SUD PONTINO – Un prestito ventennale di circa 10mila che il debitore non sarebbe riuscito ad onorare completamente. E’ questa l’ipotesi più accreditata – secondo i Carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca – che sarebbe sullo sfondo dell’omicidio di Pietro Caprio, l’insegnante di scienze motorie di 58 anni che, originario e residente a Cellole, prestava servizio presso l’istituto comprensivo “Antonio Sebastiani” di Minturno.
Per il delitto dell’uomo, avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì in località “Pietre Bianche” nel territorio di Fasani di Sessa
Aurunca ma scoperto soltanto sabato mattina, è stato sottoposto a fermo domenica con le accuse di omicidio e distruzione di cadavere Angelo Gentile, un uomo di 84 anni di Baia Domizia. Secondo la ricostruzione investigativa dei sostituti procuratori Chiara Esposito e Gionata Fiore della Procura di Santa Maria Capua Vetere, gli stessi che hanno emesso il provvedimento restrittivo, il professor di educazione fisica avrebbe chiesto all’anziano di pagare l’ultima rata del prestito che gli aveva concesso 21 anni fa.
Ci sarebbe stato un incontro chiarificatore in una zona isolata, poi degenerato. Il professor Caprio è arrivato sul posto a bordo dell’auto, una Dacia Duster, della madre 83enne, affiancata dalla Fiat Palio dell’84enne. Ad inchiodare l’anziano sarebbe stato il sistema di videosorveglianza della zona che avrebbe immortalato l’incontro e la fuga, dopo venti minuti, dell’anziano. Il tempo di sparare al docente e di educazione fisica e di dare alle fiamme la Dacia della madre della vittima.
Il presunto omicida, assistito dall’avvocato Gabriele Gallo, prima di finire in carcere ha confermato di conoscere la sua vittima, ha ammesso di aver beneficiato nel 2002 di un prestito ma ha escluso di essere uscito venerdì pomeriggio a bordo della Fiat Palio. I Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato presso l’abitazione di Gentile la sua auto e soprattutto due fucili da caccia a doppietta ora al vaglio dei Ris del comando provinciale di Caserta per appurare se abbiano o meno un legame con correlazioni con la causa del delitto del professore di Cellole ma molto conosciuto a Minturno per il fatto che insegnasse da anni presso il locale istituto comprensivo “Sebastiani”.
La svolta all’inchiesta c’è stata grazie all’acume investigativo degli uomini del Capitano Alessia Di Rocco. Sono riusciti a risalire all’identità della vittima grazie all’auto dell’anziana madre, la stessa che nella serata di venerdì attendeva il figlio per cenare insieme dopo che l’uomo si era separato da un’estetista di Cellole. All’allarme della madre del professor Caprio si era aggiunto quello del presidente di una cooperativa di salvataggio attiva sul Litorale Domizio che nel pomeriggio di venerdì avrebbe dovuto incontrare proprio il professore di educazione fisica in servizio a Minturno.
Una prima svolta all’intera e misteriosa vicenda c’era stata, invece, sabato mattina quando un pescatore aveva notato la Dacia Duster annerita dalle fiamme e ridotta ad una carcassa divorata da un incendio doloso. E’ stato facile per gli inquirenti risalire al professor Caprio sia – come detto – attraverso l’auto della madre che mediante la prima ricognizione del cadavere effettuata presso l’istituto di medicina legale di Caserta.
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