LATINA -Ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere al Gip del Tribunale Giuseppe Molfese , A.F., il 49enne diacono di Terracina ed ex docente di religione presso il liceo “Majorana” di Latina che la scorsa settimana era risultato destinatario di una seconda ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale ai danni un suo ex studente che nel 2018 aveva soltanto 13 anni.
L’uomo invece è rimasto in silenzio nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti il Gip Molfese, lo stesso magistrato che, raccogliendo un’istanza del Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza, aveva emesso un secondo provvedimento restrittivo ai domiciliari per l’uomo relativamente alle nuove accuse formulate ai suoi danni da un ragazzino, figlio di un amico di famiglia, che aveva avuto il coraggio di raccontare ai Carabinieri della Compagnia di Latina le avances sessuali.
L’adolescente aveva riferito di essere stato ripetutamente contattato dal professor di religione su whattsapp con conversazioni a sfondo sessuale per carpirne la fiducia. Le dichiarazioni shock del giovane erano diventate parte integrante di una meticolosa informativa inviata alla Procura di Latina. Il diacono 49enne di Terracina dallo scorso luglio si trovava ai domiciliari con l’analoga accusa di violenza sessuale compiuta ai danni di ulteriori tre studenti frequentanti il liceo “Majorana” di Latina.