LATINA – Il bagno in piscina ed il battesimo del volo non furono atti di nonnismo e di maltrattamenti ma un modo come un altro per congratularsi con i neo piloti per il conseguimento del brevetto. Con la deposizione di alcuni testi di parte, la difesa ha messo a segno un importante punto a suo favore nell’ambito del processo che si sta celebrando davanti il giudice monocratico del Tribunale di Latina Laura Morselli nei confronti di otto sergenti dell’Areonautica militare – uno di loro è di Patrica – che, in servizio presso la scuola di volo del 70esimo Stormo presso l’aeroporto Comani in località Borgo Piave a Latina, sono accusati di atti di nonnismo nei confronti dell’allieva pilota Giulia Schiff, poi espulsa dalla stessa Aeronautica.
Alcuni testi citati dal collegio difensivo hanno ridimensionato la portata delle accuse formalizzata dalla Procura ordinaria di Latina
specificando come la Schiff non avesse esternato alcuna doglianza nei giorni successivi ai presunti maltrattamenti subiti specificando invece come la stessa vittima, dopo il battesimo del volo, avesse accettato di farsi fotografare sorridente insieme ad una partecipante del corso pilota. L’udienza del processo, che per gli otto imputati si sta celebrando con le ipotesi accusatorie violenza privata aggravata e lesioni personali aggravate, era iniziata con un’importante decisione assunta dalla Schiff, presente in aula con il marito 29enne israeliana conosciuto nella legione straniera in Ucraina. Attraverso il proprio legale Massimo Strampelli ha revocato la costituzione di parte civile contro uno degli otto piloti considerandolo estraneo alle violenze consumate durante il cosiddetto “battesimo del volo”.
Il processo riprenderà il prossimo 22 gennaio.
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