Nel giorno in cui Gaeta ed il comune gli danno il triste addio in occasione dei funerali in programma presso la chiesa di San Nilo, l’interrogativo merita una risposta: Bruno Gamuzza, 59enne storico usciere del palazzo municipale, poteva essere salvato, insomma si poteva evitare un dramma della solitudine se il comune avesse attivato le procedure previste per l’assenza di un suo dipendente? A porlo è il capogruppo consiliare del Partito Democratico Emiliano Scinicariello all’indomani del ritrovamento del corpo, privo di vita, di Gamuzza, nell’abitazione in cui viveva in Corso Italia, nel quartiere residenziale di Serapo.
Il decesso del 59enne dipendente del comune di Gaeta è stato già archiviato dal commissariato di Polizia come un fatto naturale, provocato da un malore. Ma si poteva fare di più e meglio? Il capogruppo del Pd Scinicariello pensa di sì rivolgendo in una lettera scritta una serie di domande dalla dirigente funzione del dipartimento “Benessere sociale” del comune di Gaeta, la segreteria generale Patrizia Cinquanta.
Con una premessa: Gamuzza, di animo buono, era stato spostato dall’uscierato del palazzo municipale al suo terzo piano, sede dell’ufficio servizi sociali e del distretto socio sanitario del sud pontino. Sullo sfondo ci sarebbe stato uno screzio, uno come tanti e pertanto subito rientrato, con un cittadino. Bruno, che non era sposato, non era più lui da quando negli ultimi mesi aveva perso, uno dopo l’altro, i suoi anziani genitori.
E’ possibile che nessuno degli assistenti sociali (e non astrofisici) che lavorano presso l’ufficio servizi sociali del comune di Gaeta abbia letto o “capito” il malessere che stava attraversando il 59enne dipendente del comune di Gaeta? E’ una delle domande che il capogruppo Dem Scinicariello pone alla segretaria comunale Cinquanta ma anche al sindaco Cristian Leccese, al presidente del consiglio comunale Davide Speringo e alla dirigente dell’ufficio personale Stefania Della Notte.
Ma non è finita. Gamuzza è stato al lavoro l’ultima volta lunedì 9 ottobre quando ha timbrato il cartellino marcatempo anticipatamente, intorno alle 12.30. Da questo momento il comune di Gaeta ha esercitato tutti i poteri che gli prescrive la legge? Scinicariello, incalzando la segretaria comunale, chiede di sapere se abbia o meno ricevuto dal dipartimento presso Gamuzza lavorava, comunicazioni formali circa la sua assenza da quel giorno, dall’9 ottobre. “E lei, aggiunge Scinicariello – a sua volta, ha preso provvedimenti formali per accertarsi dell’assenza?”.
Un fatto è certo: l’uomo è stato trovato senza vita dopo 9 giorni, mercoledì 18 ottobre quando, su insistenza (pare) di alcuni colleghi, sono piombati gli agenti del commissariato di Polizia, i Carabinieri della locale tenenza, i Vigili del Fuoco ed il personale del 118 nella sua abitazione di Corso Italia.
Gamuzza si poteva salvare ? Forse sì, forse no. Scinicariello chiarisce di non essere un medico legale ma attende ora che la segretaria comunale Cinquanta, “in considerazione delle delicatezza della questione (sulla gestione del personale assente) offra un urgentissimo riscontro” nel prossimo comunale di Gaeta.
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