TERRACINA Quella sostanza stupefacente serviva per uso personale. Lo spaccio non c’entra nulla. E’ stata questa la risposta che una coppia di Terracina, entrambi 50enni, ha fornito sabato al giudice monocratico del Tribunale di Latina Clara Trapuzzano che, convalidando l’arresto operato dai Carabinieri, ha disposto il ritorno in libertà dei due indagati disponendo l’obbligo di dimora a Terracina. I fatti risalgano a venerdì quando i Carabinieri del Maggiore Saverio Loiacono, dopo aver intimato l’alt all’autovettura dei due coniugi, li invitavano a seguirli in Caserma per eseguire ulteriori accertamenti e proseguire ad una successiva perquisizione personale e veicolare. Durante il tragitto, tuttavia, i militari notavano che dal finestrino lato passeggero veniva lanciato contestualmente un involucro, che veniva prontamente recuperato.
Vi veniva nascosto un panetto di hashish dal peso di 110 grammi. Marito e moglie venivano quindi arrestati e su disposizione del Sostituto procuratore Daria Monsurró, trattenuti presso la caserma dei Carabinieri per essere sabato mattina processati per direttissima. Nel corso del dibattimento l’uomo dichiarava di possedere la sostanza stupefacente per uso personale mentre la donna affermava di essere all’oscuro del possesso della sostanza stupefacente da parte del marito.
La dottoressa Monsurrò, alla luce degli specifici e gravi precedenti penali degli imputati per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, chiedeva per entrambi la custodia cautelare in carcere. La difesa, rappresentata dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Marialibera De Santis, chiedeva ed otteneva la rimessione in libertà degli imputati per assenza degli elementi giuridici necessari all’adozione di una misura detentiva. La dottoressa Trapuzzano, dopo la discussione delle parti e la camera di consiglio, convalidava l’arresto ma ordinava la rimessione in libertà degli imputati con obbligo di dimora a Terracina.