VENTOTENE – Se la stampa (all’unanimità) lamenta la paralisi dell’attività del commissariato di governo per il recupero ed il rilancio del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano e, con essa, il blocco dei lavori gestiti da Invitalia offre all’opinione pubblica “fake news diffuse con vari metodi ma evidentemente sotto un’unica regia”. Dopo settimane di silenzio è tornato a pronunciarsi sul progetto di recupero e riqualificazione dell’ex carcere borbonico il sindaco di Ventotene Carmine Caputo.
E’ autore di dichiarazioni inverosimili che risentono del pressing aumentato negli ultimi giorni con una precisa interrogazione parlamentare presentata dall’ex presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini (Pd) al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per chiedere la nomina di un commissario straordinario di governo al posto del Generale della Guardia di Finanza Giovanni Maria Macioce, alle prese con un decreto di citazione diretta a giudizio per l’illegittima compravendita di una grotta tufacea con l’ex vice sindaco dell’isola Modesto Sportiello.
Il sindaco Caputo, al quale il Pd isolano aveva chiesto di darsi da fare per rilanciare l’attività del commissariato di governo alla luce dei problemi giudiziari di Macioce, difende a denti stretti e a fatica il suo operato sul recupero del carcere borbonico. Lavori bloccati dal gennaio scorso? Macche, tiene subito a sottolineare il primo cittadino di Ventotene.
“ I lavori di messa in sicurezza del Panocticon, destinati a concludersi entro il 2024 stanno procedendo sostanzialmente in linea con il cronoprogramma. Invitalia, che è il soggetto attuatore, a cui è affidata la Direzione Lavori può confermarlo. Invece al termine del triennio affidato al’’ex Commissario Silvia Costa la percentuale dei lavori eseguiti era del 9%. Ora, soltanto dopo sette mesi, peraltro invernali, essi hanno raggiunto 40%”.
Caputo aggiunge inoltre come nelle ultime settimane si sia concluso l’iter, davanti il Consiglio di Stato, per l’assegnazione del concorso internazionale di progettazione: “La fase conclusiva dei lavori è dunque incardinata e sarà gestita da un Consorzio estremamente qualificato di architetti e ingegneri, selezionato da Invitalia a fronte di una procedura pubblica.” A coordinare la concretizzazione del progetto di recupero vi sono ben otto amministrazioni pubbliche che hanno sottoscritto il “Cis”, il Contratto Istituzionale di Sviluppo e “queste, insieme al Responsabile Unico del Contratto, vigilano regolarmente sulle sue fasi di attuazione” .
Un altro e gratuito attacco alla stampa il sindaco di Ventotene lo rivolge quando scrive testualmente come “la continua diffusione di tali fake news sulla stagnazione del progetto e possibile chiusura dello stesso è un comportamento scorretto verso l’operato delle istituzioni firmatarie” (i Ministeri della Cultura, dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, la Regione Lazio, il Comune di Ventotene, l’Agenzia del Demanio, l’Area Marina Protetta e la Riserva Naturale Statale, l’Agenzia della Coesione – Ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione – ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri)
Il sindaco di Ventotene Caputo da buon avvocato indossa la toga per difendere il ruolo e l’operato del commissario straordinario Macioce (nomina mai ratificata dal presidente Sergio Mattarella con un Dpr ad hoc) che peraltro era stato un suo delegato al recupero del carcere subito dopo l’esito vittorioso del voto amministrativo del 12 giugno 2022. Caputo definisce “inesatte e ingannevoli le reiterate notizie” relative al ritardo della conclusione dell’iter di nomina del generale Macioce a commissario Straordinario designato dal Consiglio dei ministri: “Di continuo si afferma, falsamente, che egli sia rinviato a giudizio per aver compiuto abusi edilizi addirittura in area protetta e che tali abusi siano la ragione del ritardo dell’iter. La realtà, invece, è che a seguito dell’analisi del caso, il Giudice per le Indagini Preliminari, con motivata sentenza, ha escluso la contestazione di tale reato”.
Il sindaco Caputo ha perfettamente ragione: il generale Macioce è stato scagionato dall’ipotesi di reato di abuso edilizio ma il 22 maggio 2024 dovrà comparire davanti il Tribunale di Cassino – la Procura non ha ritenuto opportuno svolgere l’udienza preliminare – relativamente ad un presunto illegittimo frazionamento di una grotta avvenuto davanti ad un ignaro notaio di Sora alla presenza dell’ex vice sindaco Sportiello e dei suoi due figli Ercolino e Luigi (quest’ultimo consigliere comunale in carica”.
Se di questa inchiesta Caputo (e chi per lui) non fa cenno in un chilometrico comunicato stampa, il sindaco di Ventotene definisce “false” anche le notizie secondo le quali un recente incendio provocato la sera della festività di Santa Candida da una mongolfiera accesa abbia minacciato il cantiere s Santo Stefano. Aggiunge di aver partecipato ad un sopralluogo organizzato dal Commissario Straordinario designato Macioce insieme ai responsabili di Invitalia, ho partecipato ad un sopralluogo tecnico per appurare eventuali danni: “Abbiamo potuto verificare che si è incendiata una piccola porzione di sterpaglia secca, localizzata nella zona sud est dell’isolotto e ben lontana dall’area di cantiere. L’incendio, fermato dai volontari della Protezione Civile di Ventotene, prontamente intervenuti, non ha provocato alcun danno a persone e cose”.
Il sindaco non si meraviglierebbe se “questa intensa e continua attività di denigrazione (?) sia gestita da soggetti privati e da private associazioni che in passato hanno avuto rapporti di fornitura per il progetto con Invitalia, remunerati con risorse del ‘Cis’. Sono gli stessi che – aggiunge con una buona dose di veleno che potrebbe preludere il ricorso alle carte bollate – alla scadenza del terzo mandato della dottoressa Costa, si prodigarono in petizioni varie, fino ai massimi vertici statali, per perorare la sua riconferma e che, probabilmente, non hanno gradito la scelta del Governo”.
La conclusione cui giunge il sindaco di Ventotene è scontata:”La mia amministrazione segue con attenzione ogni fase del progetto e farà sempre in modo che prima degli interessi privati siano tutelati quelli del Governo e della cittadinanza di Ventotene. Esterno altresì il mio dispiacere per la leggerezza con la quale qualcuno per amicizia o per altro, considera veritiere alcune false notizie diffuse ad arte e, sciattamente le condivide senza espletare una minima ma doverosa azione di verifica”.
E l’invito finale che formalizza Carmine Caputo è accattivante: “Invito chi realmente fosse interessato a conoscere novità sull’opera a contattarmi direttamente e magari venire a Ventotene per visionare di persona i lavori.”
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