GAETA – Se l’accordo raggiunto apre un nuovo spiraglio per gli ex dipendenti Panapesca, nondimeno i sindacati sono preoccupati per la valutazione di impatto ambientale e di sicurezza che tarda ad arrivare. Per questo si recheranno domani mattina presso l’assessorato all’urbanistica della Regione Lazio.
“Abbiamo inserito nell’accordo – ha spiegato ai lavoratori Luca Lombardo (Uila Uil) che il diritto di anzianità va oltre i 4 anni di mobilità. Cercando di evitare che qualcuno si inserisca al posto dei lavoratori della Panapesca. Con la firma di oggi si sancisce tra le parti che i lavoratori che verranno presi, se si aprirà un’attività commerciale al posto dello stabilimento, saranno scelti tra i 46 della Panapesca. Abbiamo stabilito i criteri di preferenza: il monoreddito, i carichi familiari, l’anzianità. Abbiamo cercato cioè di blindare questo protocollo proprio perchè all’interno di quell’area è giusto che chi ha lavorato per vent’anni continui a farlo, con tutto il rispetto per gli altri lavoratori licenziati”.
I tempi non sono certi. Dipenderà dall’accoglimento da parte delle istituzioni se si tratterà di attendere 6 mesi o 2 anni.
“Il protocollo sarà inviato ora – è entrato nel dettaglio Eugenio Siracusa (Flai Cgil) alla presidente della provincia Della Penna ed all’assessorato regionale al lavoro che si è già impegnato alla presa d’atto. Al carteggio si aggiunge una lettera di sensibilizzazione che l’amministrazione comunale sta scrivendo all’assessore regionale all’urbanistica. Sulla valutazione ambientale e di sicurezza del progetto Panapesca. Se il progetto deve passare attraverso la valutazione di 8 enti ci potrebbe volere un anno. Ma un imprenditore privato non aspetta un anno. Per cui se il progetto prevede per un immobile di 1 milione di metri quadrati volumi inferiori del 35%, rispetto a quelli attuali, e non è soggetto a V.a.s., il dirigente dovrà assumersi la responsabilità, conformemente a quanto prevede la legge”.
Da quanto è emerso alla Panapesca rimarrà solo una piccola porzione dell’opificio. Il resto sarà acquistato da un privato per la realizzazione di un supermercato (si parla della catena Conad) e forse di alcune piccole attività commerciali complementari (elettronica, elettrodomestici ed altro). Ad essere ceduto in particolare il capannone ex Arbatrax.
L’area della Panapesca ricade in zona industriale. Con la delibera 88 del 27 dicembre 2012, il consiglio comunale di Gaeta ha deliberato la Presa d’atto della variante esecutiva del Planovolumetrico del “Comparto A” – area portuale, redatta dal Consorzio Industriale Sud Pontino. Di conseguenza, per quanto rientrante nei poteri delle amministrazioni locali, si è dato il via libera alla realizzazione di una media struttura di vendita. Durante il consiglio comunale si parlò di Eurospin, le indiscrezioni di oggi parlano invece di Conad.
L’area, demaniale a tutti gli effetti, era proprietà della “Patrimonio spa”. Vito Panati, azionista di riferimento della Panapesca, operava in concessione. Durante la precedente consiliatura la Panapesca la comprò per 7 milioni di euro. “…Di fronte a 11 milioni di euro che Panati doveva pagare per l’acquisto e per pagare soprattutto more e interessi di quanto non aveva pagato negli anni precedenti – dichiarò l’ex sindaco Antonio Raimondi – stava minacciando di chiudere la fabbrica, con 54 dipendenti”. In realtà ancora attualmente, sempre dalle dichiarazioni emerse in quella seduta, Panati non è proprietario dell’area ma utilizzatore, tramite un leasing bancario di 180 rate.