ISOLE PONTINE – “La Regione Lazio ci dica cosa sta avvenendo”. Il sindaco di Ponza Francesco Ambrosino difficilmente perde il suo apprezzato aplomb ma non ha esitato un minuto a chiedere un incontro urgente all’assessore regionale ai trasporti Fabrizio Ghera dopo aver appreso dai cronisti la notizia – era comunque nell’aria – del nulla di fatto che ha caratterizzato l’esito della miliardaria gara d’appalto per la gestione nei prossimi cinque anni del servizio di collegamento tra il continente e le isole di Ponza e Ventotene.
Il primo cittadino isolano ha definito necessario perché questo confronto con la Regione perché quello dei collegamenti marittimi è senz’altro il servizio più importante che deve essere garantito alla sua comunità con le immancabili ripercussioni alla sua immagine e soprattutto alla sua economia turistica. Ambrosino sa per primo che la gestione del servizio, in scadenza dopo dieci anni, sarà prorogato di un altro anno “quando ci avevano riferito che la procedura per la nuova licitazione pubblica era stata definita. Abbiamo partecipato a diversi incontri chiarificatori in Lazio ed eravamo alla conclusione che il bando non aveva subito modifiche. I servizi richiesti era richiesti e non capisco cosa sia potuto avvenire”.
“Chiederò all’assessore Ghera di fare presto perché Ponza e Ventotene hanno bisogno di risposte certe e la proroga del servizio se da una parte può servire a migliorare il capitolato dall’altra ci presenta non poche incognite che – auspicava il sindaco di Ponza Ambrosino – speravamo fossero state già risolte a beneficio dei residenti e degli operatori economici delle due isole”.
Ma perché il bando, che prevedeva un impegno di spesa di 89 milioni di euro per cinque anni, non è stato assegnato all’unica società partecipante, la Laziomar? Semplice. Il capitolato impegnava il nuovo concessionario a prevedere corse anche nella basse stagione da e per Terracina, sia per il traffico passeggeri che per le merci (rifiuti e carburanti). La Laziomar non avrebbe risposto adeguatamente a questi requisiti (pensando di utilizzare l’hub di Molo Azzurra di Formia ?) e inevitabile è stata la sua esclusione dal bando e, di conseguenza, l’annullamento della licitazione che impegna la Regione Lazio per quasi 19 milioni all’anno.
Manca l’ufficialità che arriverà nelle prossime settimane ma è ormai certo che la Regione Lazio a questo punto possa affidare alla Laziomar la proroga dell’incarico per un altro anno dopodichè è molto facile immaginare che possa essere essa stessa di nuovo concessionaria del servizio. Se non hanno partecipato altri armatori alla gara d’appalto bandita dalla Regione è perché la Laziomar è la somma societaria di altre compagnie come la Snav, la Alilauro e la Medmar che, dunque, non avevano i motivi di partecipare al nuovo gara d’appalto.
L’annullamento della licitazione ha creato un dibattito sulle due isole pontine e a Ventotene l’imprenditore Daniele Coraggio, che è anche il presidente dell’associazione “Ventotene mia” , chiederà l’intervento del presidente della commissione Trasporti della Regione Lazio, l’ex sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano. Gli proporrà di condividere sul piano politico una proposta che nella Regione Toscana ha dimezzato i costi del trasporto marittimo…a condizione che la stessa Regione Lazio rinnovi a sue spese la flotta mezzi (traghetti e aliscafi) per affidarla al nuovo concessionario che avrà soltanto l’onere del personale e del carburante.
“La Regione Lazio non è nuova a questa gestione – ha commentato Coraggio – L’ha dimostrato con il trasporto ferroviario. Ha acquistato i treni e li ha affidati in gestione a Trenitalia. In questo modo il servizio privato è diventato, per certi versi, pubblico”. Sinora i requisiti prevedevano come il nuovo servizio avrebbe dovuto comprendere almeno 194 approdi a settimana in bassa stagione, da effettuare con tre unità veloci e quattro “Ro-ro” (per il carico di veicoli), di due eliche di propulsione tramite due idrogetti – questi ultimi con capienza di almeno 300 passeggeri – un garage di un minimo di 60 metri lineari e con una velocità minima a pieno carico di almeno 12 nodi, mentre per i mezzi veloci la capacità era prevista per almeno 190 passeggeri. Alla Regione la Lazio ha fatto rilevare come sia stato definito “decisamente eccessivo” l’importo della gara “rispetto al costo attuale del personale”.