ITRI – I più attenti osservatori l’hanno capito visionando l’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale di Itri di oltre dieci giorni fa: al suo primo punto non campeggiava la surroga del consigliere comunale dimissionario del Movimento Cinque Stelle Osvaldo Agresti che, di conseguenza, era ancora nella pienezza del suo ruolo benchè fosse fisicamente assente alla seduta consiliare. Era la prima del dopo fallito golpe promosso da Fratelli d’Italia per far concludere anzitempo la quarta consiliatura del sindaco Giovanni Agresti. Eppure Agresti il 26 agosto scorso aveva annunciato che si sarebbe dimesso dopo la decisione dell’altro consigliere eletto il 3 e 4 ottobre 2021 nella lista “Promessa per Itri”, Giuseppe De Santis, di superare il Rubicone itrano della politica e di diventare il neo vice sindaco ed assessore all’urbanistica del comune.
A 40 giorni dall’annuncio delle sue dimissioni il consigliere Agresti ha confermato che le formalizzerà “nella giornata di lunedì 9 ottobre”. Perché questo ritardo? Agresti ha deciso di ripensarci e, dunque, di rimanere in consiglio comunale? Manco per idea. L’esponente grillino ha motivato questo “buco” semplicemente aveva chiesto alla segretaria comunale di conoscere la procedura per formalizzare le sue dimissioni. “Naturalmente non ho ricevuto alcuna comunicazione nel frattempo – ha spiegato Osvaldo Agresti – Mi sono attivato diversamente e lunedì presenterò le mie dimissioni irrevocabili al protocollo del comune”.
Agresti non lo confermerà mai, neanche sotto tortura, ma le sue dimissioni sarebbero state pilotate da ambienti all’interno della nuova maggioranza che fa leva sull’ex consigliere d’opposizione De Santis e sul gruppo consiliare di Forza Italia. Il problema politico non è rappresentato da Osvaldo Agresti che ha deciso di lasciare il consiglio di Itri “ma non la politica, quella è un’altra cosa” – il primo consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle eletto (era il 2016) nei 33 comuni della provincia pontina – ma di verificare quale sarà la posizione nell’aula del primo dei non eletti e, dunque, del neo consigliere Francesco Bedendo.
Da settimane sarebbe lo stesso sindaco Agreti interessato a capire come si collocherà in aula il consigliere che nella prima seduta utile (tra il 19 ed il 20 ottobre quando approderà in aula l’approvazione del bilancio consolidato 2022) surrogherà il dimissionario esponente grillino. Bedendo dovrebbe rimanere esponente di “Promessa per Itri” ma la sua dovrebbe essere un’opposizione molto ‘light’ improntata alla “responsabilità” come avviene in queste circostanze. Tradotto, il sindaco Giovanni Agresti, da finissimo stratega democristiano, non vuole correre rischi qualora ci fossero nuovi comportamenti aventiniani da parte degli esponenti di Fratelli d’Italia ed il consigliere Bedendo potrebbe risultare, qualora ci fossero i presupposti, un valido supporto….anche dai banchi dell’opposizione.
Naturalmente queste previsioni dovranno essere verificate sul campo ma che Bedendo stia meditando di sostenere indirettamente la maggioranza Agresti la conferma arriverebbe dalla sua imminente decisione di lasciare il Partito Democratico – a cui non ha rinnovato l’iscrizione il neo vice sindaco Giuseppe De Santis – di cui è stato componente del direttivo cittadino.
Da parte sua Osvaldo Agresti ha rinnovato le sue velenose esternazioni sul “deterioramento” che sta condizionando – a suo dire – il panorama politico cittadino: “Nei giovani che si cimentano in politica vorrei vedere maggiore indipendenza dalle dinamiche truffaldine e false delle vecchie nomenclature di partito, vorrei vedere meno tornaconto personale e più voglia di cambiare le cose, più capacità critica e più onestà, più rispetto di quello che , intorno a loro gravita. Lo dissi nella scorsa legislatura ad un “giovane”: ti comporti come un politico ottantenne. Guarda caso dimenticano tutto ciò che non conviene ricordare, mentre dovrebbero ribellarsi dalle imposizioni del padroncino politico di turno partendo proprio da quelle cose che non si vuole, per mancanza di onestà intellettuale, rammentare. Si piegano all’attacco personale, una bassezza politica che in loro non vorrei mai vedere e ciò mi dispiace perché non porta nulla di buono o di utile per il futuro di questo paese, nulla di giovane!”.
“Io non vivo di politica – ha aggiunto l’ex consigliere Osvaldo Agresti – né mi interessa viverci, cerco di fare il giusto e mi sento più giovane di molti con meno anni dei miei. Nulla ho avuto dal mio impegno politico anzi, molto mi ha tolto. Oggi affronto problemi familiari pesanti che per me sono più importanti della politica di un paesello morto, schiacciato tra gli interessi e gli imbrogli di pochi, il mio tentativo di cambiare questo schifo l’ho fatto, con tutto me stesso, ora ho cose più importanti a cui pensare che sbarbatelli in carriera più vecchi di me e disperati che si vendono per quattro spicci. Tranquilli tornerete a breve alle vostre furbizie ed ai vostri imbrogli, tolgo il disturbo, la mia famiglia è molto più importante di voi, potrete continuare indisturbati a farvi i c..i vostri alla faccia della gente che con le promesse ed i favori tenete all’amo ad ogni elezione e che sono incapaci di vedere una società irrecuperabile facendo sempre le stesse scelte. Buona fortuna”.