VENTOTENE – E’ un autentico grido d’allarme quello che lancia il segretario comunale del Pd i Ventotene Andrea Bonsignori ha rivolto al gruppo consiliare del partito alla Regione (al capogruppo Mario Ciarla e ai consiglieri Marta Bonafoni, Salvatore La Penna ed Emanuela Droghei) e ai segretari regionali (Daniele Leodori) e provinciale (Omar Sarubbo) in tema della necessità di “migliorare il servizio sanitario” che rappresenta una priorità fra gli interventi tesi a garantire un’adeguata qualità della vita ai residenti e ai turisti. L’inadeguatezza dell’assistenza medica caratterizza molte delle isole minori ma il problema si avverte in modo particolare a Ponza e, soprattutto, a Ventotene. A dire del segretario Bonsignori il medico di base presta servizio due ore la settimana, niente visite specialistiche, tranne le geriatriche una volta al mese, nessun esame diagnostico tranne quelli del sangue ed Ecg, ambulanza senza medico a bordo. Insomma “la vita è in pericolo per tutti”.
Per alleviare questa situazione alcuni anni fa fu istituito a Ponza e a Ventotene il servizio di telemedicina, sulla base di un progetto elaborato dall’Asl di Latina per ottimizzare l’assistenza sanitaria nelle due isole, approvvigionando i rispettivi poliambulatori di idonea strumentazione. “Ma oltre all’arrivo degli strumenti il servizio non è mai stato attivato – scrive sconsolato il segretario Dem di Ventotene ai vertici politici del partito e ai quattro consiglieri regionali – Gi strumenti ci sono ma nessuno li utilizza. Questa situazione rende i poliambulatori deficitari dal punto di vista diagnostico, imponendo difficili scelte mediche che il più delle volte ripiegano sulla chiamata dell’elicottero d’emergenza. Spesso questa soluzione si rivela inutile, il paziente poteva stare a casa. Altre volte la difficoltà diagnostica provoca complicanze al paziente o addirittura il decesso”.
L’intera e difficile situazione era stata analizzata in una riunione del Circolo del Pd di Ventotene alla presenza proprio del Segretario Regionale Daniele Leodori. La conclusione? La Regione Lazio, da qualche mese a guida centrodestra, si dovrebbe far carico di “assumere provvedimenti, di concerto con l’Asl di Latina, che risolvano questa vitale problematica, almeno attraverso l’attivazione reale della telemedicina nelle proprie isole, servizio già operativo in molte isole minori italiane. Ciò anche in ottemperanza dell’art. 119 della Costituzione che recita “La Repubblica riconosce le peculiarità delle isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dalla insularità”.