FORMIA – Cosa sta succedendo all’interno della Multisala del Mare? E’ lecito che la società , che ha acquisito da sei mesi la proprietà al termine di un’asta fallimentare, modifichi la destinazione d’uso facendo scorrere i titoli di coda – e non solo metaforicamente parlando – su un’esperienza imprenditoriale durata oltre 20 anni grazie alla quale Formia era diventata un punto di riferimento su scala comprensoriale, provinciale e regionale per l’attività culturale legata al cinema?
Sono alcuni degli intricanti quesiti che diverse centinaia di cittadini hanno posto in una precisa e attenta petizione inviata alla Procura della Repubblica, al sindaco di Formia Gianluca Taddeo, al neo dirigente del settore urbanistica del comune, al vicino commissariato di Polizia, al gruppo di Formia della Guardia di Finanza e al presidente dell’ormai ex Consorzio industriale del sud pontino Salvatore Forte. Se i firmatari della petizione si sono rivolti ai vertici dell’ente consortile, non hanno commesso – a loro dire – un errore: la Multisala del Mare è stata realizzata ed autorizzata su un’area che, a metà tra il mercato settimanale di via Olivastro Spaventola ed il cimitero di Castagneto, era disciplinata sul piano urbanistico dall’ex Consind.
L’attività gestionale della Multisala del Mare non è stata esente da errori che purtroppo sono culminati con la vendita all’asta della struttura (composta da ben otto sale di proiezione) dopo il fallimento della società proprietaria. Ma ai cittadini che si sono rivolti all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine, interessa capire la legittimità o meno di quanto starebbe avvenendo ora.
E lo sottolineano nella battute iniziale della petizione: “La nuova società a soli sei mesi dall’acquisto sembra non avere alcun interesse a mantenere in essere l’attività di promozione cinematografica sin qui svolta – esordiscono – Alla società affittuaria degli stessi locali è stato ridotto l’uso delle sale cinematografiche che da 8 sono passate a 6 con l’eliminazione e lo smantellamento delle poltrone nelle sale 7 e 8 per cambiare la destinazione. Ha occupato gli uffici per il custode al primo piano che da mesi sono in ristrutturazione. Non si sa per quale destinazione visto che non è presente – e questa circostanza sarebbe grave per il comune di Formia ed il consorzio industriale del sud pontino se fosse veritiera – alcun cartello di cantiere per giustificare i lavori in corso”.
La Multisala del Mare verrebbe trasformata in palestre, uffici e finanche in un albergo? La petizione inviata alla Procura, al commissariato e al Guardia di Finanza chiama pesantemente i presunti mancati controlli, rispetto a quanto sta avvenendo, da parte dell’ex Consorzio Industriale del sud pontino: “Ancora non si è avveduto – aggiungono i cittadini – del cambio di destinazione in corso dell’attività concessa. Non si è neanche preoccupato, prendendone atto, che la curatela nominata dal Tribunale di Cassino ha venduto al nuovo acquirente (è una società di Formia impegnata nel settore turistico ed immobiliare avendo prelevato, sempre all’asta, l’hotel Bajamar sul lungomare di Santo Janni) anche le strade di accesso all’ex cinema e agli uffici nonché l’area di parcheggio destinata agli utenti della vicina Agenzia delle Entrate e Inail. Si tratta di strade date in possesso all’ex Consorzio Industriale in contropartita degli oneri concessori dovuti per l’approvazione del progetto riguardante la stessa Multisala del mare”.
I firmatari della petizione chiedono l’apertura di un’indagine per tentare di rispondere ad alcuni quesiti che sarebbero imbarazzanti se fossero veritieri: “E’ possibile e concepibile che interventi di miglioria della strada di collegamento all’ex Multisala, effettuati nel corso del tempo da due enti pubblici quali sono il comune di Formia e l’ex Consorzio industriale, sia nuova nella disponibilità della società acquirente della struttura cinematografica che ora, in teoria, potrebbe chiuderla al pubblico? E’ lecito che il comune di Formia e l’ex Consind ad oltre sei di trascrizione dell’atto di acquisto dell’ex Multisala non si siano preoccupati di nulla, né sull’acquisizione dell’ex strada di collegamento che sul trasferimento della gestione dell’attività di proiezione cinematografica che si vuol inesorabilmente chiudere?”
Il rischio è fondato: Formia era diventata grazie alla realizzazione, oltre 20 anni fa della Multisala del Mare, un vivace punto di riferimento per tantissimi giovani grazie alla diffusione di pellicole in assoluta anteprima nazionale e per la promozione dell’arte cinematografica attraverso convegni, manifestazioni ed iniziative alla presenza di registi e attori di assoluto livello. La città ora potrebbe perdere l’unica sala di proiezione che impoverirebbe la sua già offuscata immagine culturale provocata dalla perduranti chiusure degli inagibili Auditorium Vittorio Foa e del più noto teatro “Remigio Paone”.
E Caivano, purtroppo, non è poi così tanto lontana. E non solo dal punto di vista geografico.