GAETA – E’ di Aversa il nuovo dirigente tecnico, il terzo, del comune di Gaeta. L’ha scelto il sindaco Cristian Leccese al termine di una selezione pubblica che, prevista dal primo comma dell’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000, prevede un conferimento pieno e determinato per una durata di almeno tre anni. Si tratta dell’ingegnere Pietro D’Orazio che, nato a Cesa il 14 febbraio 1971, risiede appunto ad Aversa, in provincia di Caserta.
Il tecnico di Terra di Lavoro dovrà prendere il posto del dimissionario Giovanni Falco, ora in lizza per il concorsone a tempo pieno e soprattutto indeterminato che ha indetto il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto per la guida della sua ripartizione tecnica. D’Orazio arriva a Gaeta percorrendo pochi chilometri. Il neo dirigente del comune dal 3 febbraio 2020 è alla guida degli uffici tecnici di tre comuni del sud pontino: Sperlonga (vi prestava servizio per 18 ore settimanali), Lenola (12) e Campodimele dove in effetti andava per una sola giornata alla settimana (6 ore). Ora D’Orazio effettua un importante salto di qualità e nel decreto di nomina, firmato dal sindaco Leccese nella giornata di giovedì, gli riconosce “la formazione, le esperienze professionali e culturali maturate e risultati dal curriculum” che denotano a capo dell’ingegner D’Orazio “il possesso dei requisiti per l’assolvimento delle funzionali dirigenziali”.
D’Orazio, in effetti, un paio di mesi fa aveva provato a vincere il concorso a tempo indeterminato indetto dal comune di Formia per la guida della ripartizione urbanistica. Arrivò terzo nella prova concorsuale vinta da un altro tecnico campano, l’ingegner Pietro D’Angelo. L’ingegner di Aversa in effetti si è aggiudicato una selezione fiduciaria che è stata simile ad un parto pentagemellare. Era scaturita da un bando che, approvato lo scorso 14 agosto e disponibile on line dal 23 agosto al 22 settembre scorsi, è stato chiuso e, per certi versi, riaperto. Il sindaco Leccese il 10 ed il 12 ottobre scorsi aveva effettuato i colloqui di alcuni dei 63 partecipanti all’avviso per poi decidere di ascoltare anche coloro che, pur presentando la propria candidatura, avevano dato forfait per le più disparate ragioni.
Lo si apprese da una lettera che la dirigente facente funzione dell’ufficio personale del comune (e componente della selezione promossa dalla segretaria comunale e responsabile del settore anti corruzione Patrizia Cinquanta), l’architetto Stefania Della Notte, aveva inviato ai 63 candidati ammessi alla selezione fiduciaria indetta dal sindaco Cristian Leccese. Il comune di Gaeta candidamente riaprì di fatto la selezione: “I candidati che ritengono sostenere il colloquio preliminare e siano risultati assenti (a quelli fissati) il 10 ed il 12 ottobre possono presentarsi – lo scrisse l’architetto Della Notte – il 3 novembre 2023, alle ore 10, presso l’aula consiliare”.
E la ragione di questa scelta? L’architetto Della Notte parlò di una “mera irregolarità di rilievo informatico nella convocazione stabilita per i colloqui relativi alla sezione in oggetto. Taluni dati potrebbero essere risultati non conoscibili – scrisse testualmente – non conoscibili tramite accesso alla sezione “Avvisi” del sito web del comune”. Insomma, traducendo la giustificazione della dirigente Della Notte, non tutti i 63 candidati a partecipare alla selezione non vi presero fare perché non avrebbe avuto la convocazione o perché la fissazione delle due date della selezione non era chiara agli interessati.
La commissione che ha relazionato sul contenuto dei curricula dei 63 candidati era formata – come detto – dalla segreteria generale Patrizia Cinquanta, dai dirigenti tecnici Stefania Della Notte e Antonio Di Tucci e dalla segreteria verbalizzante Rossella Porceddu. A loro quattro aveva scritto il 13 ottobre scorso, primancora che scoppiasse questo imbarazzante caso, il capogruppo consiliare del Partito Democratico Emiliano Scinicariello.
I suoi destinatari, sul piano politico, furono però il sindaco Cristian Leccese e l’assessora all’urbanistica Linda Morini. La selezione era stata ultimata da 24 ore e Scinicariello chiedeva ai vertici dell’amministrazione comunale di voler rispondere a quattro domande: quanti candidati, tra i 63 ammessi alla selezione, come indicato nella determinazione dirigenziale numero 962 del 5 ottobre 2023, si siano effettivamente presentati alla prima e alla seconda prova; se all’avviso pubblico contenente la convocazione sia stata adeguata pubblicità e un congruo numero di giorni di preavviso ai partecipanti (documentando quanto affermato); se la selezione si sia svolta in presenza o anche in modalità on line (da remoto); ciò fosse accaduto, optando per la possibilità di svolgere la prova anche da remoto, se sia stata data a tutti i concorrenti notizia di questa possibilità, nel caso documentandola.
Trattandosi di procedura amministrativa suscettibile di ricorsi, Scinicariello aveva chiesto al sindaco di Gaeta e alla sua vice di “fornirmi” una risposta con cortese sollecitudine” . Un’altra istanza era stata rivolta al segretario Generale che, in qualità di responsabile della Trasparenza degli atti amministrativi, nonché Presidente della Commissione di Valutazione della selezione, “di fornirmi con estrema urgenza copia del verbale di entrambe le sedute di valutazione”.
Si tratta di documenti che l’esponente Dem non ha ancora ricevuto e una motivazione c’è: questa contestatissima selezione – Scinicariello ipotizza che qualche candidato vi abbia partecipato in collegamento in remoto quando il bando non lo prevedesse? – sarebbe stato oggetto di un aspro e velenoso confronto nella fila della maggioranza. Semplicemente perchè il nome del dirigente scelto per affiancare Della Notte e Di Tucci – neppure il comune di Roma capitale in proporzione ha la disponibilità di tutti questi colonnelli a fronte di un esercito ridotto all’osso ma a Gaeta i termini del problema sono sempre stati invertibili – non avrebbe trovato la condivisione totale di frange importanti, sul piano politico e numerico, della coalizione che guida dal giugno 2022 il comune di Gaeta. Il 3 novembre è stata riaperta la selezione (a causa di una “mera irregolarità di rilievo informatico”) e, urbi et orbi, ad aggiudicarsela, è stata l’ingegnere di Aversa Pietro D’Orazio.