ALATRI – Il quadro probatorio è talmente evidente e granitico che non serve svolgere l’udienza preliminare. Lo scrivono senza tentennamenti il capo della Procura di Frosinone Antonio Guerriero ed il Sostituto Procuratore Rossella Ricca nell’istanza con cui hanno chiesto ed ottenuto lo svolgimento del giudizio immediato con l’ipotesi accusatoria di omicidio volontario per Roberto e Mattia Toson,padre e figlio accusati di aver ucciso con un solo colpo di pistola nel Girone di Alatri il 19enne Thomas Bricca.
Per un beffardo gioco del calendario il dibattimento davanti la Corte D’assise del Tribunale di Frosinone inizierà il 2 febbraio prossimo, nel giorno in cui sarà trascorso un anno dalla morte di Thomas dopo essere stato gravemente ferito la sera del 30 gennaio scorso. La richiesta della Procura di svolgere il processo con il rito immediato by-passando l’udienza preliminare è stata accolta dal Gip del Tribunale di Frosinone Antonello Bracaglia Morante, lo stesso magistrato che nel luglio scorso, dopo sei mesi di indagini da parte dei Carabinieri del comando provinciale, emise l’ordinanza d’arresto di padre e figlio. Sono accusati di aver ucciso in sella ad uno scooter T Max, anche se per sbaglio, Thomas con un colpo di pistola alla fronte.
Il loro bersaglio sarebbe dovuto essere Omar Haoudi, un amico del 19 studente di Alatri con cui i due Toson avrebbero avuto una lite nei giorni precedenti nel centro storico del paese. Lo svolgimento del giudizio immediato, benchè atteso da settimane, è stato definito “anomalo” dai legali dei due Toson. Gli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia nei giorni scorsi hanno appreso che soltanto il 19 dicembre scorso la Corte di Cassazoone si pronuncerà sul ricorso contro la misura cautelare emessa nei confronti dei loro assistiti – Roberto Toson va a processo, oltre che per l’accusa di omicidio, anche detenzione illegale di arma da fuoco e violazione della sorveglianza speciale – dallo stesso Gip Bracagalia, provvedimento poi confermato dal Tribunale del Riesame.
I genitori di Thomas Bricca, Paolo e Federica Sabellico, hanno confermato che, attraverso i rispettivi legali, gli avvocati Marilena Colagiacomo e Nicola Ottaviani, si costituiranno parte civile contro i due imputati ora trasferiti presso le strutture penitenziarie di Rebibbia e di Velletri. La fissazione del giudizio immediato ha anticipato di quaranta giorni il pronunciamento della Cassazione che le difese hanno definito tardivo rispetto alla conferma della custodia cautelare da parte del Riesame.
Per i giudici del Tribunale della Libertà i due Toson devono rimanere in carcere perché, socialmente pericolosi, possono reiterare il reato. A dire dei ricorrenti nell’ordinanza d’arresto dei due Toson del Gip del Tribunale di Frosinone non potevano essere utilizzate – come sentenziato già dal Riesame – le dichiarazioni rilasciate dopo il 7 febbraio scorso da alcuni giovani di Alatri nel momento in cui sono stati denunciati per rissa e, dunque, le loro versioni sui fatti facevano parte di un altro procedimento penale. La difesa di Roberto e Mattia Toson ha lamenta nel ricorso come l’aspetto probatorio sia orfano di una perizia antropometrica. Se nella discussione davanti il Riesame il Pm Ricca aveva riferito l’impossibilità da parte del Ris dei Carabinieri di realizzarla, la difesa dei Toson rimarca, ora più che mai, come questo studio serva per identificare, attraverso l’analisi delle immagini, coloro che si trovano a bordo dello scooter T Max da cui è partito il colpo di pistola che ha ucciso il 30 gennaio Thomas Bricca.
E poi Mattia Toson non avrebbe potuto uccidere lo studente di Alatri: il colpo di pistola è partito dal lato sinistro rispetto alla posizione in cui si trovava Thomas. E ancora: il provvedimento restrittivo non indica l’arma da cui è partito il colpo di pistola che ha ucciso Thomas – le ricerche sono state estese nel lago di Canterno – e lo scooter a bordo dei quali i presunti killer raggiunsero e lasciarono il Girone. Il ricorso poi definisce “inverosimili e fallaci” le dichiarazioni testimoniali raccolte dagli inquirenti – le stesse ritenute credibili da parte della Procura- contro i Toson e mette in discussione anche il contenuto della prima fase delle indagini dei Carabinieri limitatamente al mancato svolgimento della prova dello Stub nei confronti dei Toson e alla carenza dei servizi di appostamento nei loro riguardi.
La misura restrittiva – a dire della difesa dei due Toson – sarebbe carente su diversi fronti nonostante la fissazione ora del processo: oltre a contenere una serie di contraddittorie incongruenze, non indica le prove che dovrebbero, invece, inchiodare i Toson, padre e figlio, alle loro responsabilità. Per gli avvocati Testa e Pappadia il provvedimento che aveva mandato a luglio i due nel carcere di Civitavecchia è mancante del presupposto del reiterazione. Se lo stesso Gip sostiene come Thomas sia stato vittima di uno scambio di persona – il vero obiettivo per gli investigatori era il 20enne di origini marocchine Omar Haoudi – Franco e Mattia Toson come potrebbero reiterare lo stesso reato, dunque, l’omicidio?