FORMIA – Non conosce pace l’attività della “Futuro Rifiuti zero”, la società mista che gestisce il ciclo dei rifiuti nei comuni di Formia e Ventotene. Non bastava la delicata controversia giudiziaria sollevata dal Centro servizi ambientali di Castelforte che ha impugnato davanti il Tar (si pronuncerà nel merito il prossimo novembre) la determina dirigenziale dell’amministratore unico Raffaele Rizzo con cui lo scorso maggio ha deciso “unilateralmente” di rescindere il rapporto contrattuale con il Csa di Castelforte (preferendo la Saf di Castelforte) per il conferimento di rifiuti indifferenziati prodotti dai comuni di Formia e Ventotene.
Poi si è aggiunta l’accesa e vivace protesta nelle stanze dell’ufficio del sindaco di Formia Gianluca Taddeo di un candidato che, dopo essere stato escluso dalle selezioni per l’assunzione nella Frz, ha lanciato accuse pesantissime – gravi se fossero confermate – circa presunte promesse elettorali non mantenute.
E ora – ultima grana in ordine di tempo – è stato il conferimento dato dall’assemblea dei soci della Futuro Rifiuti zero (e dunque i sindaci di Formia e Ventotene, Gianluca Taddeo e Carmine Caputo) al legale della Frz, l’avvocato Vittorina Teofilatto, di chiedere al Csa la restituzione del benefit ambientale versato nel corso degli ultimi anni ad una struttura “irregolare” ma autorizzata dalla Regione per ricevere i rifiuti di quei comuni delle province di Latina e Roma impossibiliti a conferirli temporaneamente nell’impianto della Rida chiuso a causa di un incendio.
La situazione si sta ingarbugliando nel senso che sulla querelle del benefit ambientale da versare al comune di Castelforte è in piede un contenzioso davanti il consiglio di Stato (nei giorni scorsi, dopo il parere della Corte Costituzionale, ha chiesto entro 60 giorni un parere risolutivo alla stessa Regione Lazio) quando lo stesso comune di Formia ha avviato un accordo – si concretizzerà con un maxi debito fuori bilancio – con quello di Castelforte per riconoscergli il benefit ambientale.
Il rischio c’è ed è fondato: il comune di Formia (socio della Frz al 97,5%) si sta comportando come un cane che si morde la coda con tutti i risolti di naturale erariale e fors’anche penale. Sabato alla Pec del sindaco di Formia è arrivata una rimostranza circa la tardiva pubblicazione sull’albo pretorio on line della “Frz” delle determine dell’amministratore unico Raffaele Rizzo. E come esempio è stata citata la pubblicazione – avvenuta 29 giorni dopo l’adozione del provvedimento – della determina con cui la “Frz” ha deciso di trasferire i suoi ingombranti alla ditta “Sabellico” di Ceprano interrompendo il rapporto, avviato soltanto la scorsa primavera, con il Centro servizi ambientali che ha lamentato come le determine dell’amministratore Rizzo diventano pubbliche solo quando chi potrebbe impugnarle al Tar non ha più i presupposti temporali.
A lamentare un deficit di trasparenza e di informazione è di nuovo il capogruppo della lista di minoranza “Guardiamo Oltre”, Imma Arnone , che ha formalizzato l’ennesima richiesta di accesso agli atti riguardanti il passaggio del conferimento dei rifiuti indifferenziati dal Csa di Castelforte alla Saf di Colfelice all’Amministratore Unico della “Frz”, Raffaele Rizzo, alla responsabile della Trasparenza della “Frz”, Teresa Di Nardo e al presidente del Controllo Analogo della stessa società municipalizzata Giuseppe Viscoglisi.
Il capogruppo di opposizione lamenta come le sue richieste, avanzate anche nella commissione ambiente del comune di Formia, di avere i documenti prodotti dall’amministratore Rizzo siano cadute nel vuoto. “In base al mio mandato di Consigliere Comunale, nell’esercizio della mia funzione e nell’interesse della mia città, come sancito per legge,” il capogruppo Arnone ha chiesto di nuovo per iscritto di avere copie della fatture della SAF per quello che riguarda il conferimento dei Rifiuti EER 20.03.01 dei mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto 2023; l’analisi dei costi , in termini di tempo di percorrenza e chilometri per raggiungere Colfelice e quindi di consumo di gasolio, usura dei mezzi, costo dell’operaio per più ore per l’espletamento di tale servizio (costo Km/t per rifiuto),in virtù della distanza e, nel periodo estivo, della viabilità, di conoscere il raffronto con lo stesso periodo del 2022 quando le fatture erano state emesse dal CSA, l’analisi dei costi delle emorie difensive della FRZ nel contenzioso pendente al TAR di Latina contro il Csa, la copia Contratto di affidamento alla Saf del conferimento rifiuto EER 20.03.01, i curricula dei candidati risultati idonei alle due selezioni concorsuali e, inoltre, in considerazione della necessità di assunzione di questo personale da parte dell’azienda, di conoscere il “criterio che verrà usato per l’assunzione di personale dall’una o dall’altra graduatoria.”
E mentre la “Futuro Rifiuti zero” (anche a causa della politica) è diventato un terreno minato caratterizzato da carte bollate, veleni, comportamenti persecutori dal punto di vista industriale e finanche da tentativi di aggressione fisica nel comune di Formia, il suo precedete amministratore si fa apprezzare lontano dal sud pontino. Mentre la Frz non ha ancora un vero e proprio piano industriale, l’ex amministratore Raphael Rossi alla testa della municipalizzata del comune di Livorno (AAMPS-Retiambiente) ha annunciato in una conferenza stampa che da gennaio 2023 presso altri quartieri del capuologo labronico sarà estesa la Tarip, il nuovo tributo comunale che in tema di rifiuti, applicando la tariffazione puntuale, sancisce il principio comunitario di equità “Paghi per ciò che produci”.
A Livorno la Tarip sarà estesa a 25.886 cittadini , pari al 17% della popolazione residente, e Raphael Rossi nel corso di una conferenza stampa ha chiesto pubblicamente scusa al sindaco Luca Salvetti e agli gestione Giovanna Cepparello e Viola Ferroni per il ritardo, di un anno, dell’estensione della Tarip. Livorno non è Formia. Purtroppo.