “sul punto scarso rilievo assumono le censure mosse dalla Corte dei Conti per danno erariale”.
La professoressa Villa ha preannunciato di voler impugnare, “qualora ci fossero ancora i presupposti”, questa citazione di responsabilità contabile così come non ha escluso di avviare un’azione di risarcimento danni “ma contro il comune di Formia, che mi aveva negato anche l’assistenza penale nel giudizio risolto in mio favore, ma solo ed esclusivamente contro l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo che sul mio conto ha scritto e detto cose davvero gravi…sotto il ogni profilo”.
La conferenza stampa è scivolata via, infine, sugli argomenti di più stretta attualità amministrativa (scarichi fognari lungo il litorale di levante di Formia, la pipì trovata nel distributore di caffè presso il comando di Polizia Locale) soffermandosi sulla delibera approvata dalla Giunta sul fabbisogno di personale: “La Giunta questo atto avrebbe dovuto adottarlo a febbraio prima del bilancio di previsione. E’ stato di provvedimento previsto dalla legge ma il centro destra l’ha artatamente strumentalizzato omettendo di dire che la lista degli fuga, da pare di dirigenti e funzionari, aumenta”. E’ notizia di questi giorni la decisione della dottoressa Sara Palmigiani di abbandonare il settore Opere Pubbliche per optare per l’insegnamento e dell’ingegnere Filippo Mastroianni di dimettersi dal Ced, il centro elettronico di documentazione, di cui il “cuore” da anni”.
Ma Paola Villa, in conclusione il suo pensiero, l’ha esplicitato: “Qualcuno con questa storia della nomina di Mario Taglialatela ha tentato di farmi fuori, di espellermi dalla politica (anche prima delle elezioni regionali in cui era candidata per il M5S) ma sono sempre qui.” Si vede e, soprattutto, si sente!
VIDEO Intervista Paola Villa, consigliere comunale M5S-Un’Altra città