CASSINO – Taccuini, macchinette fotografiche e telecamere vietate martedì pomeriggio presso l’abbazia di Montecassino in occasione dei funerali del suoi 191° abate, dom Pietro Vittorelli, deceduto a Roma nei giorni scorsi in seguito ad un infarto. “Sùscipe me secundum eloquium tuum: Dom Pietro quando aveva emesso la sua professione di fede aveva pronunciato questa invocazione. Suscipe significa ‘accogli’, ‘accetta’ ma anche ‘sostieni’ e ‘sorreggi’. Non vale solo per l’ingresso nella comunità ma per l’intera vita ed anche in questo momento di passaggio. Preghiamo perché il Signore lo sostenga anche in questo momento’”.
Lo ha detto l’abate di Montecassino dom Luca Fallica celebrando in abbazia il rito funebre per il suo predecessore,il 191° abate – come detto – e l’unico dimissionario nella storia di Montecassino, morto la scorsa settimana per una violenta crisi cardiaca. La chiesa era piena ma non gremita: a rappresentare la Provincia di Frosinone non c’era il presidente, ma il consigliere comunale di Cassino Gino Ranaldi; il sindaco era rappresentato dal suo vice Francesco Carlino.
Accanto a dom Fallica c’era il 190mo abate, Bernardo D’Onorio De Meo che venne elevato ad arcivescovo di Gaeta da papa Ratzinger lasciando la cattedra di San Benedetto proprio a dom Pietro che era fino a quel momento il suo segretario. Dom Vittorelli era stato al centro di un processo per l’appropriazione indebita di mezzo milione di euro dai fondi dell’8 per mille: la scorsa primavera è stato assolto con formula piena.