GAETA – “Lo spostamento del capolinea dei pullman di linea Formia-Gaeta dal piazzale della Stazione al porto si è rivelato la peggiore delle iatture. Ma questo lo si poteva facilmente prevedere, non bisognava certamente attendere i fatti per averne dimostrazione”.
Queste le parole che aprono il comunicato di Mario Di Lorenzo, presidente del Centro Anziani di Gaeta.
“In tale inconcepibile decisione si riconosceva subito, tra l’altro, un peccato originale, quello dell’insensibilità nei confronti delle migliaia di utenti, ovvero lavoratori, studenti e tantissimi anziani, visto che delle loro esigenze non si è affatto tenuto conto. Quello che quotidianamente si verifica è sotto gli occhi di tutti, con iI mezzi del Cotral che possono arrivare al Piazzale della Stazione solo nelle cosiddette fasce garantite cioè la mattina presto o dalla sera. Per il resto occorrono lunghe attese al Molo Vespucci in attesa dell’arrivo delle navette che consentono di arrivare allo scalo ferroviario. Nella migliore delle ipotesi dal capolinea di Piazza Traniello alla Stazione ci si impiega non meno di un’ora e siamo all’assurdità. Ma a ciò si aggiunge un qualcosa di grave e vergognoso, vale a dire l’attesa al Porto senza alcun riparo dalla pioggia o dal sole nel punto di arrivo della navetta. Ora siamo in estate e i viaggiatori, tra cui tantissimi anziani, sono costretti a sostare, con grave rischio per la salute, proprio sotto il sole cocente, e ciò è disumano, indecente, inammissibile per una società che si reputa civile.
Ho raccolto, quale presidente del Centro Anziani San Carlo le lamentele, la disperazione, un vero e proprio grido di dolore che arriva dalla terza età e da altre fasce sociali. Non potevo restare inerte di fronte a questo che per me non si può non definire scandalo, considerando che nemmeno una petizione con duemila firme presentata al Comune di Formia è servita per smuovere le coscienze e indirizzare sulla retta via chi di competenza. Un buon amministratore, e mi riferisco al Sindaco di Formia, è saggio e giusto quando, accortosi di valutazioni sbagliate e criticità, è capace di fare marcia indietro. Ma così finora non è stato. Nemmeno la sofferenza di tanta gente è servita a far maturare decisioni a questo punto doverose. Ma noi – continua la nota – nel nostro piccolo insistiamo ed andiamo avanti. Anche se, lo dico senza alcuna vena polemica, la battaglia portata avanti dai pendolari, dai lavoratori, dagli studenti e dagli anziani avrebbe dovuto vedere in testa, con convinzione e fermezza il Sindaco di Gaeta, che invece al di là di qualche timida iniziativa non è andato. Un primo cittadino deve battersi, deve lottare fino in fondo per le esigenze e i bisogni del suo popolo, della sua comunità. E’ questo il senso del mandato che gli viene conferito. Superfluo aggiungere che oltre ai grossi disagi per i cittadini di Gaeta, il tutto rappresenta anche un danno dal punto di vista turistico visto che una simile situazione frena molti possibili visitatori. In ogni caso, anche su sollecitazione dei miei iscritti e di molti cittadini, anche giovani intendo offrire un modesto contributo affinchè si ponga rimedio ad un danno sociale, ad una mortificazione che i gaetani non meritano. Per questo ho anche inviato una lettera al Presidente della Regione Lazio Zingaretti, persona stimatissima, in cui oltre ad aver illustrato il problema ho chiesto senza mezzi termini un intervento per il ripristino immediato del collegamento diretto extraurbano dei bus Cotral Stazione Ferroviaria di Formia-Gaeta Medievale, dichiarandomi anche pronto ad incontrarlo per esporre di persona le giuste lamentele di un’intera comunità. A riguardo attendo fiducioso un Suo riscontro. Inoltre – conclude Di Lorenzo – valuteremo, anche assieme ad altri, l’organizzazione di democratiche iniziative e forme di proteste anche plateali, che la legge ci consente per far valere le nostre ragioni e sensibilizzare ancora di più in primis chi di dovere e l’opinione pubblica. Consideriamo il ritorno alla fermata alla stazione di tutti gli autobus Formia-Gaeta un bisogno imprescindibile e ci batteremo per questo”.
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