GAETA – L’ostello della Gioventù dei misteri. Non ha peli sulla lingua il capogruppo del Pd al comune di Gaeta Emiliano Scinicarello quando sostiene come il nuovo “Ostello del Golfo” abbia cambiato pelle, sul piano funzionale, rispetto alle prerogative che avrebbe dovuto svolgere e alle iniziali volontà politiche. I suoi dubbi il capogruppo Dem Scinicariello li esplicita in un’interrogazione inviata all’assessore alle Politiche sociali Lucia Maltempo rispetto alla nuova struttura di via Amalfi inaugurata dall’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel giorno in cui ci fu la posa della prima pietra per la riattivazione dell’ex Littorina Gaeta-Formia.
Questo ostello era stato concepito diversamente. Con la deliberazione 167 del 16 luglio la prima Giunta di Cosimino Mitrano avviò una collaborazione con l’Ipab della Santissima Annunziata di Gaeta per la gestione di iniziative socio-assistenziali, tra cui la realizzazione di una casa di accoglienza per minori da realizzarsi nei locali di proprietà comunale dello stabile di Via Amalfi e, appunto, di un Ostello per la Gioventù da realizzarsi nei locali di proprietà dello stesso ente assistenziale di derivazione regionale in via Annunziata, per una durata di nove anni.
Alla delibera di Giunta – l’atto politico – fece seguito l’atto puramente amministrativo, la determinazione dirigenziale numero 218 del 17 luglio 2014 con cui si approvava lo schema di convenzione, poi sottoscritto il 18 luglio (appena un giorno dopo). Lo schema prevedeva l’impegno del Comune di Gaeta a concedere in comodato d’uso gratuito la struttura di Via Amalfi per nove anni all’Ipab per attivarvi una casa di accoglienza per minori. E per centrare questo obiettivo l’Ipab avrebbe beneficiato delle risorse eventualmente messe a disposizione dal distretto Socio-Sanitario Latina e 5 e, in cambio, la stessa Ipab si impegnava a concedere in comodato d’uso gratuito al Comune di Gaeta la struttura di via Annunziata 21, sempre per nove anni, per realizzarvi all’interno un ostello per la Gioventù. In più il comune avrebbe ottenuto altri due vantaggi: la percentuale del 5% delle rette incassate quotidianamente dalla casa di accoglienza di via Amalfi e cinque degenze gratuite per famiglie che si sarebbero trovate in condizioni di disagio.
Queste condizioni sono state rispettate? Il capogruppo del Pd Scinicariello manifesta non pochi dubbi: “A distanza di 9 anni da quella ‘convenzione’, ad oggi scaduta e non sappiamo se rinnovata, nessuna delle volontà politiche del 2014 è stata rispettata. Nell’ostello della Gioventù – inaugurato “in Via Amalfi e non in Via Annunziata”, “non sembra esserci traccia della Casa di Accoglienza per minori, se non nell’inaugurazione “in favore di telecamera” del 2015 di una struttura in Via Amalfi, poi svanita nel nulla. Da qui la decisione di Scinicariello di interrogare l’assessore Maltempo per chiederle “sia mai stata rinnovata la convenzione o se l’ostello stia operando in Via Amalfi senza alcun titolo, e ancora, se le due strutture – l’ostello e la casa di accoglienza (al momento “fantasma”, fino a prova contraria) – siano gestite direttamente dall’Ipab o da altri soggetti terzi, chiedendo in quest’ultimo caso, di chi si tratti”. E l’Ipab ha mai versato al comune di Gaeta le somme economiche derivanti all’occupazione dalla casa di accoglienza per minori? E che fine hanno fatto le cinque degenze gratuite che l’Ipab avrebbe dovuto riservare al Comune per famiglie in condizioni di disagio”.
“Resto in attesa, nonostante tutto speranzoso, di una risposta rapida e pertinente, che mi documenti quanto richiesto o smentisca quanto affermato – ha aggiunto il capogruppo Scinicariello – Rilevo intanto che la volontà politica espressa con la delibera di giunta del 2014 appare disattesa dai fatti. Dove era destinata una casa di accoglienza per minori c’è ora un lussuoso ostello (se “della gioventù”, si tratta certamente di quella benestante, visti i prezzi). Dove doveva sorgere l’ostello, invece, non c’è la casa per minori non, della disponibilità di posti per cinque famiglie indigenti nemmeno l’ombra . Attendo in conclusione – conclude Scinicariello – che mi dimostrino che il 5% delle rette della casa di accoglienza (quale?) siano state versate dall’Ipab al Comune. Quanto appena descritto dovrebbe far drizzare le antenne a qualsiasi amministratore dotato di un minimo di responsabilità, ma dubito che ciò accada. Di sicuro, questa è l’ennesima conferma che a Gaeta, da 11 anni a questa parte, il “sociale” genera interesse solo perché l’approvvigionamento finanziario per il settore è cospicuo, ma in realtà l’interesse dell’Amministrazione Leccese e delle due precedenti per i servizi sociali rivolti a cittadini e famiglie che si trovano in situazione di disagio è pressochè nullo”.