MINTURNO – “E’ necessario che le istituzioni sostengano le attività di pesca professionale nel Golfo di Gaeta, che sono costrette ad affrontare quotidianamente sempre nuove difficoltà, per evitare una crisi irreversibile, che avrebbe ripercussioni negative anche sull’economia locale e per i consumatori, in termini di qualità dei prodotti ittici disponibili”. Ad affermarlo è Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare, a margine del convegno svolto a Minturno (Lt), per la chiusura del progetto del Programma triennale nazionale, avviato nel gennaio 2023.
“Sul comparto purtroppo pesano – ha proseguito il numero uno dell’associazione di settore del mondo cooperativistico –
“I pescatori sono le sentinelle del mare – ha concluso Scognamiglio -, perchè lo conoscono a fondo ed il loro lavoro dipende dal suo stato di salute. Non a caso, l’Unci AgroAlimentare si sta dedicando ad iniziative di recupero dei rifiuti in acqua, definendo un modello di intervento che potrà essere utilizzato in tutta Italia”.
Il rappresentante territoriale dell’UNCI, Erminio Di Nora, invece, ha evidenziato le connessioni che possono essere costruite tra il mondo della pesca, il volontariato sociale e la scuola: “Lo spirito mutualistico che contraddistingue la cooperazione ci spinge a creare una rete di solidarietà e di scambio di esperienze, con settori apparentemente distanti. Abbiamo verificato sul campo che ci sono notevoli potenzialità da organizzare. Il mare, le imbarcazioni, i pescatori e la loro attività possono diventare un riferimento per interventi sociali a favore di persone fragili e con problemi, che hanno l’opportunità di scoprire nuovi interessi e prospettive. Proprio come avviene con l’agricoltura sociale o l’ippoterapia. Senza contare poi l’impegno per la sensibilizzazione e l’educazione ambientale, da realizzare in collaborazione con le scuole o percorsi di formazione professionale nel settore. Da queste sinergie, si possono creare le auspicate possibilità di integrazione del reddito per i pescatori”.