SUD PONTINO – Il rinnovo, dopo diversi anni, del Cal, il Consiglio delle Autonome Locali, ha palesato alcune certezze e le immancabili sorprese relativamente agli attuali equilibri politici che caratterizzano lo stato di salute delle maggioranze dei due comuni più importanti, entrambi a guida centro destra, del sud pontino, Gaeta e Formia. La situazione politicamente più grave è avvenuta nel voto di Gaeta dove la maggioranza bulgara che sostiene il sindaco Cristian Leccese, a trazione Forza Italia, avrebbe dovuto sostenere compattamente la candidata locale per la lista di centro destra “Territorio e partecipazione”, Tania Forte, sorella del vice presidente regionale uscente del Consorzio industriale del Lazio e potente consigliera al comune di Formia dove presiede la commissione urbanistica.
Dall’urna del rinnovo del Cal giovedì sera è stata – come da previsione – la più votata con sette preferenze, lo stesso score che ha ottenuto Salvatore Ladaga, il candidato sostenuto dal Senatore e coordinatore regionale di Forza Claudio Fazzone. E invece…. Si è verificato che la coppia Forte-Ladaga da Gaeta ha portato a Roma cinque voti in meno rispetto a quelli potenzialmente disponibili. S
e l’ex vice sindaco azzurro ed assessore ai Lavori Pubblici Angelo Magliozzi – da un anno e mezzo residente sull’Aventino della politica Gaetana per la decisione del neo sindaco Cristian Leccese di escluderlo immeritatamente dalla formazione della Giunta figlia del voto del 12 giugno 2022 – ha potuto accampare la scusa di disertare l’aula consiliare di piazza XIX Maggio per accompagnare un familiare presso uno studio medico, quattro consiglieri della maggioranza gaetana si sono rivelati perfetti franchi tiratori lanciando un messaggio politico che potrebbe avere tre destinatari: il Senatore Fazzone, il sindaco Leccese o il neo consigliere regionale Cosimino Mitrano.
Dall’urna gli scrutatori-consiglieri comunali Massimo Magliozzi e Franco De Angelis hanno tirato quattro schede immacolate come la Vergine Maria. Queste quattro astensioni hanno scatenato la caccia ai “traditori”, politicamente consiglieri di medio-alta fascia ed importanza, sulle cui identità non mancano le immancabili indiscrezioni più o meno veritiere. E non è finita. Sull’appoggio elettorale alla formiana Tania Forte ci sarebbe, infatti, una quinta voce di dissenso.
La lista civica “Gaeta Tricolore”, altro non è che Fratelli d’Italia, sosteneva la corsa al Cal del consigliere di Aprilia (peraltro eletto) Vincenzo La Pegna. Di voti a Gaeta ne ha ottenuto due, uno in più rispetto a quello scontato del capogruppo Fdi Marco di Vasta. Due consiglieri d’area di sicuro hanno deciso di evidenziare il loro comportamento elettorale per lanciare un altro indiretto messaggio al gruppo egemone di Forza Italia. Come? Differenziando le loro espressioni di voto. Su una scheda sono stati iscritti i nomi di Vincenzo La Pegna e della romana Raffaelle Neociti, su una seconda è stato menzionato soltanto il nome e cognome, “La Pegna Vincenzo”, del consigliere Fdi di Aprilia. A buon intenditor, poche parole ….tra i sorrisi maliziosi del centro sinistra che, potendo contare nel consiglio comunale di Gaeta di soli tre esponenti, ha dovuto limitare i danni.
Alle operazioni di voto hanno partecipato i soli consiglieri comunale Franco De Angelis e Sabina Mitrano – il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello non ha potuto lasciare il lavoro a Roma – e i conti, in questa circostanza, hanno quadrato: due voti per Daniele Cervelloni (“Il Lazio dei territori”) ed uno ciascuno per Aura Contarino ed Alessandra Umbaldo. L’elezione del Consiglio delle autonomie locali ha restituito una maggioranza di centro destra (Forza Italia-Fratelli d’Italia e liste civiche) più compatta che sostiene da due anni il sindaco di Formia Gianluca Taddeo.
Nelle fila della maggioranza non hanno risposto all’appello gli assenti consiglieri Antonio Miele e Caterina Nocella ma c’è stato il contestuale soccorso degli indipendenti Francesco Di Nitto e Caterina Merenna. L’architetto Tania Forte giocava in casa e l’effetto (numerico e politico) non è tardato ad emergere. La presidente della commissione Urbanistica, che sino alla nomina dell’avvocato Marcello Anastasio Pugliese svolgeva l’incarico di assessore al ramo, ha ottenuto 16 voti. Non hanno votato soltanto i consiglieri comunali puri di Forza Italia e quelli eletti nelle liste civiche di ispirazione azzurra ma, grazie ad un perfetto scambio di ingegneria politica – anche quelli di Fratelli d’Italia. E così i consiglieri del partito di Giorgia Meloni hanno espresso la loro preferenza femminile per l’architetto di Maranola e quella maschile (ha ottenuto sette voti) per il consigliere di Aprilia La Pegna. I veri voti di Forza Italia, 8, sono stati quelli conferiti all’altro candidato portabandiera degli azzurri, Salvatore Ladaga.
Capitolo a parte merita il comportamento elettorale della Lega. I consiglieri comunali in carica Antonio Di Rocco, Nicola Riccardelli e l’ex candidato sindaco Amato La Mura, nonostante siano da mesi in rotta di collisione con i vertici provinciali (esclusi dalla composizione della nuova segreteria guidata dal capigruppo minturnese Massimo Moni) regionali e con lo stesso sottosegretario di Stato Claudio Durigon hanno mantenuto fede alle indicazioni ufficiali del Carroccio e hanno espresso tre voti a testa per Matteo Giobbi e Anna Maria Speranza. Chi si aspettava qualche voto in più per le due candidature della Lega è rimasto deluso.
Il consigliere indipendente Di Nitto da mesi è arruolato nella segreteria particolare del rieletto consigliere regionale Angelo Tripodi ma a Formia ha preferito legittimamente sostenere l’elezione della forzista Tania Forte. Capita. Ha avuto lo stesso comportamento elettorale la consigliera Caterina Merenna. La sua famiglia da anni osteggia l’attività amministrativa del Consorzio Industriale del sud pontino e alla fine ha deciso di votare per il Cal la sorella dell’ex presidente del Consind, Salvatore Forte.
comportamento politico effettuato alla luce del sole che meriterebbe un altro bis: la dichiarazione ufficiale del duo Di Nitto e Merenna di aderire in consiglio comunale alla maggioranza Taddeo. Se lo facessero, permetterebbero di rinnovare le commissioni consiliari permanenti. Al momento rappresentano le minoranze di cui non fanno più parte.
Ma il rispetto istituzionale dei ruoli non è ancora merce in vendita sulle bancarelle del mercato settimanale del giovedì in via Olivastro Spaventola…