LATINA – Il comune di Latina vuole la presidenza dell’assemblea dei sindaci dell’Ato 4? Bene, si adoperasse innanzitutto per modificare la cornice normativa entro la quale sono stati concepiti gli ambiti territoriali ottimali, la legge Galli. Il presidente della Provincia e sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli da dovuto indire una conferenza stampa per ribadire quanto aveva detto si colleghi sindaci la scorsa settimana: non può essere accolto l’emendamento proposto dal comune di Latina (e condiviso da quelli di Terracina e Aprilia, tutti e tre a guida Fratelli d’Italia) circa il sistema di scelta del presidente dell’assemblea dei comuni dell’Ato 4.
Per rafforzare la sua filosofia pensiero, che peraltro è politicamente sostenuta da Forza Italia, il presidente Stefanelli ha voluto che all’incontro con i cronisti ci fosse il “guru” dell’Ato 4, il dirigente della sua segreteria tecnica, l’ingegner Umberto Bernola.
Stefanelli si è dichiarato pronto al dialogo e al confronto ma si è detto poco favorevole ad accogliere quelle che ha definito “inattuabili” le proposte formalizzate dal neo primo cittadino di Latina Matilde Celentano per modificare lo Statuto dell’Ato 4. In effetti è la legge Galli che, istituendo gli Ato, chiariva quasi 30 an ni che a presiederli fosse il presidente della provincia competente. In questo caso Latina. La conferenza stampa tenutasi a via Costa ha restituito di nuovo al mittente, cioè a palazzo del Popolo, l’emendamento di cambiare il sistema di voto per dare implicitamente più peso ai comuni più popolosi della provincia pontina che sono , guarda un po’, Latina, Aprilia e Terracina.
Per il presidente Stefanelli l’attuale sistema afferma un principio solidaristico e di sussidarietà che consente ai comuni più piccoli “di dare voce in capitolo”. Il presidente Stefanelli sa che dietro questa levata di scudi del comune di Latina ci sia Fratelli d’Italia (“Spero che non si trasformi in politico quel che politico non è”) e chiede invece concertazione, anche all’interno del centro destra pontino, per rendere operativo l’Egato perché “attraverso il potenziamento degli organici garantisca un maggiore controllo sul gestore del servizio.”
Che sia quello idrico e dei rifiuti, meglio ancora.