VENTOTENE- Tutti insieme appassionatamente. O almeno. E’ durata poco più di una settimana la permanenza del vice sindaco di Ventotene Pino Pepe sull’aventino politico della seconda isola pontina. Il vice sindaco e assessore con deleghe al territorio, Ambiente e Affari istituzionali è tornato nei ranghi, revocando le sue dimissioni formalizzate il 21 settembre, al termine di una riunione di maggioranza che il sindaco Carmine Caputo, alle prese con le polemiche riguardanti i lavori di rilancio del carcere di Santo Stefano, ha dovuto necessariamente convocare nella serata di giovedì per impedire irrevocabili fughe in avanti del suo vice e, chissà, di altri esponenti della sua coalizione.
Ufficialmente la riunione di maggioranza aveva il colpito di “garantire la continuità dell’Amministrazione Comunale e di promuovere ulteriori interventi a favore della collettività” e non ha mancato, in considerazione della gravità politica del gesto di Pepe, di affrontare la questione che ha provocato le sue dimissioni, ora rientrate: quella del “metodo decisionale adottato dall’Amministrazione Comunale nelle questioni che influenzano la vita del nostro comune e dei suoi cittadini.”
L’amministrazione Caputo con un comunicato che sintetizza una forma di outing su un lettino di uno psicologo ha reso noto come i “membri della maggioranza abbiamo espresso le loro preoccupazioni e il desiderio di vedere un cambiamento nel modo in cui vengono prese le decisioni. È emerso un forte consenso sulla necessità di adottare un approccio più inclusivo e collaborativo nelle decisioni amministrative. Dopo un costruttivo scambio di opinioni e un’aperta discussione, la maggioranza ha raggiunto un accordo che ha permesso di superare le divergenze e ha aperto la strada a un nuovo inizio nell’affrontare le sfide e le problematiche presenti nell’isola”.
Dichiarazioni shock che neppure le più agguerrite minoranze avrebbe osato pensare e tantomeno esplicitare e invece la delicatezza della situazione politico amministrativa è stata ammessa dallo stesso palazzo di piazza Castello per la cui risoluzione negli ultimi giorni l’ex sindaco Geppino Assenso avrebbe svolto un ruolo determinante, meglio dell’inimitabile vinavil, per il “ritorno” del vice sindaco Pepe. Il riabilitato Pepe non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali sulla sua decisione di dimettersi ma nei giorni concomitanti la festa patronale di Santa Candida sarebbe entrato in rotta di collisione con il sindaco Caputo, firmatario il 18 settembre dell’ordinanza numero 18. Il comune di Ventotene di fatto autorizzava – come avveniva da sempre – i locali isolani a rimanere aperti sino alle 4 nella notte tra il 20 ed il 21 settembre a conclusione della processione e della rinomata festa patronale di Santa Candida.
La richiesta era stata formalizzata da alcuni consiglieri comunali che manifestavano l’interesse “a continuare una tradizione esistente secondo la quale l’attività musicale (è quella che in effetti si chiedeva l’autorizzazione) in occasione della festività di Santa Candida venga prorogata sino alle ore 4”. Il vice sindaco Pepe si era dichiarato favorevole a continuare questa tradizione – che di fatto ha concluso con la festa patronale l’intera stagione turistica – ma per decidere di rassegnare le sue dimissioni si sarebbe reso conto che qualcuno, dentro o all’esterno dell’amministrazione , non era proprio d’accordo per prolungare l’attività musicale dei locali dell’isolana sino alle ore 4 del 21 settembre.
E il motivo? Tra i richiedenti a prolungare per una notte l’attività musicale a favore dei giovani c’era anche Domenico Malingieri, operatore turistico nella zona sovrastante la spiaggia di Cala Rossano ma anche uno dei tre consiglieri comunali d’opposizione insieme all’ex sindaco Gerardo Santomauro e all’ex assessore al bilancio Pasquale Bernardo. Bocciare questa richiesta per mandare un segnale ostile nei confronti delle minoranze sarebbe stato un caso davvero clamoroso e controproducente.
Ora Pino Pepe smentisce (evviva Dio!) questa ricostruzione ma aggiunge qualcos’altro ancor più significativo:”In realtà la ragione dietro la mia decisione – si legge nella nota stampa del comune di Ventotene – è da ricercare nella divergenza di opinioni tra me e l’amministrazione comunale circa la risoluzione di alcune problematiche inerenti alla gestione della macchina amministrativa, disputa infine risolta attraverso il dialogo ed il confronto con tutti i componenti della maggioranza”.
“Grazie al confronto tra le parti ed all’apertura del dialogo”, il Vicesindaco ha infine preso la decisione di ritirare le proprie dimissioni (che – secondo alcune indiscrezioni mai smentite – avrebbe minacciato di dare già in precedenza negli ultimi 15 mesi) garantendo la propria presenza nell’amministrazione. È per questo che l’Amministrazione Comunale guarda con fiducia verso il futuro e si impegna a lavorare con dedizione per migliorare la vita dei suoi cittadini e per affrontare con successo le sfide che si presenteranno.