FORMIA -Afferma falsamente di aver realizzato lavori di manutenzione e ristrutturazione edile per oltre 560 mila euro ed incassa, sotto forma di crediti d’imposta e di detrazioni fiscali cedibili a terzi, ben 450mila euro. Un noto costruttore di Formia, C.C. di 53 anni, probabilmente non ha fatto bene i conti con l’acume investigativo degli agenti del gruppo cittadino della Guardia di Finanza che ha chiesto ed ottenuto che il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce, su richiesta del sostituito Procuratore Eugenio Rubolino, gli emesse il decreto di sequestro del danaro indebitamente incassato dallo Stato. Ma non è finita.
Il nome dell’uomo è stato iscritto sul registro degli indagati con l’ipotesi di reato di truffa aggravata a conclusione della prima parte di un’inchiesta che – secondo quanto trapela dal gruppo di Formia delle Fiamme Gialle – promette ora ulteriori e clamorosi sviluppi. Il coinvolgimento di questo imprenditore in questa inchiesta non è stato casuale. Gli uomini del Colonnello Luigi Galluccio avevano avviato una complessa attività di polizia economia-finanziaria nell’ambito del contrasto all’utilizzo distorto delle misure agevolative che, introdotte dalla legislazione emergenziale, rientrano nei vari dei Bonus edilizi.
Sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza sono finiti i bilanci degli ultimi anni della società a responsabilità limitata di cui è a capo da sempre il 53enne imprenditore formiano. E gli inquirenti, spulciando i numeri, hanno appurato come la società avesse dichiarato al fisco 560.392,00 euro di crediti d’imposta inesistenti, a fronte dell’esecuzione di lavori di riqualificazione (Bonus al 50%) e di efficientamento energetico (Bonus 65%) di un’elegante palazzina nel quartiere residenziale di Gianola a Formia.
L’imprenditore aveva chiesto ed ottenuto di rientrare in 460mila euro dei crediti d’imposta cedutigli dai privati ma, di fatto, i lavori di cui aveva preso incarico li aveva appena iniziati senza mai proseguirli e tantomeno ultimarli. A fare il resto sono state le verifiche incrociate della Finanza che, oltre a mirati accertamenti finanziari e bancari, hanno chiesto ai privati committenti dei lavori di rispondere ad un circostanziato questionario. E una delle risposte fornite è stata quella di disconoscere i lavori eseguiti dall’impresa che nel frattempo aveva monetizzato i crediti ricevuti. Da qui l’informativa alla Procura delle Fiamme Gialle di Formia che hanno chiesto di indagare C.C. per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
E mentre il provvedimento di sequestro del credito ricevuto veniva convalidato dal Gip Di Croce, gli uomini del Colonnello Galluccio bloccavano, oltre ad un’utilitaria, le somme giacenti sui conti correnti intestati al 53enne imprenditore. Quest’ultimo stavolta ha giocato di anticipo. Gli sono stati sequestrati poco meno di 25mila euro , era il danaro trovato dagli inquirenti. Il resto di 450 mila euro sarebbe stato utilizzato per sostenere il pagamento di alcuni fornitori e finanziare l’apertura di altri cantieri edili sui quali sono state avviate altre verifiche.