LATINA – Individuare il ‘setting’ territoriale appropriato per pazienti fragili/complessi/cronici e non autosufficienti anche attivando reti familiari, sociali e del terzo settore per evitare un allungamento dei tempi di ricovero. E’ una delle rivoluzionarie “mission” contenute nella della deliberazione numero 1059 con cui giovedì la direttrice generale dell’Asl di Latina, Silvia Cavalli, ha approvato i modelli organizzativi per la nascita delle “Centrali Operative territoriali”.
Si tratta di un significativo passaggio che, nell’ambito delle iniziative collegate al PNRR, è fortemente voluto dalla Regione Lazio e vede l’Asl di Latina inaugurare un nuovo modello di gestione dell’assistenza del territorio. Prevede di individuare precocemente le fragilità sociali e sanitarie dei pazienti ricoverati per intervenire in maniera anticipata per la gestione delle loro dimissioni qualora quest’ultime possano ritenersi difficile in termini di ricollocamento del paziente a domicilio. La delibera della direttrice Cavalli ha ipotizzato come il persinale della “Cot” debba esseree multiprofessionale, composto da infermieri, personale amministrativo, personale medico in consulenza e assistenti Sociali.
“L’esperienza è partita già alcuni anni fa e – ha commentato la direttrice generale – ha conseguito risultati importanti in termini di diretta e precocepresa in carico dei pazienti in dimissione dagli ospedali dell’azienda e attivazione tempestiva di assistenza a domicilio o agevolazione dell’accesso presso altre strutture di assistenza residenziale come gli Hospice , le Rsa o le riabilitazioni. La ‘Centrale Operativa Territoriale’ di Latina è tra le prime ad essere attivata nella Regione Lazio ed è forte di una serie di attività già in essere che sono presidiate una squadra di professionisti sanitari costantemente informata sullo stato di salute dei pazienti che “transitano tra ospedali, servizi domiciliari e strutture di ricovero territoriali e viceversa”.
Ad oggi la presente e non ancora ampliata”Cot” ha gestito circa 10000 richieste di dimissione verso le strutture e servizi territoriali e – secondo l’Asl – si prevede un forte incremento per il futuro anche grazie all’avvio delle costituite Centrali Distrettuali di Terracina, Latina ed Aprilia ed il consolidamento dei “Team Operativi Ospedalieri” (TOH). Il “Team Operativo Ospedaliero” – ha aggiunto la dottoressa Cavalli – è presente in ogni ospedale dell’azienda ed è costituito da personale sanitario ed assistente sociale. Esso in collaborazione con i reparti ospedalieri, ha la funzione di valutare precocemente i pazienti ricoverati al fine di prevedere i giusti tempi di dimissione e attivare velocemente i servizi di assistenza territoriale evitando quindi il prolungamento dei tempi di ricovero.
Questo team collabora attivamente con le “Centrali Operative Territoriali” che provvedono a ricollocare i pazienti nei servizi o strutture indicate. La Popolazione gestita dalla “Cot” è rappresentata, in sostanza, da utenti non autosufficienti, in stato di fragilità sociale e/o complessità clinico assistenziale; da con patologie croniche ad alta complessità, diversificate e ricomprese in specifici “Pdta”. Secondo l’Asl la “Cot” può essere attivata esclusivamente tramite i medici di Famiglia, i pediatri di Libera Scelta e medici Specialisti ospedalieri e ambulatoriali, i medici di Continuità Assistenziale, i presidi ospedalieri aziendali e extra aziendali, le strutture ospedaliere private e/o convenzionate, le Rsa, le Hospice, riabilitazioni, Ospedali di Comunità, i “Pua”, i dipartimenti aziendali, i servizi Cad e gli ambulatori infermieristici.
Le “Cot” sono attualmente tre sono presenti nel Distretto 4 di Terracina-Fondi, nel Distretto 2 di Latina e nel Distretto 1 di Aprilia. Sono previste altre due “Cot” di prossima attivazione presso il Distretto 3 dei Monti Lepini e Distretto 5 Formia –Gaeta.