ITRI – “Il teatro dell’assurdo”. Non sarà ricordata come una delle migliori sedute della storia politico-amministrativa del comune di Itri quella del 20 ottobre che ha evidenziato, al di là del mero carattere tecnico dell’ordine del giorno (approvazione del bilancio consolidato) e politico (surroga del dimissionario consigliere di “Promessa per Itri” Osvaldo Agresti con il primo dei non eletti alle amministrativa del 3 e 4 ottobre 2021, Francesco Bedendo), come covi tanto fuoco ardente sotto la cenere all’interno della maggioranza nei rapporti, sempre più sfilacciati, tra la componente di Fdi con il sindaco Giovanni Agresti e la rappresentanza di Forza Italia.
Quanto sentito dagli incredibili interventi susseguitisi nel corso della lunga e maratona consiliare (da vietare assolutamente ai giovani, a quelli che intendono occuparsi di politica) ha confermato come la maggioranza Agresti si sia trasformata in una polveriera che ha come “dead line” la data del 24 luglio . In quella circostanza la componente di Fdi, tentando (inutilmente) di far saltare il consiglio comunale sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio e, dunque, di porre termine alla quarta consiliatura del sindaco Agresti, ha subito la sua contestuale estromissione dalla Giunta Municipale con il contestuale recupero della componente di Forza Italia e l’”abbraccio” dell’ex consigliere comunale di opposizione Giuseppe De Santis, nel frattempo nominato vice sindaco e assessore all’urbanistica e al Pnrr.
Nel penultimo consiglio comunale il capogruppo di Fdi Simone Di Mascolo fu protagonista di un intervento double face: per il suo 95% inondò di critiche la gestione politica amministrativa della maggioranza del sindaco Agresti mentre per il 5% mandò la palla in tribuna dichiarando che “questa è la nostra maggioranza, il nostro sindaco è Giovanni Agresti”. La seduta consiliare del 20 ottobre si è trasformata in un continuo, gratuito e reciproco scambio accuse e, a sorpresa, vi ha partecipato finanche un assessore e consigliere regionale (di Fdi) che corrisponde al nome dell’ex vice sindaco Elena Palazzo.
A dire ora di aver assistito “al teatro dell’assurdo”, “ad una sceneggiata nella sua versione peggiore, ad uno spettacolo indegno in cui le varie componenti dell’attuale maggioranza si sono scagliate l’una contro l’altra”, “ad una resa dei conti in cui ciascun consigliere di maggioranza si è scagliato all’attacco di un suo collega di governo, per vedersi a sua volta contrattaccare in sede di replica” è il gruppo consiliare di opposizione “Itri Facciamo Futuro”.
Per consiglieri Antonio Fargiorgio, Vittoria Maggiacomo e Tiziana Ialongo l’ultima seduta consiliare ha “evidenziato l’incapacità di questa maggioranza nel saper governare Itri. I cittadini meritano, hanno il diritto di avere una classe politica capace di affrontare i tanti problemi che, invece, ancora giacciono irrisolti sui tavoli istituzionali. E dopo due anni di amministrazione non ci sono più scusanti che tengano. Se sono capaci governino, altrimenti se ne tornino a casa! Non ci sono altre soluzioni! Le riconvergenze ed i trasformismi che hanno caratterizzato questi ultimi mesi hanno consentito di mantenere in vita (per quanto ancora?) una maggioranza sfilacciata, anzi inesistente”.
E si è verificato l’altra sera uno stillicidio verbale nella maggioranza su questioni cardine dell’attività amministrativa come la necessità o meno di realizzare (con una nuova ubicazione logistica) il polo scolastico, la futura destinazione di piazza Umberto I°, la difesa dei cittadini “vessati” dai gestori dei pozzi privati . La considerazione politica cui è giunto “Itri Facciamo Futuro” non ammette appelli: “Il progetto politico che aveva portato alla vittoria la lista Agresti non esiste più, da tempo ormai. E la pretesa di arricchirne contenuti, fila e propositi facendovi confluire progetti originariamente opposti ed antitetici, ne segna la fine inesorabile. Con una enorme perdita di credibilità da parte di chi ha contribuito a far sì che Itri restasse prigioniera di una maggioranza che è tale solo nei numeri consiliari, ma che non lo è nei fatti, perché non rispecchia più la volontà e la voce popolare. Ma anche da parte di chi, con l’indecisione nel maturare scelte coerenti con il mandato ricevuto dagli elettori (chiaro e palese il riferimento al neo vice sindaco e assessore all’urbanistica Giuseppe De Santis), rischia di consolidare uno scenario politico surreale”.
Itri Facciamo Futuro è convinto della giustezza, della bontà e anche della necessità di interrompere la consiliatura – cosa non avvenuta per la bravura del sindaco Agresti di andare a recuperare un rapporto (sotto ogni profilo) con l’alleato Forza Italia – la scorsa estate: “Se altri (chiaro riferimento alla componente azzurra oggi di nuovo parte integrante della maggioranza e della Giunta Agresti) avessero seguito quanto da noi suggerito nel consiglio del 24 luglio scorso, oggi parleremmo di altro. Invece, l’appoggio di alcuni consiglieri formalmente all’opposizione (il neo vice sindaco De Santis per l’appunto), l’assenza di altri (Fdi) ed il voto compiaciuto e compiacente di altri (Forza Italia) ancora hanno determinato questa situazione, adesso non ulteriormente tollerabile.
Nei nostri interventi in consiglio comunale, abbiamo fermamente e vivacemente chiesto ai membri della maggioranza di sostituire il bene comune al mero interesse personale, il benessere cittadino alle posizioni opportunistiche ed individualistiche che li portano ad essere attaccati soltanto alle poltrone – hanno aggiunto l’ex sindaco Fargiorgio e le consiglieri Ialongo e Maggiarra – Speriamo in un rigurgito di coscienza ma, ce ne rendiamo conto, chiediamo loro troppo. Ed allora è auspicabile che Itri si svegli da un torpore che rischia altrimenti di essere letale, che sia finalmente pervasa da un insopprimibile moto di rivolta culturale e politica, che porti ad individuare gli esatti obiettivi ed a maturare scelte consapevoli e libere. Libere da interessi clientelari, da promesse finalizzate alla fidelizzazione dei soliti noti; scelte capaci di dare una svolta decisiva a questa nostra amata cittadina. Se così non sarà, ci attenderanno tempi bui, in cui i protagonisti saranno sempre gli attori di questo teatro dell’assurdo”.
Ha affondato i colpi anche il partito Democratico che, “orfano” del neo vice sindaco Giuseppe De Santis (non ha rinnovato l’adesione), potrebbe perdere anche il neo consigliere Bedendo qualora decidesse di lasciare il direttivo comunale Dem. L’analisi sulla seduta del 20 ottobre è impietosa: “La cittadinanza itrana è stata testimone di quello che verrà probabilmente ricordato come il peggior consiglio comunale della storia della nostra cittadina. Sette interminabili ore di ennesimo mortificante nulla amministrativo, nelle quali i componenti della “maggioranza” (?) hanno palesato senza più pudore, in uno spettacolo dai tratti grotteschi, le irreparabili lacerazioni interne che ormai da lunghi mesi dilaniano la compagine di governo cittadino – si legge in una nota dietro la quale si sarebbe la segretaria comunale Paola Ruggieri – La giunta Agresti è stata da sempre caratterizzata da profonde e gravi spaccature, palesatesi addirittura già nel momento del proprio insediamento (altro caricaturale record storico negativo di Giovanni Agresti e sodali) in occasione del primissimo consiglio comunale tenutosi dopo le elezioni dell’ottobre 2021. Ora però il livello di bieca personalizzazione dello scontro e di miseria politica ha raggiunto livelli di bassezza troppo disonorevoli”.
Anche il Pd è un fiume in piena sui nuovi equilibri venutisi a creare nella maggioranza con la sostituzione nella Giunta della delegazione di Fratelli d’Italia con quella di Forza Italia e del neo vice sindaco De Santis:” Gli itrani non meritano di essere rappresentati da un’assise cittadina che provoca loro ormai sincero imbarazzo, in cui una litigiosa non-maggioranza risulta totalmente svuotata, impossibilitata a svolgere le sue funzioni di governo, incapace di avere un’idea di paese e una visione di sviluppo, non in grado neanche di provvedere all’ordinaria amministrazione mentre le problematiche da risolvere sono enormi (fondi PNRR, piano urbanistico, opere pubbliche, sostegno all’agricoltura e alle imprese, accesso alla cultura e fruizione di beni culturali, fida pascoli, questione pozzi, disagio giovanile, attività commerciali in sofferenza e molto altro ancora)”.
“Questo avvilente consiglio comunale è solo l’ultimo e più grave episodio che testimonia l’inadeguatezza di una giunta mai nata, già da tempo alla canna del gas – rimarca la nota del direttivo dei Democratici – L’amministrazione Agresti non rappresenta la maggioranza dei cittadini itrani e che ormai non rispecchia più neanche la volontà popolare espressa dal voto visto che è stata tenuta precariamente in vita solo grazie a uno dei più beceri episodi di trasformismo politico della storia cittadina”. Il Partito Democratico auspica di “porre fine a questo scempio con l’unica azione che possa restituire un dignitoso contegno alle istituzioni e speranza ai cittadini: le dimissioni. Torniamo a votare e restituiamo quanto prima – ha osservato la segretaria cittadina Ruggieri .- una guida politica adeguata ed in grado di affrontare le difficili sfide a cui il paese è chiamato”.
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