FORMIA – Che l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo promuovesse, in considerazione della sua attività professionale di penalista, indagini difensive è un fatto risaputo a tutti. Non tutti sapevano sino a domenica mattina, dopo la pubblicazione mirata di un post sui social, che il presidente del consiglio comunale di Formia e consigliere provinciale di Fratelli d’Italia per tre notti consecutive lasciasse a casa la moglie e i suoi due bambini per verificare il corretto utilizzo di un parcheggio fortemente voluto nel 2021 dall’allora commissario Prefettizio Silvana Tizzano nella zona sottostante il tratto iniziale della strada Litoranea ed il vicino ospedale “Dono Svizzero”.
E nella notte tra sabato e domenica, al terzo tentativo, il presidente del consiglio comunale è stato costretto a chiedere ed ottenere l’intervento di una volante del commissariato di Polizia e, oplà, il parcheggio è tornato ad essere fruibile – come dovrebbe – 24 ore al giorno. Il presidente del consiglio ha deciso di svolgere questa ronda notturna (però avrebbe potuto chiedere eventualmente l’intervento del dirigente o una pattuglia della Polizia Locale) perché da giorni era diventato il destinatario di proteste di cittadini – soprattutto di dipendenti e familiari di alcuni degenti ricoverati presso il vicino ospedale – perché impossibilitati, dalle 22 in poi, ad entrare o ad uscire con le rispettive auto da quest’area che, di proprietà demaniale, era stata sistemata due anni fa su volere del Prefetto Tizzana in considerazione all’epoca dell’indisponibilità del parcheggio sotterraneo del “Dono Svizzero”.
L’avvocato-presidente Cardillo Cupo ha trovato invece “il cancello indebitamente chiuso” e – come detto – è stato costretto a chiamare la Polizia “a cui va il mio ringraziamento per l’immediato e risolutivo intervento… come per magia adesso il cancello è aperto ed il Parcheggio restituito ai cittadini di Formia”.
Dopo la pubblicazione di questo post nella giornata di domenica è iniziata la caccia per individuare il possessore delle chiavi di questo cancello sbarrato. Un po’ tutti hanno pensato alla direzione sanitaria del “Dono Svizzero” ma il dottor Giuseppe Ciarlo è stato categorico: “Per favore non coinvolgeteci in queste iniziali polemiche perché il comune due anni fa provò a darci la gestione del parcheggio ma rispondemmo di no perché avrebbe dovuto effettuare un avviso per scegliere il gestore del parcheggio. Abbiamo altri e più urgenti problemi cui dare risposte”.
A sciogliere il dilemma, tutt’altro che shakesperiano, è stato il presidente-avvocato Cardillo Cupo: le chiavi del cancello del parcheggio le ha un’attività imprenditoriale impegnata nella commercializzazione di prodotti ittici che, dopo aver chiesto al comune di dotare l’area di un sistema di videosorveglianza, ha deciso di chiudere il parcheggio alle 22 di ogni sera per svariate ragioni. Se non l’avesse fatto alcuni senza tetto avrebbe trovato rifugio all’interno del sito produttivo in cui alcuni turisti hanno lasciato le rispettive auto per svariati giorni per trascorrere tranquillamente le rispettive vacanze a Ponza e Ventotene senza versare un euro a chicchessia e senza alcun controllo.
L’avvocato-presidente Cardillo, dopo le ronde notturne effettuate nelle ultime tre notti, sa di aver agito sul piano istituzionale contro se stesso….contro l’amministrazione comunale di cui è uno dei più significativi e influenti esponenti. “Chiamerei di nuovo la Polizia? Certo che lo farei – si è giustificato il presidente del consiglio comunale – il parcheggio è pubblico e deve essere aperto 24 h, anche perchè è situato in una posizione strategica e copre anche emergenze ospedaliere, in base alle quali non si può sperare a giorni alternati di avere il parcheggio aperto o, peggio, di correre il rischio di rimanere chiusi dentro, a prescindere dalle criticità magari ancora da affrontare per una migliore fruibilità. Ho provato, da semplice cittadino informato sulle dinamiche, nei giorni scorsi anche ad avere delucidazioni tramite il citofono presente ma in un caso non ho avuto risposta, in un altro nessuna spiegazione, rimanendo così senza alternative rispetto al tentativo di vederlo aperto chiedendo ausilio alle autorità”.
Il presidente del consiglio comunale, però, deve fare altro (non risulta ancora ai cronisti se il presidente Sergio Mattarella chiami il sindaco di Roma Gualtieri per appurare la corretta apertura di qualche parco pubblico) e davanti ad un’inadempienza ci sono (ancora) tempistiche e modalità per la sua risoluzione.
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