GAETA – È un intenso periodo di affermazioni letterarie, quello che vede protagonista Alessandro Izzi, lo scrittore di Gaeta, autore teatrale di molte opere messe in scena dal Teatro Bertolt Brecht di Formia e non solo. Lo scorso lunedì 09 ottobre 2023, infatti, nella suggestiva cornice della Galleria Meridionale del Castello Aragonese di Taranto, “Requiem dal buio e dal frastuono” (Giovane Holden edizioni, 2020), la sua prima raccolta edita di poesia, si è classificata prima nella categoria Libro Edito del Premio Città di Taranto.
Un riconoscimento, questo, che conferma l’interesse da parte del mondo letterario italiano, nei confronti di un libro che era già stato insignito della Publica Laus all’interno del Certamen Apollinare Poeticum, della Medaglia di Bronzo al Premio Firenze (consegnata a Palazzo Vecchio) e di numerosi altri premi di rilievo.
Nato seguendo la struttura tradizionale della Missa Pro Defunctis della tradizione occidentale, “Requiem dal buio e dal frastuono” è una celebrazione laica della vita, un sommesso canto che racconta il lutto e la sua elaborazione in un percorso di risalita, di ritorno alla luce ostinato e inestinguibile.
“Non posso che ringraziare la giuria e l’organizzazione tutta (in particolare Lucrezia Maggi) per questo riconoscimento” ha commentato l’autore immediatamente dopo la proclamazione dei vincitori, per poi continuare: “Ringrazio l’editore che ci ha creduto tanto in tempi non facili. E grazie anche a tutti quelli che hanno letto questo libro e che me ne continuano a parlare con affetto come di cosa che li ha toccati per davvero.”
Il premio Città di Taranto è solo l’ultimo tassello di una serie di riconoscimenti non meno importanti. Appena due settimane prima, il 30 settembre, Alessandro Izzi aveva infatti vinto, a Vicchio, terra natale di Giotto, il Premio Internazionale Giotto – Colle di Vespignano con la lirica inedita “Ricorda”. La giuria ha inteso premiare, in questo caso, una poesia il cui: “ritmo è scandito da versi la cui voce si perde in un gioco altalenante fra visione interiore e i colori del mondo”.
Nello stesso periodo la poesia “Curriculum Vitae Europeo” si è classificata seconda al Premio Internazionale Crypta Ferrata e ha ricevuto una menzione d’onore al Premio Ascoli Piceno con la seguente motivazione “Cosa vi può essere di più impoetico di un CVE, asettico, quasi un regesto, un burocratico parlare che identificando spersonalizza? Qui invece diviene pretesto per una domanda ontologica prepotente nella sua fondazione: “Chi sono stato?” che non può essere sostituita dal “clangore del nottolino” del “Che cosa ho fatto”. La poesia che, paradossalmente, è un fare si risolve allora con un essere, con una sostanza di verità che si contrappone al più oggettuale dato empirico e, così facendo, salva.”
Sabato 14 ottobre, invece, è stata la volta di “Giro di walzer”, seconda classificata al prestigioso Premio accademico internazionale di letteratura contemporanea Lucius Annaeus Seneca promosso dall’Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari che ha inteso premiare un testo definito “un piccolo miracolo letterario” e “una lirica di profonda intensità emotiva”.
Frattanto proseguono le affermazioni anche in ambito teatrale (il suo nuovo testo “Come Medusa” è stato Premio Speciale della Giuria a Roma al Premio Teatro Aurelio e Menzione d’onore al Premio Teatro in cerca d’autore) e nella narrativa (il suo racconto “Ballata del soldato che torna” è tra i dieci finalisti (su oltre quattrocento candidati) del Trofeo RiLL.
“Un periodo benedetto” – aggiunge ancora Izzi – “ricevere tanta attestazione di stima da parte di giurie qualificate è uno stimolo a continuare a mettersi in discussione. Un premio non è mai un punto di arrivo, ma di ripartenza. È un cercare di capirsi attraverso il filtro degli occhi di un lettore esterno che deve prima di tutto metterti di fronte ai tuoi limiti, per spingerti a migliorarti e a crescere”.