GAETA – Un’iniziativa “autonoma e arbitraria” assunta “senza alcun confronto e concertazione con il comune sui profili della sicurezza, della viabilità e dell’organizzazione pubblica”. Lo scrive il sindaco di Gaeta Cristian Leccese nell’ordinanza numero 472 con cui lunedì, dopo una sua lunga e laboriosa gestazione, ha intimato alla società “Gaeta Parking” l’immediata riapertura del varco che collega una parte del piazzale dell’ex stazione ferroviaria a Via Mazzini, Corso Cavour e via Garibaldi e, dunque, al centro urbano. E molti dei cittadini residenti ed operatori commerciali operanti in queste vie e strade hanno partecipato pacificamente lunedì alla seduta del consiglio.
L’hanno fatto per esternare il loro disappunto con cori poco idilliaci come “Venduti”e per chiedere l’intervento del comune di Gaeta dopo quanto successo nella notte tra sabato e domenica. Un inserviente della “Gaeta Parking” aveva chiuso la strada, recintandola, e apponendovi un cartello molto eloquente. Il sindaco Leccese, dopo i severi rilievi dei consiglieri d’opposizione Emiliano Scinicariello e Franco De Angelis, ha chiesto ed ottenuto l’intervento della Prefettura di Latina con cui sarebbe stata elaborata e scritta l’ordinanza per chiedere il ripristino dei luoghi. Il Comune ha voluto muoversi con cautela perché un passo falso potrebbe farlo incorrere in qualche pesantissima azione amministrativa e risarcitoria.
Il motivo? Il piazzale dell’ex stazione ferroviaria è di proprietà dell’ex Consorzio industriale che l’ha concesso alla Gaeta parking per realizzarvi stalli e pagamento e, attraverso un progetto di finanza, interventi di riqualificazione – era stato presentato in aula consiliare in pompa magna alla presenza dell’ex sindaco di Gaetta Cosimino Mitrano e del presidente del Consind Salvatore Forte – per svariati milioni di euro. Le mancate risposte del comune di Gaeta o la sua nuova tiepidezza in ordine alla fattibilità di questo di progetto avrebbero motivato il privato a chiudere il piazzale in piena notte, tra sabato e domenica.
La chiusura è stato un seegnale che la “Gaeta Parking” ha voluto lanciare ai vertici dell’amministrazione gaetana? Se di questo gesto si stanno occupando il commissariato e la Polizia Locale del comune di Formia, per i consiglieri Scinicariello e De Angelis il comune ha una sola soluzione per tentare di rimuovere questa situazione di sudditanza nei confronti del privato e dell’ex Consorzio industriale. Come? Avviando la procedura di acquisizione dell’area così come deliberato all’unanimità dal consiglio comunale in una delle sue ultime sedute.
Il sindaco Leccese, intanto, ha fatto sapere di aver inviato l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi a mezzo mondo: alla Procura di Cassino, al Prefetto, alla Questura, ai comandi provinciali e locali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco e all’Asl di Latina ha concesso intanto al privato 12 ore di tempo per rimuovere quella recinzione e quel cartello che aveva ed ha un carattere di sfida: “Area in concessione-Stop-strada Chiusa”. In caso di inadempienza, lo farà lo stesso comune rivalendosi sulle spese sostenute.
L’ordinanza del sindaco Leccese, se letta attentamente, contiene non pochi motivi di preoccupazione da parte di un comune che comincia a non fidarsi più della “Gaeta Parking” e del suo amministratore, l’ex dominus della fallita Formia servizi spa, Massimo Vernetti. Il primo cittadino ha ricordato come la chiusura dell’’altra notte abbia avuto già un precedente nel gennaio 2022. Il comune chiese ed ottenne al privato la riapertura del varco dopo il nulla osta del Gip del Tribunale di Cassino che, sulla base del parere del sostituto procuratore Chiara D’Orefice, autorizzava “la viabilità dell’area nei limiti necessari a garantire le esigenze del comune di Gaeta”.
La stessa Gaeta Parking per chiedere di beneficiare del piazzale affidatole in concessione per gestirvi la sosta e la mobilità riconosceva come la stessa chiusura della circolazione aveva provocato problemi di viabilità in quanto “l’area in cui si è insediato il parcheggio costituisce anche una via di smaltimento del traffico cittadino. Se Leccese ha rispolverato queste motivazioni della “Gaeta Parking”, significa che i rapporti con il comune dopo quasi due anni sono decisamente peggiorati….Senza alcuna interpretazione.
E perché? Lo diranno nei prossimi giorni le indagini ma l’ordinanza contiene un altro elemento di rottura: la Gaeta Parking – come suggerito dal consigliere De Angelis nel consiglio comunale di lunedì mattina- non starebbe più rispettando una delle previsioni contenute nella Cila trasmessa il 25 marzo 2021, cioè quella di “garantire la pubblica viabilità”. Insomma qualcosa si è inceppato nell’ingranaggio, sinora funzionante a meraviglia, tra il comune e la “Gaeta Parking” che , perplessa del mancato avvio dei lavori nel piazzale per la riattivazione della Littorina per Formia, non avrebbe gradito la sfida concorrenziale portatale dalla Giunta Mitrano di realizzare altri parcheggi a pagamento nel cratere dell’ex vetreria Avir.
Le prossime saranno ora determinanti per verificare il mancato rispetto o meno dell’ordinanza sindacale di Leccese che teme ora “un pericolo concreto di pubblica incolumità per l’intera popolazione residente. Oltre a rappresentare un’importante connessione viaria per l’intera Città, infatti, bisogna considerare la presenza nell’area di un ampio quartiere residenziale, con la presenza di centinaia di famiglie e diverse attività commerciali; eventuali forti criticità potrebbero manifestarsi per il passaggio di camion, mezzi d’opera, commerciali e di soccorso, in caso di necessità” ha spiegato il Sindaco Leccese.
E poiché piove sempre sul bagnato, il Primo Cittadino ha rivelato di aver ricevuto, inoltre, la relazione da parte del Comando della Polizia Locale, unitamente ai tecnici del dipartimento ai Lavori Pubblici, che sia il sottopasso di via Bachelet che la viabilità di via Fabio Massimo “sono insufficienti per garantire il transito dei mezzi di soccorso, come ad esempio un camion dei Vigili del Fuoco. Per questo, non abbiamo battuto ciglio nell’emanare questa ordinanza di urgenza, per intimare l’immediata riapertura di quella strada, già considerata necessaria dalla Polizia Locale nel 2021. Si intervento doveroso, a tutela della sicurezza dei nostri cittadini, che per noi rappresenta sempre la priorità assoluta”.
Le minoranze continuano – come più volte ribadito nel consiglio di lunedì – che l’unica via maestra è l’avvio della procedura per l’acquisizione al patrimonio immobiliare dell’intero piazzale dell’ex stazione. Il 9 novembre è prevista l’udienza preliminare davanti il Gup Casinelli per 13 indagati tra ex e nuovi assessori, tecnici comunali e i vertici dell’ex Consorzio industriale del sud pontino che rischiano il processo per le ipotesi di “lottizzazione abusiva, turbata libertà d’incanto e abuso d’ufficio” per la vendita di una porzione del piazzale da parte dell’ex Consid alla società privata “Cavour Immobiliare”.
La maggioranza Leccese pubblicamente continua a rimanere in silenzio sulla proposta di pubblicizzare la proprietà dell’intero e strategico sito anche taluni ed autorevoli suoi rappresentanti in privato si dicono pronti a valutare l’istanza delle minoranze. La chiusura del piazzale comunque qualche motivo di riflessione l’ha creato nella bulgara maggioranza consiliare.
La conferma è arrivata dalla sessione pomeridiana di lunedì del consiglio comunale. Non sono stati i soli esponenti di minoranza Scinicariello e De Angelis a “bombardare” la Giunta – preannunciando un’altra raffica di richiesta di accesso agli atti – ma a tenere impegnati gli assessori ai Lavori Pubblici Petruccelli e alla Polizia Locale Martone sono stati anche i consiglieri di maggioranza Luigi Coscione e Massimo Magliozzi.
Un velato dissenso, rispetto all’ermetica blindatura sinora ostentata, comincia a trapelare? Nel consiglio comunale di Gaeta la tensione si tagliava col coltello quando il capogruppo del Pd Scinicariello ha rimarcato di essere stato tacciato di “sciacallaggine” da un dipendente comunale sui social dopo aver chiesto alla segretaria comunale Cinquanta se il Comune avesse promosso neei giorni scorsi tutte le procedure del caso per verificare le ragioni della mancata presenza al lavoro di uno storico usciere del comune di Gaeta.
L’uomo, di 59 anni, è stato trovato privo di vita dopo ben 9 giorni nella sua abitazione di Corso Italia solo perché ad intervenire erano stati alcuni preoccupati colleghi di lavoro. Scinicariello ha biasimato l’attacco ricevuto dal dipendente comunale e ha chiesto pubblicamente di ricevere la solidarietà della maggioranza presente nel massimo consesso civico gaetano.
Due hanno deciso di prendere parola e di condividere il suo disappunto, l’ex presidente del consiglio comunali ed il capogruppo e coordinatore di Fdi Marco Di Vasta…. Meglio di niente….