SUD PONTINO – Svolse l’incarico di “direttore dei lavori” per degli “interventi propedeutici al recupero e alla rifunzionalizzazione dell’ex Fornace Sieci di Scauri”, a Minturno, ma non fu mai retribuito. Si è chiusa – dopo undici anni – con esito positivo la lunga battaglia intrapresa in Tribunale dall’ingegnere Angelo Marciano, patrocinato dall’avvocato Gianpiero Parente, contro l’Istituto Mediterraneo di Formazione per le Professionalità Nautiche.
Era il 2012 e l’ingegnere formiano ricevette l’incarico dall’ISMEF, in virtù di un’apposita convenzione con il comune di Minturno, ma pur avendo portato a termine l’attività lavorativa, il professionista, a cui non venivano riconosciute le competenze come da contratto, si è visto costretto a rivolgersi al Tribunale di Cassino affinché emettesse decreto ingiuntivo a carico dell’Istituto.
Un’azione contro la quale l’Ismef si oppose sostenendo di non essere tenuto al pagamento poiché lo stesso sarebbe spettato al Comune di Minturno; una ricostruzione, questa, che trovò l’adesione in primo grado del Tribunale civile di Cassino che, dunque, accolse l’opposizione e sentenziò la revoca del decreto ingiuntivio.
Una decisione che non trovò l’arrendevolezza dell’ingegnere Marciano che decise di ricorrere in Appello ancora assistito dall’avvocato Parente. E ieri, 13 ottobre, la sentenza, la Quinta sezione della Corte di Appello Civile di Roma, ha ribaltato l’esito di primo grado, affermando l’obbligo diel pagamento a carico dell’ISMEF. Quest’ultimo veniva, per l’effetto, condannata al pagamento degli onorari professionali, nonché alla somma complessiva delle spese di lite.