LATINA – Torna ad aleggiare lo spettro dello scandalo provocato dal concorso indetto il 20 giugno 2019 dall’Asl di Latina per l’aggiudicazione di 23 posti da collaboratore amministrativo professionale-Categoria D che poi hanno fatto la fortuna anche degli organici delle autorità sanitarie locali di Frosinone e Viterbo. Se il 21 maggio 2021 furono arrestati dagli agenti della quadra Mobile e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza l’allora segretario provinciale del Pd di Latina, il parlamentare Claudio Moscardellli, il responsabile dell’ufficio reclutamento dell’Asl nonché presidente della commissione concorsuale, Claudio Rainone, ed il segretario verbalizzante, il funzionario Asl Mario Graziano Esposito, ora i magistrati titolari delle indagini, il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza ed il sostituto procuratore Valerio De Luca sono andati oltre.
A quasi tre anni dai fatti, hanno chiuso le indagini preliminari nei confronti di 6 dei 23 candidati della prova che – secondo l’accusa – avrebbero saputo in anticipo le domande poste loro dal presidente della commissione Rainone. Il fattaccio si sarebbe verificato dalle 18.58 alle 20.57 del 7 ottobre 2020, cioè il giorno prima della prova orale del concorso Asl. Il presidente Rainone con la complicità del segretario Esposito (sarebbe stato in possesso delle password della piattaforma informatica approntata da una società di consulenza incaricata per lo svolgimento della prova concorsuale) avrebbe telefonato nell’ordine a L.R, 30 anni di Formia, ad A.C., anch’egli 30enne ma di Fondi, ad A.D.M., di 33 anni di Roma, a M.D.A. , di 49 anni di Minturno, G.T. di 42 anni, di Minturno, e M.D.D, 30 enne, di Gaeta, per “comunicare e concordare” con loro le domande che gli sarebbero state rivolte all’indomani con l’obiettivo di raggiungere un posizionamento utile nella graduatoria concorsuale finale. E così avvenne.
I sei ex candidati a quel concorso ora hanno ricevuto dalla Guardia di Finanza di Formia la conclusione delle indagini preliminari e, sulla carta, rischiano il processo, insieme a Rainone, il processo con la grave accusa di rivelazione di segreti di ufficio. I sei ex candidati furono assunti dall’Asl insieme ad 17 persone ma, dopo gli arresti di Moscardelli, Rainone ed Esposito a vario titolo per corruzione, falso ideologico e, appunto, rivelazione di segreto d’ufficio, furono sospesi dall’incarico grazie ad uno dei primi provvedimenti che assunse la neo direttrice generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli.
La loro reazione fu la più disparata: se quattro si accontentarono di percepire l’assegno minimo alimentare, una quinta chiese con scarso esito di essere reintegrata dal giudice del lavoro del Tribunale di Latina mentre una sesta si dimise irrevocabilmente da neo dipendente dell’Asl del capuologo pontino. Ora, dopo il danno, è arrivata anche la beffa della conclusione delle indagini preliminari della Procura a margine della quale il collegio difensivo – composto dagli avvocati Vincenzo Macari, Massimo Signore, Gianfranco Testa, Leone Zeppieri, Stefano Mancini, Mauro e Pasquale Improta, Ernesto Renzi, Massimo Basile, Bartolo De Vita e Silvestro Conte – chiederà di far sottoporre ad interrogatori i rispettivi assistiti o produrre altrettante memorie difensive prima di una quasi certa richiesta di rinvio a giudizio.
Ma non è finita. Nella conclusione delle indagini preliminari il procuratore aggiunto Lasperanza ed il pm De Luca – la notifica è avvenuta in questi giorni a fronte della sua formalizzazione datata il 31 marzo 2023 – ha annunciato a Rainone che, in qualità di dirigente dell’unità operativa complessa “Reclutamento” dell’Asl, è indagato per truffa e dell’articolo 55 del decreto legislativo 165/2001. Il dirigente Asl è accusato di aver “attestato falsamente di aver lavorato il 24 ed il 26 febbraio 2021” quando era tranquillamente a casa.
In attesa delle decisioni della Procura nei confronti di questi sei ex candidati al concorso per diventare collaboratore amministrativo dell’Asl – al telefono già il 9 ottobre 2020 dichiararono di aver superato la prova quando i suoi risultati vennero pubblicati ufficialmente quasi un mese più tardi, il 5 novembre di tre anni fa – ha superato nel frattempo il giro di boa il processo di cui sono inputati Moscardelli, Rainone e Esposito.
Riprenderà il 12 ottobre dopo la pausa estiva e sarà importante verificare come Rainone come si difenderà dalle accuse di aver fornito anticipo le domande soltanto ai sei candidati segnalati dall’allora segretario provinciale del Pd. Secondo la Procura l’accordo sarebbe stato il seguente: sarebbero stati assunti, per esempio, all’Asl di Latina due candidati ritenuti parte integrante dell’allora componente moscardelliana del Pd e in cambio il Senatore Moscardelli si sarebbe prodigato alla Regione Lazio per la promozione di Rainone a direttore amministrativo dell’Asl di Latina. Ma qualcosa non filò per il verso giusto. Il telefonino del responsabile dell’ufficio reclutamento dell’Asl Rainone venne intercettato in precedenza dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza nell’ambito di alcuni mirati accertamenti promossi in ordine ad un altro precedente concorso pubblico da lui stesso bandito nel 2019, quello per l’aggiudicazione di 70 posti con la qualifica di assistente amministrativo categoria C. I partecipanti furono ben 2900 contro i 1300 in lizza per la prova concorsuale di collaboratore che , scoppiato lo scandalo, venne immediatamente revocato in autotutela dalla neo e attuale direttrice generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli.